I Derivati nella finanza tradizionale e nella DeFi
27 settembre, 2021
9 min

Con un volume stimato in centinaia di trilioni di dollari all’interno della finanza tradizionale, i mercati dei derivati rappresentano in assoluto il più grande mercato al mondo in termini di scambi. Grazie alla finanza decentralizzata (DeFi), questi strumenti sono ora accessibili a tutti, senza intermediari, barriere geografiche o restrizioni legali.
Cosa sono i Derivati
Uno strumento derivato, anche chiamato “derivato”, è un tipo di strumento finanziario complesso. Si tratta di un contratto tra due parti che deriva il suo prezzo da un asset sottostante.
Questo tipo di contratto, in sostanza, è una scommessa sul futuro andamento del prezzo di un determinato asset sottostante. Una delle due parti punta sul suo aumento di valore, mentre l’altra scommette che il suo valore diminuirà. Il guadagno o la perdita di ogni parte dipendono dalla differenza tra il prezzo concordato nel contratto e il prezzo effettivo dell’asset alla scadenza.
Questo strumento sottostante nella maggior parte dei casi consiste in azioni, obbligazioni o valute (come euro o dollaro), ma anche in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. Oltre a questi, possono fungere da base anche i tassi di interesse e le materie prime, come petrolio o oro.
Ma qual è il vantaggio principale di operare con i derivati rispetto al mercato spot? Il vantaggio di un derivato è che si può giocare anche al ribasso con l’asset sottostante, ma soprattutto non richiede di possedere fisicamente beni che potrebbero essere difficili da gestire.
Futures, Forward e Swap
I principali strumenti derivati di cui avrai sentito parlare sono i contratti a termine, che si distinguono in futures e forward.
Questi contratti attribuiscono alle due parti una certa quantità di sottostante in base a un prezzo di consegna e a una scadenza prefissata. Come prima, una delle due parti punta sul rialzo del prezzo e una sul ribasso.
La differenza è che i forward sono negoziati al di fuori dei mercati regolamentati, mentre i futures sono standardizzati e negoziati negli exchange regolamentati. Per questo con i futures è possibile unicamente scegliere il prezzo.
Si parla spesso anche di swap, contratti che regolano lo scambio di flussi di cassa o passività tra due parti, in cui queste passività derivano da due diversi strumenti finanziari. Questi tipi di scambi avvengono over-the-counter (OTC), ossia privatamente tra le due parti, senza la supervisione di un broker o exchange.
Negoziare derivati a scopo di hedging
L’hedging è la riduzione del rischio tramite compensazione.
Prendiamo ad esempio un agricoltore che coltiva grano. Il prezzo del grano oscilla sul mercato come qualsiasi altro bene, in base alla domanda e all’offerta.
C’è il rischio che in tempo di raccolta, il prezzo del grano scenda e sia quindi poco conveniente venderlo.
Per compensare a questo rischio, l’agricoltore può vendere in leva (short) un contratto futures del grano per la quantità che prevede di raccogliere. In altre parole, punta sul deprezzamento del grano.
Al momento della raccolta, l’agricoltore chiude la sua posizione.
Se il prezzo del grano scende, l’agricoltore riceve un profitto dal futures. In questo modo ha compensato il potenziale mancato guadagno dovuto al mercato.
Invece se il prezzo del grano sale, l’agricoltore ha perso quanto puntato sul futures, ma guadagna vendendo il suo raccolto, grazie a un prezzo alto di mercato.
Questo non solo evita annate particolarmente difficili, ma rende più prevedibile l’andamento degli affari.
Negoziare derivati a scopo di speculazione
In questo senso, i derivati permettono di speculare facilmente sul prezzo di beni che nella loro forma originale sarebbero complessi da gestire, come l’oro o il petrolio.
Inoltre, i derivati permettono di utilizzare la leva finanziaria. Investire in leva è possibile solamente con un broker ed è una modalità di trading molto rischiosa.
- Vendere in leva si dice “andare short”, e significa puntare sul deprezzamento di un bene
- Acquistare in leva si dice “andare long”, e significa puntare sull’incremento di prezzo di un bene
La leva richiede che il trader versi una minima parte della posizione di mercato a cui si vuole effettivamente esporre. La liquidità per la fetta restante della posizione sarà fornita dal broker.
Il profitto o la perdita però saranno basati sull’intera posizione, non solo sull’importo che ha versato il trader. Questo significa che una volta chiusa la posizione, si guadagnerà o perderà una percentuale molto più alta di quanto si è speso. In questo caso più che mai, massimo guadagno significa massimo rischio.
Il rischio maggiore si presenta quando il prezzo va rapidamente nella direzione opposta a quella su cui stai puntando. In questo caso, il valore della posizione comincerà ad andare in negativo. Quando il tuo saldo arriva a non poter più coprire la perdita che si andrà a realizzare, il broker sarà costretto a liquidare la posizione, ossia annullare qualsiasi ordine aperto su un contratto e colmare la perdita utilizzando il tuo saldo.
I derivati nella finanza decentralizzata
Nel sistema finanziario tradizionale, i derivati – che siano negoziati over-the-counter (OTC) o tramite exchange – richiedono sempre la presenza di un intermediario fidato che supervisioni e garantisca il contratto. Questo comporta che l’accesso a tali strumenti dipenda sia dal regolatore del paese in cui risiedi, sia dalle politiche interne delle istituzioni finanziarie coinvolte.
La DeFi, invece, elimina queste barriere. I derivati decentralizzati permettono infatti di operare senza l’intervento di un’autorità centrale, offrendo un accesso diretto e globale a strumenti fino a poco tempo fa riservati a operatori professionali o grandi investitori.Con volumi settimanali che superano i 100 miliardi di dollari, il mercato dei derivati in DeFi sta conoscendo una crescita esplosiva. Questo segmento si sta affermando come una componente chiave dell’ecosistema, arricchendo l’offerta di prodotti finanziari alternativi e attirando l’interesse di un numero sempre maggiore di investitori alla ricerca di nuove opportunità.
Per fare in modo che i derivati funzionino senza un’entità centralizzata, sono necessari tre elementi tecnologici chiave:
- Smart contract, come qualsiasi applicazione decentralizzata.
- Oracoli, per poter ricevere informazioni in tempo reale sui prezzi dei sottostanti.
- Tokenizzazione, ossia rendere il derivato un token compatibile con la blockchain, fungibile e programmabile.I derivati in forma di token su blockchain sono chiamati asset sintetici.
Di conseguenza, gli asset derivati possono essere sviluppati solo su blockchain che offrono queste 3 funzionalità in modo efficiente e scalabile.
Perpetual futures, uno strumento made in crypto.
Dopo anni di ricerca, nel 2016 l’exchange BitMEX ha introdotto sul mercato uno strumento finanziario rivoluzionario, pensato appositamente per il settore delle criptovalute: i perpetual futures.
Questo prodotto è stato progettato per adattarsi alla natura unica dei mercati crypto, attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza interruzioni. A differenza dei contratti future tradizionali, i perpetual futures non hanno una data di scadenza, consentendo ai trader di mantenere le proprie posizioni aperte per un tempo indefinito
Fin dal loro debutto, i perpetual futures hanno suscitato grande interesse tra gli utenti, diventando rapidamente uno dei pilastri del trading crypto moderno. La loro introduzione ha segnato l’inizio di un mercato innovativo, profondamente diverso dai modelli della finanza tradizionale.
Per scoprire nel dettaglio come funzionano i perpetual futures e tutte le loro peculiarità, vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato: Futures: cosa sono e come funzionano? — una guida completa a questo strumento innovativo, autenticamente “made in crypto”.
Il re dei derivati in DeFi – Hyperliquid
Qual è la piattaforma leader dei derivati in DeFi? Negli ultimi anni, il protocollo Hyperliquid si è affermato come leader del settore della finanza decentralizzata per il trading di contratti derivati. Con una quota di mercato che supera il 70% del volume totale, Hyperliquid offre ai suoi utenti processi ottimizzati e un’esperienza di trading comparabile ai servizi centralizzati, garantendo allo stesso tempo la sicurezza, la trasparenza e l’autonomia che solo la decentralizzazione può offrire.
Di conseguenza, il suo token nativo, Hype, sta registrando una crescita notevole, alimentata dalla rapida espansione del mercato dei derivati. In breve tempo, Hype si è posizionato tra le prime 15 criptovalute per capitalizzazione di mercato, consolidando la sua rilevanza nel settore.
Per approfondire il funzionamento di Hyperliquid e le sue caratteristiche tecniche, ti rimandiamo al nostro articolo: “Hyperliquid: exchange decentralizzato o blockchain?”







