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La criptovaluta Dash unirà Blockchain e Web 3.0

15 dicembre, 2020

8 min

La criptovaluta Dash unirà Blockchain e Web 3.0
Intermedio

Nel gennaio del 2014, Evan Duffield e Kyle Hagan creano XCoin, che cambia il nome prima in DarkCoin e infine diventa la criptovaluta Dash, un’abbreviazione di Digital Cash

Fin dall’inizio l’intento dei due sviluppatori è stato quello di offrire una criptovaluta e una blockchain che fornissero pagamenti privati e più veloci di Bitcoin.

criptovaluta dash

Come funziona la rete della criptovaluta Dash

La rete Dash è decentralizzata ed è mantenuta da un sistema di consenso a due livelli:

  • Proof of Work per opera dei Miner
  • Proof of Service per opera dei Masternode

Le normali transazioni su blockchain sono verificate da miner che ricevono nuovi Dash come ricompensa, proprio come per il mining di Bitcoin.

I Masternode, invece, sono nodi di alto livello con maggiori responsabilità. I Masternode hanno il compito di facilitare il funzionamento dei servizi InstantSend e PrivateSend (di cui sotto) e di impedire 51% attack. Per questo ricevono il 45% delle monete che vengono create e sono gli unici autorizzati a votare le proposte di sviluppo del progetto. A garanzia delle loro buone intenzioni nei confronti del progetto e della community, per diventare Masternode gli utenti depositano 1000 Dash in un wallet. Se un Masternode sposta questa quota per qualsiasi motivo, non può più esercitare la sua funzione.

La Governance di Dash

Dash è governata dalla Dash Network, un’organizzazione autonoma decentralizzata (DAO). Gli organi principali finanziati dalla DAO sono il Dash Core Group (DCG), una società dedita allo sviluppo tecnico della rete Dash, la Dash Newsroom preposta al marketing e alla comunicazione, e il fondo d’investimenti Dash Investment Foundation.

Dash è completamente governata dalla community. Chiunque può inviare una proposta per il progetto pagando una piccola commissione anti-spam. Tuttavia, solamente i Masternode possono decidere se accettarla o meno, raggiungendo il consenso. Lo stesso modello di voto è usato per approvare qualsiasi spesa che esce dal fondo-budget della DAO.

masternode

Il modello economico della criptovaluta Dash

Dash Network applica un sistema di budget che le permette una crescita autonoma. La base di questo sistema è il modello economico adottato per la gestione della criptovaluta Dash. 

Dash infatti è basata sulla disinflazione, il che significa che il tasso di creazione di nuovi Dash diminuisce circa del 7% all’anno. I nuovi Dash creati non pagano solo Miner e Masternode, ma il 10% è destinato al fondo comunitario che finanzia lo sviluppo, il marketing e tutto ciò che manda avanti il progetto.

mining

Pagamenti veloci e privati con la criptovaluta Dash

InstantSend e PrivateSend sono due opzioni di invio di Dash selezionabili dal Wallet Dash. Queste modalità di trasferimento sono gestite da un network dedicato composto da Masternode.

InstantSend permette un tempo di conferma delle transazioni di 1 secondo, al costo di 0,01 DASH. Quando un utente seleziona l’opzione InstantSend dal suo Dash Wallet, il network sceglie 10 Masternode casuali che confermano la transazione, e un secondo dopo i DASH sono visibili sul wallet del destinatario.

PrivateSend è invece per chi è particolarmente attento alla privacy. Anche se non comparirà mai il tuo nome e cognome sulla blockchain di Dash, ogni wallet ha il suo indirizzo identificativo. Questa modalità di invio, anch’essa gestita dal network di Masternode, permette di nascondere l’indirizzo del proprio wallet dalla transazione visibile su blockchain. Per fare questo, i Masternode prendono i Dash da inviare, li separano in denominazioni tonde (0.1 DASH, 10 DASH ecc) e le mischiano (la procedura tecnica è il mixing) in più round con altri Dash di altre persone che stanno usando PrivateSend. I Dash corretti vengono poi distribuiti agli indirizzi finali senza intoppi.

Cosa ostacola il successo della criptovaluta Dash?

Incomprensioni con la SEC

La prima difficoltà incontrata dal progetto è stata l’indagine da parte della SEC nel corso del 2019 al fine di controllare se Dash fosse da considerare un titolo finanziario (security), in tal caso le procedura legali e burocratiche avrebbero significativamente rallentato Dash. Il CEO del DCG Ryan Taylor si è messo in diretto contatto con la SEC per chiarire e dimostrare che Dash di fatto non è e non è mai stata una security. Dopo questo episodio non ci sono state ulteriori inchieste. Tuttavia un altro fattore ha creato difficoltà nel percorso di Dash. 

Incomprensioni sulla privacy

Il secondo nome DarkCoin, attribuito ingenuamente, insieme alla funzionalità PrivateSend, hanno spesso indotto exchange e media ad associare Dash a criptovalute come Monero e Zcash, viste con sospetto perché totalmente private.

Dash tuttavia non è intrinsecamente privata. Infatti, PrivateSend è solo un’opzione di pagamento, una mera funzionalità, come lo è CashShuffle per Bitcoin. 

Peraltro questa funzionalità è anche poco usata (0,7% delle transazioni) e Dash non è supportata nei negozi del Dark Web, né compare tra le crypto usate per atti criminali, secondo un report di 1000x Group.

I competitor nel settore dei pagamenti istantanei sono un’altra sfida per Dash, che nonostante offra pagamenti in un secondo, può elaborare solamente 56 transazioni al secondo, contro le 1700 di Visa.

Dash, come tutti i progetti, ha le sue debolezze, ma ci riserva un altro asso nella manica che porterà grandi innovazioni nei prossimi mesi.

Dash Platform

Nel 2015 Dash Network annuncia l’inizio dei lavori a “Evolution”, oggi chiamata Dash Platform, che promette di essere un cloud decentralizzato per lo sviluppo di smart contract e app, portando tutti i servizi del Web 3.0 sulla blockchain.

Dash Platform prevede l’affiancamento di una seconda blockchain alla prima, su cui si baseranno 4 componenti principali:

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  • Drive (Decentralised Cloud Storage System) – qui saranno salvati tutti i dati relativi alle app sviluppate su Dash Platform
  • DAPI (Decentralised HTTP API) – sarà la prima API http decentralizzata, che permetterà di usare le app di Dash (come ad esempio Dash Wallet) senza dover scaricare grandi quantità di dati o usare ulteriori app.
  • DPNS (Dash Protocol Name Service) – è un’applicazione della tecnologia DNS con lo scopo di sostituire i criptici indirizzi wallet con semplici username in modo da semplificare l’invio di Dash. La criptazione non verrà persa, poiché l’username scelto sarà sempre connesso all’indirizzo crittografico del wallet nel back-end. 
  • DPP (Dash Platform Protocol) – è ancora in via di sviluppo e sono poche le informazioni disponibili al momento della scrittura. Quasi certamente il suo ruolo sarà quello di sincronizzare e regolare la verifica delle informazioni tra le 2 blockchain.
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Conclusione

Dash ha grandi potenzialità da sviluppare: il suo sistema di governance e budgeting la rende il primo caso di DAO di successo. Il lancio di Dash Platform, inoltre, completerà l’offerta delle funzionalità InstantSend e PrivateSend, e si prospetta come un grande passo avanti nel facilitare l’accesso e l’uso delle applicazioni blockchain nella quotidianità.

A questo proposito, è già disponibile l’app Dash Wallet, molto semplice e intuitiva, con cui è possibile utilizzare DASH per pagare presso negozi fisici negli Stati Uniti e Venezuela.

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