Chi è veramente Satoshi Nakamoto? Indizi, candidati, patrimonio e curiosità
22 marzo, 2023
10 min
L’identità del creatore di Bitcoin è un mistero: conosciamo il suo pseudonimo, ma nessuno è mai riuscito a scoprire chi è Satoshi Nakamoto. Su Internet possiamo trovare qualche indizio, email e post in vecchi forum, sappiamo che è stato nominato per il premio Nobel e si può forse stimare il suo patrimonio, ma sembra destinato in ogni caso all’eterno anonimato.
Chi è Satoshi Nakamoto?
Non ci è dato sapere il suo vero nome, ma è per assurdo il più rinomato del mondo crypto: chi è Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, e qual è il suo patrimonio? Il 31 ottobre 2008, sul sito per appassionati di crittografia metzdowd.com, ha condiviso il whitepaper della sua criptovaluta: “A Peer-to-Peer Electronic Cash System”. Questo documento presenta la filosofia e il funzionamento di una valuta digitale decentralizzata, scambiata senza necessità di intermediari (Peer-to-Peer), le cui transazioni sono memorizzate in un registro condiviso (la blockchain), così da dimostrare la proprietà delle monete e impedire i tentativi di “doppia spesa”.
Il 3 gennaio 2009, il progetto si concretizza: lo stesso Satoshi Nakamoto ha creato il blocco di genesi della blockchain di Bitcoin, inserendo un messaggio come monito.
“The Times 3 January 2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”
Questo titolo del Times, traducibile in “Il Cancelliere ipotizza un secondo salvataggio per le banche”, è iconico per l’epoca di crisi che ha motivato il creatore di Bitcoin. In poche parole, Satoshi rifletteva sulla fragilità del sistema finanziario tradizionale, dipendente dalla fiducia nelle autorità centralizzate, e proponeva un’alternativa basata sulla crittografia.
Questo progetto rappresenta perfettamente chi è Satoshi Nakamoto: un rivoluzionario che, dopo aver risolto il problema del denaro, ha scelto l’anonimato per rinunciare al controllo e restituire il potere ai singoli. Bitcoin, infatti, non ha bisogno del suo creatore per funzionare, perché il suo sistema decentralizzato è gestito da un network di nodi paritari, che seguono le regole di un algoritmo imparziale.
Il creatore di Bitcoin: dai forum al premio Nobel
La sua volontà di rimanere anonimo non ha fermato i curiosi che, ormai da anni, si chiedono chi è Satoshi Nakamoto e cercano di conoscere quanti più dettagli sulla sua figura, come ad esempio quelli sul suo patrimonio. Esiste un archivio intero di email, interventi nei forum e addirittura citazioni del creatore di Bitcoin: una sorta di “identità digitale”, che però descrive un personaggio in cerca d’autore. Possiamo apprezzare le sue discussioni su BitcoinTalk, lo spazio online da lui stesso fondato. Qui troviamo, ad esempio, gli scambi di battute con Hal Finney, il crittografo che definì il rischio di double spending per Bitcoin.
L’ultimo post di Satoshi in questo forum, datato 12 dicembre 2010, sottolineava la necessità di migliorare il protocollo di Bitcoin, ma non è il suo messaggio finale al mondo. In seguito, infatti, ha scritto altre email a due collaboratori del progetto: alcune a Mike Hearn, il 23 aprile 2011, dopo aver ceduto il codice sorgente di Bitcoin a Gavin Andresen:
“Sono passato ad altre cose. È in buone mani con Gavin e tutti gli altri”.
La seconda allo stesso Gavin, qualche giorno dopo, dicendo di non parlare di lui come una “misteriosa figura”, perché avrebbe dato a Bitcoin la forma di una “valuta pirata”, ma piuttosto di sottolineare la caratteristica open-source del progetto. Non sappiamo quali siano i nuovi interessi di Satoshi Nakamoto, ma probabilmente si è ritirato per evitare che le sue parole influenzassero il valore della sua creazione. In ogni caso, venne preso alla lettera, perché in molti ancora oggi contribuiscono liberamente a sviluppare l’algoritmo di Bitcoin.
Il profilo sul forum della P2P Foundation, invece, ci dà forse gli indizi migliori: maschio, giapponese, 47 anni; probabilmente sono dati fittizi, ma hanno acceso le speculazioni. Tanto che, nel 2014, è stato pubblicato un articolo sulla testata online Newsweek che riconosceva il creatore di Bitcoin in Dorian Prentice Satoshi Nakamoto, un programmatore giapponese, 64 anni, della California.
Se online cerchiamo “chi è Satoshi Nakamoto” troviamo proprio il volto di Dorian, ma lui stesso ha negato di essere l’ideatore della criptovaluta. A conferma di ciò, quello vero ha interrotto il silenzio sul forum P2P: “I am not Dorian Nakamoto”. Al contrario, nel 2016 il creatore di Bitcoin non ha commentato la sua nomina al premio Nobel in Economia, proposta da Bhagwan Chowdhry, un professore della California University. Alla fine, Satoshi non ha vinto il Nobel, ma ancora oggi la community crypto su Twitter è convinta lo meriterebbe.
Chi c’è dietro Satoshi Nakamoto: le possibili identità
L’enigma che cela il nome del creatore di Bitcoin è più complesso dei calcoli per il mining. Tuttavia, i crypto-enthusiast non si arrendono mai: cercando chi è Satoshi Nakamoto, hanno formulato diverse ipotesi.
Già conosciamo Hal Finney, il primo a ricevere una transazione in Bitcoin da Nakamoto nel gennaio 2009. Finney, inoltre, ha contribuito alla revisione del software di BTC prima che fosse lanciato. Purtroppo, nell’agosto 2014, ha perso la sua battaglia contro la SLA, decidendo però di ibernarsi per vedere il futuro. Per molti questo triste evento spiegherebbe il silenzio del creatore di Bitcoin, proprio da quell’anno, dopo la vicenda di Dorian.
Possiamo citare ancora Gavin Andresen tra i candidati: oltre ad aver ricevuto il codice sorgente, è stato il creatore del primo Bitcoin faucet, un sito per distribuire BTC tramite una sorta di airdrop. Se fosse Satoshi Nakamoto, sarebbe un bel modo per ridistribuire il proprio patrimonio!
Altri indizi conducono ad Adam Back, individuato come un possibile Satoshi Nakamoto dal Financial Times nel 2016. Lui è il cypherpunk e crittografo che ha creato l’HashCash: l’algoritmo di consenso Proof-of-Work di Bitcoin, fondamentale per registrare le transazioni e produrre i blocchi. Nakamoto, inoltre, ha inviato in anteprima il whitepaper di Bitcoin proprio a lui e a Wei Dai, l’ingegnere che ha creato b money, uno dei primi progetti di moneta digitale.
Nick Szabo è un altro nome che potrebbe spiegare chi è Satoshi Nakamoto: l’informatico statunitense che ha creato la valuta Bit Gold (prima di Bitcoin) e ha coniato il termine “smart contract”. Inoltre, gli stili di scrittura di Szabo e Satoshi sarebbero simili, secondo un’analisi linguistica che, tuttavia, ha individuato nei post di Nakamoto anche dei termini prettamente British, come “favour”. Le iniziali di Nick Szabo, infine, sono per molti una coincidenza rivelatoria
Per lo stesso motivo, Sergey Nazarov è indicato da molti come il vero creatore di Bitcoin. Ci sono però altre evidenze: ha registrato il dominio internet smartcontract.com 6 giorni prima della pubblicazione del whitepaper di BTC. Inoltre, un individuo di nome Sergey avrebbe sfruttato lo stesso server proxy usato da Satoshi per rilasciare la versione 0.1.0 di Bitcoin. Nazarov, dal canto suo, ha dichiarato di non essere Nakamoto e che, nel suo parere, si tratterebbe piuttosto di un gruppo di persone.
Craig Steven Wright, invece, è l’imprenditore australiano che ha cercato di rivendicare l’identità di Satoshi Nakamoto. In particolare, Wright ha presentato una richiesta di paternità per il whitepaper di Bitcoin all’Ufficio del copyright degli Stati Uniti. Nel 2021, una corte UK ha addirittura ordinato a Bitcoin.org di rimuovere il documento per violazione della proprietà intellettuale di Wright. Il tutto si basava sulla sua capacità di accedere a indirizzi crittografici presumibilmente appartenenti a Satoshi Nakamoto. Wright ha più volte sostenuto che tale pseudonimo fosse stato utilizzato da lui e dall’amico David Kleiman per creare Bitcoin.
In ultimo, per alcuni rispondere alla domanda “chi è Satoshi Nakamoto” è scontato: ovviamente Elon Musk, CEO di Tesla, SpaceX e di Twitter. L’ironia, tuttavia, lascia spazio al dubbio se si pensa che Musk ha fondato molti altri progetti che hanno rivoluzionato il 21esimo secolo, da Paypal ad OpenAI (l’azienda di ChatGPT). Nel 2017, infatti, un ex dipendente di SpaceX ha dichiarato che fosse proprio Musk il creatore di Bitcoin, ma è stato prontamente smentito da Elon.
Quanti Bitcoin ha Satoshi Nakamoto: il patrimonio
Sono in molti a sperare che l’identità del creatore di Bitcoin rimanga un segreto perché, se si rivelasse, il prezzo di Bitcoin subirebbe certamente uno shock. Il valore rifletterebbe chi è Satoshi Nakamoto e non più le sole potenzialità della criptovaluta. Inoltre, dato che non è possibile individuare un “capo” o un’azienda al comando, per la SEC “tutto ciò che non è Bitcoin è una security”. Comprare BTC, in pratica, non sarebbe un investimento, perché non può esserci aspettativa di profitto basata sull’impegno di altri.
Ciò tuttavia non esclude che il valore del patrimonio di Satoshi Nakamoto sia elevatissimo. Sappiamo che ha ricevuto la ricompensa dal primo blocco in assoluto, questa però non è trasferibile o spendibile in alcun modo. All’indirizzo wallet 1A1zP1eP5QGefi2DMPTfTL5SLmv7DivfNa, infatti, troviamo ancora i 50 BTC, più varie donazioni che Satoshi ha ricevuto nel tempo. Il totale di 72.59 BTC, a marzo 2023, corrispondono circa ad un milione e mezzo di dollari, ma non è tutto.
Da uno studio di Sergio Deminar Lerner, è stato individuato il cosiddetto Patoshi Pattern: Nakamoto avrebbe minato 22 mila blocchi nel solo primo anno e potrebbe aver raccolto circa 1.8 milioni di BTC, di cui 1.1 milioni mai spesi. Questo numero è stato più o meno confermato da una ricerca di Whale Alert, che ha stimato 1.125.150 di Bitcoin minati dal suo creatore: quasi il 5% della disponibilità totale di 21 milioni! Ai prezzi di inizio 2023, il patrimonio di Satoshi Nakamoto, considerando almeno 1 milione di BTC, dovrebbe quindi ammontare a più di 20 miliardi di dollari. La maggior parte degli indirizzi wallet della Satoshi Era, tuttavia, sono dormienti: i Bitcoin minati più 12 anni è raro vengano spostati, a meno di casi eccezionali.
Riassumendo, chi è Satoshi Nakamoto rimane una domanda senza risposta: non sappiamo se il creatore di Bitcoin sia una sola persona o un gruppo né il suo reale patrimonio, ma possiamo intuire sia immenso. In ogni caso, è improbabile lo liquidi per guadagno personale: l’obiettivo di Satoshi è sempre stato l’emancipazione finanziaria delle masse. Bitcoin e la crittografia, anche se non troveranno una soluzione ai problemi politici, possono “guadagnare un nuovo territorio di libertà per diversi anni”: parola di Satoshi, ma non è necessario avere fiducia, basta eseguire il codice e fare i calcoli.
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