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THORChain e Rune: il dex cross-chain decentralizzato

19 dicembre, 2025

9 min

THORChain e Rune: il dex cross-chain decentralizzato
Principiante

Che cos’è e come funzionano THORChain e Rune? guida approfondita al protocollo cross-chain decentralizzato

THORChain è una blockchain di layer 1 progettata per rivoluzionare l’interoperabilità tra diverse blockchain. Fungendo da exchange decentralizzato (DEX) cross-chain, mira a superare la frammentazione della liquidità consentendo lo scambio di asset nativi (come Bitcoin, Ethereum, Base e altri) tra blockchain diverse in un’unica operazione.

Questa applicazione decentralizzata unica permette agli utenti di scambiare criptovalute direttamente dal proprio wallet in maniera totalmente permissionless e senza l’ausilio di intermediari centralizzati, eliminando la necessità di registrazioni, KYC o depositi fiduciari. 

Ma che cos’è RUNE? RUNE è l’utility token nativo di THORChain e costituisce il cuore economico e operativo dell’intero ecosistema. A differenza di molti token web3 con un ruolo limitato o prettamente speculativo, RUNE è parte integrante del design funzionale di THORChain e svolge funzioni come:

  • Supportare il funzionamento degli scambi decentralizzati.
  • Coordinare e incentivare i nodi validatori.
  • Garantire la sicurezza e la stabilità economica della rete.
  • Abilitare i meccanismi di governance del protocollo.

Vuoi scoprire il segreto degli scambi cross-chain decentralizzati? Sei nel posto giusto. Questa guida completa ti porterà direttamente dentro il cuore di THORChain, spiegandoti cos’è e come funziona THORChain e RUNE.

Come funziona THORChain

Come abbiamo accennato, THORChain permette di scambiare criptovalute native tra diverse blockchain (come BTC ed ETH) senza usare intermediari centralizzati o token wrapped come per esempio WBTC o WETH.

Attraverso questa dapp, potrai dunque scambiare BTC nativo con ETH nativo in un’unica transazione decentralizzata e trustless. Ma come funziona effettivamente THORchain?

Il segreto alla base di questa funzionalità risiede nel ruolo centrale di RUNE come asset di regolamento per ogni operazione di scambio. Attraverso questo sistema, RUNE agisce come la valuta pivot universale e la base di ogni pool di liquidità (ovvero l’insieme di coin necessario a una coppia di scambio), fungendo così da ponte di connessione tra i diversi network presenti sul mercato.

RUNE

Quando un utente esegue uno scambio tra due asset (ad esempio, BTC per ETH), la transazione viene sempre eseguita attraverso un processo sequenziale interno:

  1. L’asset di partenza viene scambiato in RUNE (utilizzando il pool BTC/RUNE).
  2. Subito dopo, RUNE viene scambiato con l’asset di destinazione (utilizzando il pool RUNE/ETH).

Questo meccanismo interno (BTC → RUNE → ETH) offre al protocollo la capacità di scambiare in modo illimitato tutti gli asset supportati, a condizione che ciascuno di essi abbia una pool di liquidità attiva abbinata al token RUNE.

RUNE funge, di fatto, da “lingua franca” della liquidità: è il traduttore universale che permette a Bitcoin di “parlare” con Ethereum e viceversa. Nonostante questo doppio passaggio interno, l’utente finale percepisce la transazione come un unico, fluido scambio diretto e privo di frizioni.

THORChain swap

Perché questo sistema è innovativo? 

L’approccio di THORChain rappresenta un salto di qualità nel settore della finanza decentralizzata, risolvendo buona parte dei problemi fondamentali legati allo scambio di asset tra diverse blockchain.

Tradizionalmente, per scambiare valute tra blockchain diverse, è necessario ricorrere a piattaforme centralizzate che richiedono l’affidamento dei tuoi fondi, o a bridge cross-chain che spesso utilizzano versioni sintetiche dei token (come WBTC). 

THORChain elimina completamente queste problematiche, offrendo un’alternativa 100% trustless e altamente efficiente per risolvere la problematica dello scambio inter-chain, ponendo così le basi per un futuro sempre più decentralizzato.

THORNodes e il consenso

Ma come funziona THORChain dal punto di vista del consenso? Il fulcro operativo di THORChain è costituito dai THORNodes, i nodi validatori che garantiscono vitalità e sicurezza alla rete. 

Grazie a un sistema di consenso basato su Proof-of-Stake, i THORNodes possono validare un numero molto elevato di blocchi, assicurando affidabilità e velocità operativa. Questo modello, a differenza del più tradizionale Proof-of-Work, richiede un consumo energetico nettamente inferiore, rendendo l’infrastruttura non solo decentralizzata ed efficiente, ma anche sostenibile.

THORNodes

Ogni THORNode è composto da quattro elementi principali che ne definiscono il funzionamento:

  • thornode: questo è il programma base che fa funzionare la blockchain interna di THORChain. È come il sistema operativo di un computer, prende le decisioni e offre un “telefono” (API) per comunicare con gli altri programmi.
  • Bifrost: il traduttore universale. Il suo compito è connettersi a tutte le altre grandi blockchain (come Bitcoin o Ethereum). Guarda cosa succede su quelle catene (le transazioni in entrata) e, al termine del lavoro, gestisce e invia le criptovalute in uscita.
  • Gateway: è una funzione semplice che agisce da unica porta d’ingresso. Permette di nascondere la complessità interna, utilizzando un unico indirizzo web (IP) per tutte le diverse parti che compongono il THORNode.
  • Full nodes: Per ogni criptovaluta che THORChain supporta, il THORNode deve avere una copia completa e aggiornata di quella specifica blockchain (una copia per Bitcoin, una per Ethereum, ecc.). Avere queste copie originali garantisce che il sistema veda sempre la verità senza doversi fidare di informazioni esterne.

In questo modo, i THORNodes non solo validano e proteggono la rete, ma fungono anche da ponte tecnico tra THORChain e le blockchain esterne, rendendo possibile lo scambio di asset nativi in maniera realmente cross-chain.

Tokenomics di RUNE 

Il modello economico di THORChain è stato meticolosamente progettato per incentivare l’onestà e garantire la longevità del protocollo, ponendo il token RUNE al centro di ogni operazione.

A differenza di molti progetti con piani di rilascio scaglionati (vesting) destinati a team o investitori istituzionali, l’intera offerta di RUNE è stata già immessa sul mercato, garantendo così la massima trasparenza fin dall’inizio ed eliminando il rischio di una potenziale svalutazione forzata causata dalla periodica immissione di grandi quantità di token da parte di insider.

Se già questo elemento bastasse a qualificare il modello economico di RUNE come orientato alla sostenibilità di lungo termine, l’introduzione di un Real Yield (rendimento reale) generato esclusivamente dall’attività concreta e dalle revenue del protocollo lo rende una proposta economica particolarmente interessante anche per gli investitori più esigenti.

Questo flusso di entrate effettive viene distribuito con criteri specifici per la salute e la sostenibilità del protocollo. Attualmente, la ripartizione è la seguente:

  • 5%:  bruciato (contribuisce alla deflazione di RUNE)
  • 5%:  fondo per lo sviluppo
  • 10%:  detentori di TCY (vedi sotto)
  • 80%:  validatori e fornitori di liquidità attraverso il meccanismo di “Incentive Pendulum” (vedi sotto)
Tokenomics di RUNE

TCY Token

Il token TCY (la cui sigla non è altro che THORChain Yield) nasce da una necessità storica del protocollo di risolvere un significativo problema di debito, stimato in circa 210 milioni di dollari, emerso in seguito a una crisi avvenuta all’interno del protocollo nel gennaio 2025.

Invece di dichiarare una perdita netta per gli stakeholders coinvolti, la comunità di THORChain ha dimostrato la sua resilienza decidendo di trasformare questo debito in un’opportunità di partecipazione. Il meccanismo adottato è stato relativamente semplice, ma efficace: per ogni dollaro di debito accumulato, è stato creato e assegnato 1 TCY.

Questa mossa strategica non solo ha stabilizzato l’ecosistema in un momento critico, ma ha anche trasformato i vecchi problemi in un allineamento di interessi tra tutti i partecipanti, rappresentando, a tutti gli effetti, un esempio di successo e di funzionamento della Decentralized Autonomous Organization (DAO).

Sistema di incentivi Pendulum

Per la cruciale suddivisione dell’80% delle fee prodotte dall’ecosistema tra i nodi validatori e i fornitori di liquidità, THORChain ha adottato un meccanismo originale e dinamico chiamato Incentive Pendulum (pendolo degli incentivi).

Questo sistema funge da vera e propria bilancia economica della rete. Il suo obiettivo primario non è distribuire le fee in parti uguali, ma piuttosto indirizzare le ricompense in modo da mantenere un equilibrio perfetto tra due elementi chiave:

  • La sicurezza (Bond): rappresentata dalla quantità di RUNE bloccata dai nodi validatori per proteggere la rete da attacchi malevoli.
  • La liquidità (Pool): rappresentata dalla quantità di RUNE depositata nei pool dai fornitori di liquidità

Come funziona tale meccanismo? Il sistema è automatico e si regola di continuo in base ai dati della rete. 

Se la rete è “sotto-protetta” (poco Bond), ovvero se i nodi non hanno vincolato abbastanza RUNE rispetto alla liquidità totale nei Vault, il Pendulum sposta una quota maggiore delle fee verso i nodi validatori. Questo aumenta il loro rendimento, incentivandoli a bloccare più RUNE (o attirando nuovi nodi) per rafforzare la sicurezza.

Se la rete è “sotto-liquida” (poco Pool), ovvero se la sicurezza fornita dai nodi è eccessiva rispetto alla liquidità disponibile, il Pendulum sposta le ricompense in maggioranza verso i fornitori di liquidità. Questo aumenta il loro yield, spingendo gli utenti a depositare più asset nei pool, garantendo swap più grandi e con meno slippage.

Sistema di incentivi Pendulum

In sintesi, il Pendulum garantisce che il protocollo sia sempre in uno stato di equilibrio economico ideale, dove la liquidità a rischio è sempre coperta in modo adeguato, e talvolta persino eccessivo, dalla sicurezza garantita dal Bond dei nodi.

Governance e il sistema Mimir

Come la maggior parte dei processi all’interno di questa unica DApp, anche la governance di THORChain presenta delle caratteristiche speciali e profondamente innovative. L’intera filosofia del protocollo, infatti, mira ad avere il minor numero possibile di regole e decisioni umane.

Questa scelta, apparentemente minimalista, è in realtà intenzionale e cruciale per la sicurezza: riducendo al minimo la necessità di coordinamento, si impedisce ai nodi validatori di agire o colludere, rendendo il sistema estremamente difficile da attaccare o “catturare” da parte di un singolo gruppo di interesse. In sostanza, meno si deve decidere, più sicuro e decentralizzato rimane il sistema.

Le decisioni fondamentali demandate alla governance sono limitate a tre aree chiave:

  1. Aggiunta o rimozione di asset: vengono decisi quali nuovi token possono essere listati o quali debbano essere rimossi.
  2. Inclusione di nuove blockchain: vengono aggiunte o rimosse intere reti blockchain.
  3. Aggiornamenti del protocollo: vengono approvati e implementati gli aggiornamenti del codice.

Questa struttura essenziale, secondo la visione di THORChain, assicura che il protocollo possa adattarsi in modo agile e sicuro, mantenendo la sua natura trustless e riducendo al minimo l’intervento umano non necessario e, di conseguenza, il rischio di manipolazione.

Vuoi scoprire meglio che cos’è e come funziona la governance all’interno di un progetto DeFi? Leggi il nostro articolo “La Governance delle criptovalute” all’interno dell’Academy di Young Platform.

Conclusioni

Come abbiamo visto, quando parliamo di THORChain, parliamo di un progetto che, nonostante le sfide e gli errori del passato, si è contraddistinto per un altissimo livello di collaborazione e resilienza all’interno della propria community, come chiaramente dimostrato dal lancio del token TCY

Oltre a questa forza comunitaria, la sua architettura unica, basata su RUNE come asset pivot e sui Vault decentralizzati, costituisce un ulteriore passo avanti per il mondo della DeFi nel raggiungimento di un ecosistema completamente interoperabile tra le diverse blockchain e senza i rischi collegati all’utilizzo di bridge centralizzati o wrapped assets.

Il tutto è gestito da una tokenomics ingegnerizzata che non fa compromessi sulla sostenibilità a lungo termine, allineando perfettamente gli incentivi di tutti gli stakeholder del progetto.

Arrivando alle conclusioni dunque, possiamo affermare che THORChain e il suo token RUNE rappresentano senza dubbio un pilastro evolutivo nel panorama della finanza decentralizzata. Capire cos’è e come funziona THORChain e RUNE è diventato essenziale per chiunque voglia comprendere il futuro degli scambi cross-chain e l’avanzamento verso una liquidità globale e senza confini.

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