MultiversX: l’evoluzione del progetto Elrond
16 luglio, 2021
9 min

MultiversX (rebranding di Elrond) è una blockchain la cui criptovaluta nativa è eGOLD (EGLD). MultiversX è un progetto focalizzato sullo sviluppo di tecnologie basate su smart contract per creare un’offerta DeFi completa. Il suo punto di forza è la scalabilità e quindi la velocità delle transazioni.
Come nasce MultiverseX
Nata inizialmente con il nome di Elrond, questa innovativa blockchain è stata lanciata nel giugno 2019 attraverso una Initial Exchange Offering (IEO) tenutasi su Binance. Da quel momento, il progetto ha costruito e sviluppato un ecosistema incredibilmente completo in tempi record.
L’ideazione del progetto, avviata alla fine del 2017, si deve a due fratelli della Transilvania, Beniamin e Lucian Mincu, già noti per aver cofondato MetaChain Capital e ICO Market Data.
Prima di addentrarci nell’architettura, vale la pena notare il simbolismo del nome originale. Elrond, ispirato al personaggio de Il Signore degli Anelli, fu scelto con l’intenzione, come spiegato dal fondatore Beniamin Mincu, di rappresentare un grande potere finalizzato al bene. Questa filosofia è l’eredità che MultiversX porta avanti: un progetto che ambisce a utilizzare la sua innovazione tecnologica per un impatto positivo nel mondo non solo dal punto di vista finanziario.
Caratteristiche della blockchain MultiversX
MultiversX è una blockchain basata sul meccanismo di consenso Secure Proof-of-stake, variazione sul tema che approfondiremo sotto, e adotta quindi tutte le caratteristiche delle blockchain PoS. Tra queste, la possibilità di fare staking, il minore consumo energetico rispetto al Proof-of-Work e la Governance tramite la criptovaluta principale.
MultiversX deve la sua velocità e scalabilità alla struttura in shard, ossia “frammenti” di blockchain che operano in parallelo.
È proprio la frammentazione della blockchain in diversi network, su layer paralleli, che permette la scalabilità delle transazioni.Tale meccanismo è lo stesso adottato da Ethereum successivamente al rilascio dello storico aggiornamento “The Merge”
Come funziona lo sharding
Paragoniamo il funzionamento di una blockchain classica, a una blockchain sharded:
Le transazioni su una blockchain classica vengono validate così: N transazioni vengono registrate su un blocco, il blocco viene creato e registrato, dopodiché si passa al prossimo blocco.
Questo tipo di funzionamento impedisce di andare oltre una certa velocità. Se però lo scopo del settore crypto è quello di perlomeno affiancare il sistema economico e finanziario tradizionale, deve poter competere con la velocità dei circuiti dominanti.
Questa architettura ha permesso a MultiversX di raggiungere risultati eccezionali: i dati riportati dalla stessa fondazione indicano che, durante gli stress test, la rete ha gestito fino a 263.000 transazioni al secondo (TPS). Questo dato è un risultato esaltante e dimostra una capacità potenziale oltre dieci volte superiore a quella di circuiti globali come Visa, che elabora circa 25.000 TPS
Vediamo ora come vengono validate le transazioni su una blockchain sharded:
N transazioni vengono registrate sul blocco A della blockchain 1, contemporaneamente N transazioni vengono registrate sul blocco A della blockchain 2, 3, 4 e così via.
Nello stesso tempo la blockchain sharded valida tanti più blocchi di una blockchain normale, quanti sono gli shard.
Questo tipo di assetto è sicuramente più veloce, ma è fondamentale non perdere di vista i fattori sicurezza e comunicazione tra gli shard.
EGLD
La criptovaluta di MultiversX inizialmente venne lanciata come token ERC20 denominato ERD, poi migrato sulla blockchain di MultiversX e rinominato eGOLD (EGLD).
L’utilità della moneta EGLD su MultiversX è molteplice. Viene utilizzata come parte del meccanismo di governance della piattaforma, come garanzia e ricompensa dei validatori, e come pagamento per le transazioni e gli smart contract.
EGLD è progettata per essere usata sull’app Maiar, wallet proprietario di MultiversX, che consente agli utenti di inviare transazioni quasi istantanee sulla rete MultiversX. Maiar offre funzioni di prestito, trasferimento e staking di EGLD.
A ottobre 2025, l’offerta circolante di monete EGLD era di 28,7 milioni, con il 49% di queste bloccate nel protocollo delle ricompense della rete. Nuove monete EGLD saranno rilasciate lentamente nel corso dei prossimi anni fino a raggiungere la fornitura finale di 31,4 milioni di EGLD.
L’offerta relativamente bassa di EGLD, il programma di rilascio e l’alta percentuale di monete bloccate sono considerati indicatori positivi per quanto riguarda la redditività a lungo termine di MultiversX.
Casi d’uso e funzionalità DeFi
Smart Contract
La tecnologia su cui si basano tutte le funzionalità DeFi sono gli smart contract. Anche in questo senso MultiversX presenta un vantaggio non indifferente.
Grazie ad Arwen, la MultiversX Virtual Machine, è possibile eseguire smart contract in tempi record, e in più gli smart contract possono essere sviluppati nei linguaggi di programmazione più comuni, senza quindi dover imparare un linguaggio specifico del progetto o del settore.
Questo permette a molti più sviluppatori di apportare il loro contributo al progetto, con meno barriere all’ingresso.
Certamente. Basandomi sulla documentazione ufficiale di MultiversX relativa ai token NFT (Non-Fungible Tokens) e SFT (Semi-Fungible Tokens), la sezione può essere riscritta per essere più precisa e chiara riguardo ai benefici dell’ESDT.
Ecco la revisione, con particolare attenzione all’efficienza e alla semplicità di implementazione:
L’EGLD standard digital tokens (ESDT)
MultiversX utilizza il suo standard proprietario, l’EGLD Standard Digital Tokens (ESDT), come fondamento per tutti gli asset digitali sulla rete, inclusi i token fungibili, gli NFT (Non-Fungible Tokens) e gli SFT (Semi-Fungible Tokens).
Questo standard è progettato per ottimizzare la creazione e la gestione di asset, come la tokenizzazione di criptovalute non native (wrapped tokens) e il supporto di ogni altra tipologia di asset.
Il vantaggio tecnico più significativo dell’ESDT è la sua architettura built-in, che consente di implementare le funzionalità di base dei token senza la necessità di scrivere e distribuire un intero Smart Contract per ogni nuovo asset.
Questo meccanismo offre due benefici cruciali:
- Riduzione dei costi: si ottiene un notevole abbattimento dei costi di implementazione.
- Migliore velocità: l’interazione con i token ESDT (ad esempio, inviarli o riceverli) avviene in modo più diretto ed efficiente rispetto agli standard che richiedono l’esecuzione di codice Smart Contract completo per ogni operazione.
SFT
Gli SFT sono Semi Fungible Token, che nascono dallo standard ERC1155 e in generale permettono di gestire con una sola transazione token diversi in modo da risparmiare costi e tempo.
Il vantaggio dell’ESDT è che per essere utilizzato non richiede l’uso di smart contract, abbattendo anche qui i costi.
Maiar
Il caso d’uso più riuscito e alla portata di tutti è forse l’app Maiar, ossia un wallet con un servizio di staking incredibilmente semplice e piacevole da usare, sebbene provenga da un complesso progetto DeFi.
Similmente al wallet per Dash, prevede la possibilità di scrivere lo username del contatto a cui inviare EGLD, invece che inserire l’indirizzo del wallet in cifre e lettere.
Per tirare le somme, la scalabilità della struttura di base di Elrond e l’usabilità dei suoi servizi – sia da parte degli sviluppatori che da qualsiasi trader – sono un’arma vincente per il futuro del progetto ai suoi esordi.
Approfondimento: L’architettura di MultiversX
Ci sono 3 componenti della blockchain Elrond: gli shard, la metachain e i nodi.
Sappiamo che un nodo è un dispositivo connesso alla rete e che in qualche modo vi partecipa, sappiamo che gli shard sono frammenti del network/blockchain che operano in parallelo. Manca solo la Metachain, che ci ricorda tanto il nome del fondo di investimenti creato dai fratelli Mincu.
La Metachain è la blockchain che opera in uno shard speciale, dove le responsabilità principali non sono l’elaborazione delle transazioni, ma la “notarizzazione” e la finalizzazione dei blocchi già elaborati, facilitando la comunicazione tra gli shard, memorizzando e mantenendo un registro di validatori, elaborando e gestendo l’attività dei nodi.
Un nodo può occuparsi di diverse attività ed essere dunque validator, observer o fisherman.
I Validator hanno lo stesso ruolo della maggior parte dei validatori di reti PoS.
Sono nodi della rete Elrond che elaborano le transazioni e proteggono la rete partecipando al meccanismo di consenso, mentre guadagnano ricompense dal protocollo e dalle commissioni sulle transazioni. Per entrare a far parte della rete Elrond, un validatore deve fornire una garanzia bloccando dei token EGLD, che vengono messi in staking. I validatori rischiano di perdere la loro quota se colludono per ostacolare la rete.
Gli Observer sono membri passivi della rete che non devono dare garanzie né ricevono compensi, ma semplicemente conservano lo storico della blockchain.
Un Fisherman è un nodo che verifica la validità dei blocchi dopo che sono stati proposti. Mettono alla prova i blocchi non validi proposti da malintenzionati e sono ricompensati per il loro servizio. Il ruolo di Fisherman può essere svolto da validatori che non sono stati selezionati per il turno di validazione corrente o da osservatori.
SPoS: il meccanismo di consenso
Semplificando molto, questo sistema PoS piuttosto tecnico, il Secure Proof Of Stake è “Secure” grazie al modo in cui vengono selezionati i validatori. Questo passaggio infatti è particolarmente veloce, essendo deterministico e non richiedendo comunicazione.
La velocità e il livello di casualità di questo processo garantiscono una maggiore sicurezza, in quanto il tempo è fondamentale per un nodo malintenzionato che voglia influenzare oppure ostacolare la scelta dei validatori in modo da avere il potere di validazione.




