Bitcoin e la Scuola Austriaca di economia
20 settembre, 2021
8 min
I fondamenti teorici di Bitcoin possono essere ritrovati nella Scuola Austriaca di Economia, un filone di pensiero liberale che criticò il sistema monetario e gli interventi statali nell’economia.
Che cos’è la Scuola Austriaca
La Scuola Austriaca è stata fondata da Carl Menger alla fine del 1800. Tra i suoi principali discepoli troviamo il nobel von Hayek e von Mises.
La scuola austriaca è fondamentalmente diversa dalle altre scuole economiche perché mette al centro delle sue teorie l’essere umano, in tutta la sua complessità.
L’economia non è una macchina, prevedibile e lineare, ma un grande mare di individui che prendono decisioni.
“l’unica costante in economia è il cambiamento”, Friedrich von Hayek
Secondo le loro teorie sono gli interventi di stati e banche a estremizzare i cicli dell’economia e a gonfiare l’inflazione. Un intervento dopo l’altro avrebbe accumulato una serie di conseguenze non volute che hanno sbilanciato i prezzi e causato recessioni con un effetto palla-di-neve.
Sin dagli albori, il movimento austriaco è stato controtendenza, tanto che il nome “Scuola Austriaca” è un lascito del nome dispregiativo che gli economisti tedeschi usavano per riferirsi ai discepoli di Menger.
La moneta secondo gli Austriaci
In particolare gli Austriaci attaccano la politica monetaria basata sulla mera fiducia, svuotata di ogni sottostante con un effettivo valore.
Secondo gli Austriaci, il valore di una moneta non può essere deciso in modo arbitrario, ma deve essere basato su qualcosa, deve essere percepito dalle persone. Di solito le persone percepiscono il valore in qualcosa di scarso, e con un’inflazione costante il denaro è sempre meno scarso.
Si pensi solo alla storia della moneta. Il denaro è cambiato molte volte nei secoli, ha avuto premesse di base diverse, forme diverse. Inizialmente non c’era nessun governo che ha imposto con quale mezzo scambiare valore. Il denaro è nato dalle persone, dai loro bisogni pratici.
È questo che ci dice Menger, descrivendo il denaro in termini evolutivi. Il denaro nasce con prove ed errori, con innovazione, gradualmente. Qualcosa può essere denaro in un posto e non in un altro. Suona familiare?
In “Denationalisation of Money” (Denazionalizzazione del denaro, 1976), von Hayek propone che non siano le banche centrali, ma le banche commerciali a emettere certificati senza interessi (valute) che vengono scambiati liberamente sul mercato, in modo che il loro prezzo si stabilizzi naturalmente e vinca la valuta più stabile. Tra decentralizzazione e denazionalizzazione il filo è sottile.
Un’altra idea di questa scuola, portata avanti da Murray Rothbard, è quella di reinstituire il diritto di proprietà nell’ambito del denaro. Secondo questa idea, le banche non distinguono con chiarezza chi ha il vero controllo e proprietà su che denaro. C’è poca informazione e molta ambiguità.
Infine un concetto chiave: l’intraprendenza. Su questo concetto amato dagli austriaci scrive Israel Kirzner, allievo diretto di Menger. L’intraprendenza è una qualità del tutto umana e imprevedibile, che non trova posto nella visione tradizionale dell’economia. Non segue regole, perché il suo requisito è proprio quello di romperle, per poter effettivamente innovare. È l’intraprendenza che fa evolvere il mercato.
Quale progetto più intraprendente di una moneta completamente nuova?
La Scuola Austriaca e Bitcoin
Ironicamente è proprio la Banca Centrale Europea nel 2012 a riconoscere lo stretto legame tra Bitcoin e la Scuola Austriaca nella sua prima ricerca sulle criptovalute dal tono fortemente critico.
Se solo i padri di questa scuola fossero vivi oggi, apprezzerebbero molto il mercato delle criptovalute e soprattutto Bitcoin, che risponde perfettamente ai loro principi che abbiamo elencato sopra.
Infatti:
- Bitcoin non può essere controllato dallo stato
- Bitcoin ha un’inflazione controllata e prestabilita, che lo rende scarso
- Bitcoin è basato su blockchain ed è programmabile, ha quindi un valore
- Il prezzo di Bitcoin è deciso dal mercato libero, senza intervento e senza censura.
- Non ci sono confusioni su quanti sono o a chi appartengono.
Se invece sapessero come si stanno configurando le CBDC, forse non sarebbero così contenti.
Sottolineamo che però non tutti i sostenitori della Scuola Austriaca riconoscono (ancora) il valore di Bitcoin, in quanto non è un bene tangibile e si basa su una tecnologia complessa.
Ancora è difficile per molti concepire il valore di qualcosa che non ha una forma fisica, che è sia valuta che sistema di pagamento.
Curiosità
Il nome “Dollaro” ha una remota origine in Boemia, nel 16esimo secolo. In una città chiamata in tedesco Joachimsthal si coniavano monete d’argento chiamate Joachimsthaler, o “thaler” in breve. Questo termine ha viaggiato fino a diventare “dollar”. Non solo, “thal” significa miniera. Anche il mining si è evoluto!
La crisi finanziaria globale
Il 2008 è un anno chiave sia per Bitcoin che per la Scuola Austriaca. Gli economisti “mainstream” non avevano individuato i segnali di una bolla economica che stava per scoppiare, lasciando il mondo in balia delle conseguenze.
Così trovano nuova voce gli Austriaci, che ammoniscono il mondo del pericolo di utilizzare mezzi come il Quantitative Easing e l’abbassamento dei tassi d’interesse in risposta alla crisi. Questi interventi infatti avrebbero l’effetto di esacerbare la bolla economica e l’inflazione.
Quantitative Easing
L’“alleggerimento quantitativo” è un metodo non convenzionale di creazione di nuova moneta usata dalle banche centrali in periodi di crisi economica. Con il QE una banca centrale propone di comprare titoli a lungo termine sul mercato per aumentarne la liquidità.
Tra loro il volto più noto in assoluto è il politico statunitense Ron Paul.
Ron Paul è un repubblicano conservatore e libertario candidatosi 3 volte alle presidenziali, nell’’88, nel 2008 e nel 2012. È una figura piuttosto fuori dalle righe che ha scatenato un movimento di veri e propri fan, che hanno fatto parte della prima generazione di meme online.
In una delle sue ultime dichiarazioni, Paul ha riconfermato il suo sostegno a Bitcoin, che secondo lui dovrebbe poter competere liberamente col dollaro affinché ognuno possa utilizzare la valuta che vuole.
La crisi del 2020
Anche in questa paralizzante crisi, le misure adottate (almeno da parte della BCE) sono state il Quantitative Easing e l’abbassamento dei tassi d’interesse. Proprio ciò che la Scuola Austriaca insegna a evitare.
La BCE ha infatti avviato il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), un programma d’emergenza volto a rafforzare il Quantitative Easing già in corso. Questo implica un aumento dell’inflazione, che viene presentata dall’UE come un danno temporaneo, ma che comincia ad allarmare alcuni.
Dopo il black swan event che è stata la pandemia, è sempre più interessante la prospettiva di un cambio di paradigma, in cui l’obbiettivo di gestire le crisi sia sostituito con quello di evitare del tutto le crisi e le recessioni. Queste infatti sembrano la conseguenza naturale di un sistema basato sul prestito e sul debito.
Black Swan Event
La teoria del cigno nero è una metafora che descrive un evento che arriva come una sorpresa, ha un effetto importante, ed è spesso inappropriatamente razionalizzato a posteriori con il beneficio del senno di poi. La comparsa ad esempio di un valore anomalo, non prevedibile, quindi lontano dalle aspettative.
Bitcoin e le teorie della Scuola Austriaca possono fornirci un punto di partenza per ripensare il sistema monetario. Ricordiamo che la Scuola Austriaca non ha nulla contro il capitalismo, quindi non mira a sconvolgere tutto il sistema economico fin dalle sue radici. È l’istituzione bancaria che viene messa da loro in discussione.