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Halving di bitcoin: cos’è? Significato e definizione

11 ottobre, 2023

7 min

Halving di bitcoin: cos’è? Significato e definizione
Principiante

Capire cos’è l’halving di Bitcoin, il significato del termine e quali sono le sue conseguenze sul prezzo è fondamentale non soltanto per chi opera nel settore crypto ma anche per i semplici curiosi. Questo processo, infatti, è una delle caratteristiche che rendono unica la principale criptovaluta del mercato. 

Halving Bitcoin: cos’è? Il significato

Per meglio capire il significato di halving di bitcoin e cos’è veramente, partiamo da concetti che stanno alla base della finanza tradizionale.

Il valore di un bene è strettamente legato alla sua scarsità. L’oro, ad esempio, è considerato una riserva di valore (e bene rifugio) perché la sua quantità disponibile è per natura limitata; il prezzo di un’oncia, quindi, dovrebbe essere stabile o al più aumentare nel tempo. Le monete fiat, al contrario, hanno fornitura potenzialmente infinita: sono stampate a discrezione dei governi. Se i governi quindi decidono di aumentarne la fornitura, il valore di ogni unità diminuisce. In una parola, Euro e Dollaro sono soggetti ad inflazione: dall’abbandono del Gold Standard, le monete tradizionali hanno progressivamente perso potere d’acquisto. 

Ci stiamo man mano avvicinando a capire cos’è l’halving di Bitcoin e il suo significato. Il “Peer-to-Peer Electronic Cash System”, come descritto nel famoso whitepaper, recupera invece il concetto di scarsità. Satoshi Nakamoto, infatti, ha fissato la disponibilità massima di BTC a 21 milioni di unità, progressivamente emesse secondo un preciso programma di ricompensa. Infatti, la creazione di nuovi BTC è prevedibile: in poche parole, per ogni blocco di transazioni aggiunto alla blockchain, il miner che ha risolto l’enigma matematico ottiene BTC in premio. Questa quantità, al blocco di genesi, era pari a 50, ma viene dimezzata ogni 4 anni circa tramite l’halving di Bitcoin: cos’è, il suo significato e le conseguenze dell’evento iniziano a rivelarsi. 

In pratica, il protocollo produce un blocco ogni 10 minuti, un vincolo imposto dal codice stesso. La difficoltà di mining, infatti, viene corretta algoritmicamente ogni 2016 blocchi (circa 2 settimane): questo rende più o meno complessi i calcoli, così da rispettare il ritmo predefinito di emissione. Questa regolarità è la prima componente della “politica monetaria” di Bitcoin, perché l’halving sfrutta proprio questo “orologio interno” e, ogni 210.000 blocchi (dunque 4 anni), diminuisce le ricompense dei miner della metà. I meccanismi di mining e l’halving, insieme, fondano la Tokenomics, ovvero il modello economico della criptovaluta, poi completato dai suoi casi d’uso.

Letteralmente, il significato di questo termine è “dimezzamento” e fra le sue conseguenze (e obiettivi) c’è quella di dilazionare la distribuzione di Bitcoin, così da controllarne l’inflazione. Secondo questo piano, l’ultimo BTC sarà infatti coniato nel 2140, dopo 32 eventi. 

Halving: conseguenze sul prezzo di Bitcoin

Ora che abbiamo capito cos’è l’halving e il significato del termine facciamo un passo ulteriore per cercare di capire le possibili conseguenze di tale evento sul prezzo di Bitcoin. Quest’ultimo è conosciuto come Digital Gold e, a differenza del metallo prezioso, è possibile verificarne l’effettiva disponibilità circolante; la blockchain, infatti, è un registro trasparente e consultabile da chiunque. Dunque, molti considerano la crypto una riserva digitale di valore, sebbene sia solo programmata per esserlo e debba poi confrontarsi con il mercato. 

In particolare, l’halving di Bitcoin è un meccanismo tecnicamente anti-inflazionario: il limite al numero di coin creabili e l’emissione progressivamente minore dovrebbero contrastare il rischio di svalutazione. Storicamente, infatti, il tasso di inflazione di BTC è decrescente (o deflazionario) e nel 2023 si attesta attorno all’1,7%: l’ultimo Bitcoin minato, infine, annullerà il coefficiente. 

Questa, tuttavia, è solo una statistica, perché il prezzo è poi influenzato dalla legge della domanda e dell’offerta. Infatti, se fra le conseguenze dell’halving vi è la diminuzione della creazione di nuovi BTC nel tempo, è comunque la richiesta del mercato a determinare il costo. Solo nel caso in cui, al diminuire dell’offerta, la domanda rimanesse costante o aumentasse, il prezzo della criptovaluta dovrebbe crescere. Quest’ultimo è uno degli scenari che lo stesso Satoshi Nakamoto anticipò in uno scambio di email e, di fatto, ogni halving di Bitcoin è stato accompagnato da un aumento di prezzo, finora. 

Ripercorrendo la storia del prezzo di BTC, infatti, al primo dimezzamento del 2012, è seguito un incremento superiore all’8700%: da 12$ a 1046$ in poco più di un anno. Inoltre, anche nei mesi precedenti all’evento si è visto un aumento sostanziale nel prezzo; un anno prima, infatti, si attestava attorno ai 2,50$. Allo stesso modo, nel 2016 il secondo ha anticipato l’All Time High (ATH) vicino ai 20.000$ del dicembre 2017, rispetto ai 660$ al momento del dimezzamento delle ricompense. Similmente, nel 2020 gli 8750$ del terzo halving di Bitcoin hanno preceduto l’ATH del novembre 2021: quasi 64 mila dollari. 

Parlando di conseguenze sul prezzo, sembrerebbe che la criptovaluta raggiunga nuovi massimi a 12-18 mesi dal dimezzamento, ma questi andamenti rialzisti potrebbero risultare da cause diverse. Le stesse notizie ed eventi inaspettati (Black Swan) che, nel 2022, hanno avuto effetti opposti su Bitcoin, innescando un ciclo ribassista senza precedenti. Dunque, è impossibile fare previsioni certe, anche sulle conseguenze dell’halving: a dimostrazione di ciò, il recente Bear Market sembra aver smentito il modello stock to flow, che lega il prezzo di Bitcoin proprio al dimezzamento della ricompense. L’ipotesi dei 100.000$ per il 2022, infatti, è stata palesemente confutata dalla chiusura annuale attorno ai 17 mila dollari.  

Cos’è l’halving di Bitcoin, il suo significato e le possibili conseguenze è ormai chiaro, ora c’è dunque da chiedersi cosa ci riserva il futuro.

Il countdown per l’halving Bitcoin 2024 

Il futuro ha una sola certezza: il prossimo Halving, che porterà il premio dei miner da 6,25 a 3,125 BTC. Questi incentivi sono ancora fondamentali, perché parte dei Bitcoin ricevuti dai miner sono venduti per coprire i loro costi energetici e, di conseguenza, messi sul mercato. Dunque, potremmo chiederci cosa accadrà dopo che tutti i BTC saranno minati e quindi in circolazione: semplicemente, i miner riceveranno le commissioni di transazione come ricompensa. A tal proposito, manca poco meno del 10% di Bitcoin da minare e, di questo passo, il prossimo Halving dovrebbe verificarsi nel 2024, all’altezza del blocco 840.000. 

Il countdown più preciso, al momento della scrittura, ha calcolato la data dell’evento: dovrebbe verificarsi nell’aprile del 2024, ma potrebbe variare. Infatti, il tempo per blocco è spesso inferiore ai 10 minuti, e potrebbe dunque anticipare o posticipare questa data. Sappiamo per certo, tuttavia, che da quel momento in poi, ogni giorno, verranno emessi circa 450 BTC, contro gli attuali 900. Ora che sai cos’è l’Halving di Bitcoin e il suo significato non ti rimane che attendere: solo il tempo dirà quali saranno le conseguenze dell’evento sul prezzo di BTC!

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