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Che cosa sono le stablecoin?

18 giugno, 2025

19 min

Che cosa sono le stablecoin?
Principiante

Cosa sono le stablecoin? lo strumento made in blockchain che sta rivoluzionando il sistema di pagamenti globali

Cosa sono le stablecoin? Lontano dalla speculazione e dal trading tipici della DeFi, le stablecoin rappresentano uno strumento chiave per accedere ai benefici della blockchain attraverso un asset dal valore stabile, facilmente trasferibile e accessibile a chiunque.

Nate inizialmente per soddisfare l’esigenza dei trader crypto di parcheggiare la propria liquidità in una coin stabile tra una negoziazione e l’altra, le stablecoin stanno ora vivendo un’adozione sempre più estesa.

Pur prive dell’attrattiva legata all’alta volatilità, le stablecoin si stanno imponendo come una concreta innovazione tecnologica ampiamente utilizzata anche all’interno del panorama finanziario tradizionale. Ma cosa sono esattamente le stablecoin e in che modo stanno rivoluzionando i pagamenti globali? Scopriamolo insieme.

Cenni storici e contesto pre-stablecoin

L’avvento dei pagamenti elettronici ha rivoluzionato lo scambio di denaro tra individui, superando significativamente la maggior parte delle inefficienze associate all’uso della cartamoneta. Ciononostante, pur rappresentando un notevole progresso, questo nuovo sistema non è riuscito a eliminare una serie di problematiche che tuttora caratterizzano i metodi di pagamento tradizionali.

La mancanza di trasparenza nelle transazioni, i costi elevati e l’esclusione finanziaria di una vasta porzione della popolazione mondiale sono solo alcuni dei problemi che il sistema bancario tradizionale non è riuscito a risolvere. Le stablecoin mirano a intervenire proprio su queste criticità, offrendo un’alternativa radicalmente differente, basata su un modello decentralizzato e “permissionless“.

Percentuale di adulti con un conto bancario – The Global Findex Database 2021
Percentuale di adulti con un conto bancario – The Global Findex Database 2021

Cosa sono le stablecoin?

Le stablecoin sono una categoria di criptovalute il cui obiettivo primario è mantenere un valore stabile rispetto a un asset di riferimento. A differenza di altre criptovalute come Bitcoin o Ethereum, famose per la loro volatilità, le stablecoin sono progettate per offrire all’utente un prodotto capace di eliminare le fluttuazioni di prezzo.

Nella maggior parte dei casi, le stablecoin sono ancorate al dollaro americano, il che significa che 1 stablecoin (come USDT, USDC o USDS) ha e dovrebbe mantere per sempre un valore pari a 1 dollaro USA.

Tuttavia, il panorama delle stablecoin è in continua espansione, con la nascita di token legati ad altre valute fiat come l’euro o la sterlina, oppure a materie prime come l’oro. Questa varietà offre agli utenti una vasta gamma di opzioni per scegliere l’asset di riferimento più adatto alle proprie esigenze, combinando i vantaggi delle criptovalute con la stabilità di un asset istituzionale come le valute fiat.

I casi d’uso concreti

Sebbene inizialmente concepite come uno strumento prettamente legato al mondo della Finanza Decentralizzata (DeFi), le stablecoin stanno ora assistendo a una notevole espansione del loro utilizzo, trovando applicazione in casi d’uso concreti e impattanti nel mondo fisico. Esploriamone alcuni più nel dettaglio:

Rimesse Internazionali

Le rimesse di denaro continuano a rappresentare una fonte essenziale di sostegno economico e un’ancora di salvezza per milioni di famiglie in tutto il mondo, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito. Tuttavia, l’attuale sistema tradizionale di trasferimento è ancora afflitto da criticità significative che ne limitano l’efficacia e l’accessibilità, tra cui:

  • Commissioni elevate: le spese di commissione associati all’utilizzo di sistemi tradizioni assorbono una quota considerevole dell’importo inviato, riducendo drasticamente l’efficacia delle rimesse e penalizzando i beneficiari finali. Secondo i dati della World Bank (secondo trimestre 2023), il costo medio per l’invio di 200 dollari rimane notevolmente elevato in numerosi Paesi del G20, in particolare:
    • Sudafrica: oltre il 13%.
    • Brasile: 9.4%.
    • Giappone: 7.1%.
    • Oltre il 5% anche in: Australia (6.0%), Canada (6.5%), Francia (6.0%), Germania (5.8%), Italia (5.4%), Regno Unito (5.8%), Stati Uniti (5.7%). Queste percentuali estremamente elevate dimostrano come una parte significativa dei sacrifici fatti dai mittenti venga dispersa in costi operativi, anziché raggiungere interamente i destinatari.
costo medio per Rimesse Internazionali
  • Tempi di elaborazione prolungati: oltre alle commissioni elevate, i tempi di processamento tramite intermediari tradizionali rappresentano un ostacolo significativo per l’utente finale. Le transazioni effettuate con metodi convenzionali infatti spesso richiedono più di due giorni lavorativi per essere completate, causando potenziali disagi e ritardi per l’utente finale.

In marcato contrasto con lo scenario precedentemente delineato, l’adozione delle stablecoin e l’integrazione della tecnologia blockchain per le rimesse internazionali offrono vantaggi operativi sostanziali. Tale innovazione consente di beneficiare di costi di transazione notevolmente ridotti, spesso limitati a pochi centesimi, e di un’esecuzione delle operazioni quasi istantanea, che si completa tipicamente in pochi secondi.

Questa efficienza è resa possibile dall’eliminazione dei numerosi passaggi intermediari e delle complessità burocratiche che caratterizzano il processo tradizionale. Di conseguenza, una porzione significativamente maggiore del capitale inviato raggiunge effettivamente il destinatario, con una rapidità e una prevedibilità ineguagliabili dai sistemi convenzionali.

transazioni blockchain vs transazioni tradizionali

Protezione contro inflazione

Un ulteriore e significativo caso d’uso per le stablecoin risiede nella loro capacità di offrire protezione contro l’inflazione, un aspetto particolarmente critico per gli individui residenti in contesti economici afflitti da un’elevata svalutazione monetaria. 

Per gli utenti in tali giurisdizioni, la possibilità di convertire i propri risparmi in modo agevole, rapido ed economicamente vantaggioso in una valuta più stabile – come il dollaro americano o l’euro tramite le relative stablecoin – rappresenta una strategia fondamentale per la preservazione del capitale

Questo meccanismo offre un baluardo contro l’instabilità economica interna e una soluzione efficace per mitigare la perdita di valore patrimoniale.

Pagamenti rapidi, economici e decentralizzati 

Oltre a facilitare le rimesse internazionali e offrire protezione dall’inflazione, le stablecoin stanno trasformando radicalmente il settore dei pagamenti, sia a livello privato che aziendale. La loro natura basata su tecnologia blockchain abilita i seguenti vantaggi:

  • Velocità delle transazioni:  tramite l’utilizzo delle stablecoin i pagamenti avvengono in pochi secondi, grazie all’efficienza delle reti blockchain. Questo rappresenta un netto contrasto rispetto ai trasferimenti bancari tradizionali, che possono richiedere giorni per essere completati, a causa dei molteplici intermediari coinvolti nello scambio.
  • Costi contenuti: le commissioni per le transazioni effettuate tramite la blockchain, e in particolare attraverso i layer 2 di Ethereum, risultano estremamente basse. Soluzioni come Linea, Arbitrum e Base consentono di completare operazioni con costi pari a pochi centesimi di dollaro, rendendo queste tecnologie ideali sia per i micropagamenti sia per il trasferimento di grandi volumi, senza incorrere in spese proibitive.
costo transazioni media layer 2
  • Decentralizzazione e accessibilità: non essendo legate a un’unica entità centrale (come una banca), le stablecoin offrono un sistema di pagamento permissionless e borderless. Ciò significa che chiunque abbia una connessione internet e un wallet digitale, può inviare e ricevere denaro sotto forma di stablecoin, senza bisogno di un conto bancario tradizionale o di permessi specifici. Questo è particolarmente vantaggioso per:
    • Commercio internazionale: semplifica i pagamenti tra aziende situate in diversi paesi, riducendo le frizioni associate alle lunghe procedure bancarie.
    • Pagamenti B2B (Business-to-Business): le aziende possono ottimizzare i loro flussi di cassa e ridurre i costi operativi associati alla gestione dei pagamenti transfrontalieri.
Volumi B2B stablecoin
  • Pagamenti Peer-to-Peer (P2P): gli individui possono scambiare denaro direttamente, senza intermediari, facilitando transazioni informali o di piccole entità.

Tipologie di stablecoin presenti sul mercato

Una volta compresi i principali vantaggi offerti dalle stablecoin, possiamo ora approfondire cosa sono le stablecoin da un punto di vista più tecnico. 

Nel panorama attuale, il mercato delle stablecoin presenta diverse tipologie, ciascuna con caratteristiche distintive. Di seguito, esploreremo le principali categorie, classificate in base alla loro struttura tecnologica e al meccanismo di collateralizzazione adottato.

Collateralizzate da valuta fiat

Tra tutte le stablecoin in circolazione, le Fiat-Backed Stablecoins sono di gran lunga le più utilizzate sul mercato, grazie alla loro comprovata stabilità e solidità anche durante i momenti di turbolenza. Il loro valore è interamente garantito da riserve di valute tradizionali (come Dollari o Euro) e, talvolta, da altri strumenti finanziari altamente liquidi come obbligazioni a breve o lungo termine, custoditi presso istituti finanziari.

Il funzionamento è molto semplice: per ogni stablecoin emessa, c’è un’unità di valore corrispondente tenuta in riserva. La fiducia in queste stablecoin dipende dalla trasparenza e dalla possibilità di verificare queste riserve.

Tra le stablecoin collateralizzate da valuta fiat, quelle ancorate al Dollaro Statunitense (USD-pegged) sono di gran lunga le più diffuse e dominano il mercato. Tra le più rilevanti troviamo:

  • Tether (USDT): la stablecoin con la capitalizzazione di mercato più elevata, si afferma come leader indiscusso, supportata da una considerevole esposizione in titoli del Tesoro statunitense.
  • USD Coin (USDC): emessa da Circle, è la seconda per capitalizzazione e si distingue per la sua attenzione a trasparenza e conformità normativa.
  • Binance USD (BUSD): emessa da Paxos in collaborazione con Binance.

​​Oltre alle stablecoin ancorate al Dollaro Statunitense, le stablecoin ancorate all’Euro (EUR-pegged) stanno guadagnando terreno e rivestono un’importanza crescente, specialmente nel contesto europeo. Le principali sono:

  • Euro Coin (EUROC): emessa da Circle, la stessa entità dietro USDC, mira a offrire la medesima affidabilità e trasparenza anche per l’Euro.
  • EURt (Euro Tether): emessa da Tether, la stessa società di USDT, fornisce una stablecoin ancorata all’Euro, beneficiando della vasta infrastruttura e liquidità di Tether.

Oltre alle stablecoin ancorate a valute fiat, esistono anche le Stablecoin ancorate all’Oro (Gold-pegged). Queste offrono un’alternativa per chi cerca stabilità, basandosi su un bene rifugio tradizionale come l’oro. La loro garanzia è tipicamente una quantità specifica di oro fisico, custodita in caveau.Tra le principali troviamo:

  • Paxos Gold (PAXG): ogni token PAXG è supportato da una troy ounce (circa 31,1 grammi) di oro fisico custodito in caveau.
  • Tether Gold (XAUT): Simile a PAXG, anche XAUT è garantito da riserve di oro fisico.

Collateralizzate da criptovalute

Le stablecoin collateralizzate da criptovalute sono garantite da altre valute digitali. Per mitigare la loro intrinseca volatilità, queste stablecoin adottano un meccanismo di sovracollateralizzazione, raggiungendo un controvalore delle criptovalute messe a garanzia superiore a quello delle stablecoin emesse.

Questo margine aggiuntivo funge da cuscinetto protettivo contro le fluttuazioni di prezzo. Tra gli esempi principali di questa tipologia di stablecoin troviamo:

  • Dai (DAI): emessa dal protocollo MakerDAO, è garantita da diverse criptovalute, principalmente Ethereum. È un pioniere nel campo delle stablecoin decentralizzate.
  • GHO (GHO): Questa stablecoin, nativa del protocollo di lending Aave, permette agli utenti di “coniare” GHO depositando criptovalute come collaterale su Aave. Anch’essa utilizza un modello di sovracollateralizzazione e la sua gestione è affidata alla DAO di Aave.

Stablecoin algoritmiche

A differenza delle stablecoin collateralizzate, le stablecoin algoritmiche non detengono riserve dirette di asset esterni. Il loro valore è mantenuto stabile attraverso un algoritmo e uno smart contract che regolano l’offerta e la domanda. Questi meccanismi sono progettati per espandere o contrarre l’offerta della stablecoin in risposta alle variazioni di prezzo.

Ecco un esempio pratico:

  • Quando il prezzo della stablecoin sale al di sopra del target ($1): l’algoritmo aumenta l’offerta della stablecoin, ad esempio emettendo nuove unità o incentivando gli utenti a coniarne di nuove, per riportare il prezzo verso il target.
  • Quando il prezzo della stablecoin scende al di sotto del target ($1): l’algoritmo riduce l’offerta della stablecoin, ad esempio bruciando unità esistenti o incentivando gli utenti a riscattare le stablecoin in cambio di un altro asset (spesso un “token di seigniorage” o un token di governance), per aumentare la domanda e riportare il prezzo verso il target.

Le stablecoin algoritmiche sono considerate più complesse e comportano rischi maggiori rispetto a quelle collateralizzate. Questo è stato purtroppo evidente in diversi fallimenti passati, come il notevole caso di Terra (LUNA). La loro stabilità dipende interamente dalla robustezza e dall’efficacia dell’algoritmo che le governa, oltre che dalla continua fiducia degli utenti nel sistema.

Stablecoin: la mass adoption è imminente?

Dopo aver esaminato ogni aspetto tecnico e compreso nel dettaglio cosa siano, in definitiva, le stablecoin, possiamo ora concentrarci sull’analisi dello studio che ci aiuterà a comprendere come la loro adozione non sia un’idea utopica, ma una realtà concreta. Procederemo quindi a esplorare alcuni dei dati più significativi che confermano questa diffusione su larga scala.

La capitalizzazione di mercato delle stablecoin

Uno dei dati più significativi per comprendere l’impatto delle stablecoin è la loro capitalizzazione di mercato totale (Total Market Cap). Analogamente a come analizziamo la market cap di Bitcoin o di qualsiasi altro progetto, questo valore si ottiene moltiplicando il prezzo di un singolo token/coin per il numero di unità in circolazione.

Nel caso specifico della Total Stablecoin Market Cap, misuriamo la somma delle capitalizzazioni di tutte le stablecoin presenti sul mercato. Questo dato è un indicatore cruciale della crescita o del declino dell’utilizzo di questi strumenti nella loro interezza.

Come si può osservare dal grafico sotto riportato, ci troviamo di fronte a una vera e propria adozione di massa. Dopo un periodo di timore legato al crollo del progetto Terra (LUNA) all’inizio del 2022, la fiducia nel mercato delle stablecoin è tornata a crescere in modo considerevole, portando la capitalizzazione totale a raggiungere i 250 miliardi di dollari.

Total stabelcoins market cap

Valore delle transazioni: il sorpasso ai danni di Visa e Mastercard

Un dato altrettanto rilevante che sottolinea la crescente importanza delle stablecoin è il valore delle transazioni. Secondo il report annuale di Ark Invest sulle stablecoin, nel 2024 il volume delle transazioni di stablecoin ha raggiunto i 15,6 trilioni di dollari

Questa cifra impressionante ha permesso alle stablecoin di superare giganti dei pagamenti elettronici come Visa e Mastercard, stabilendo così un nuovo precedente storico nel panorama finanziario globale.

valore transazioni stabelcoins vs pagamenti tradizionali

Il fronte regolamentativo

Un elemento estremamente rilevante, quando si parla di stablecoin, è senza dubbio quello regolamentativo. Data la loro natura di asset sempre più presenti all’interno della finanza tradizionale, i regolatori stanno adottando misure crescenti per cercare di creare un quadro normativo più chiaro ed efficiente possibile e che riesca a definire in maniera univoca cosa siano le stablecoin.

Andiamo ad analizzare quelli che attualmente rivestono i principali capisaldi regolamentari sulle stablecoin in Europa e America.

Regolamentazione in Europa: Il Regolamento MiCA

In Europa, il Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) rappresenta un pilastro fondamentale e il primo quadro normativo completo al mondo per le cripto-attività, incluse le stablecoin. Le disposizioni relative alle stablecoin, in particolare per gli Asset-Referenced Tokens (ART) e gli E-Money Tokens (EMT), sono entrate in vigore a giugno 2024.

MiCA impone agli emittenti requisiti stringenti come riserve complete e liquide, trasparenza tramite attestazioni periodiche, necessità di autorizzazione e vigilanza, e il diritto di rimborso per i possessori. Per le stablecoin di grandi dimensioni (“significative”), sono previsti requisiti prudenziali ancora più rigorosi. Un punto chiave è il divieto implicito di stablecoin puramente algoritmiche non collateralizzate, promuovendo quelle con garanzie reali.

Regolamentazione negli Stati Uniti: Il GENIUS Act e Altre Iniziative

Negli Stati Uniti, il panorama regolamentare è frammentato ma in rapida evoluzione. Sebbene manchi ancora un quadro normativo federale unificato come il MiCA europeo, diverse proposte legislative puntano a colmare questa lacuna.

Tra queste, il GENIUS Act of 2025 (Guiding and Establishing National Innovation for U.S. Stablecoins Act) spicca come un’iniziativa legislativa chiave per creare un regime federale specifico per le stablecoin di pagamento. In sintesi, il GENIUS Act si propone di:

  • Definire chiaramente le stablecoin di pagamento, stabilendo il loro status legale.
  • Imporre requisiti rigorosi agli emittenti, obbligandoli a mantenere riserve 1:1 (un dollaro per ogni stablecoin emessa) e a fornire attestazioni trasparenti sulle proprie riserve.
  • Instaurare un sistema di licenze e supervisione che permetta a banche e ad altre entità qualificate di emettere stablecoin, con regolamentazione sia a livello federale che statale.
  • Chiarire la classificazione legale, specificando che le stablecoin di pagamento non sono considerate titoli (securities) ai fini delle leggi federali sui titoli, riducendo così l’incertezza per il settore.
  • Rafforzare la conformità richiedendo agli emittenti di aderire alle normative antiriciclaggio (AML) e di contrasto al finanziamento del terrorismo (CFT) previste dal Bank Secrecy Act (BSA).

L’obiettivo è fornire chiarezza normativa, promuovere l’innovazione e proteggere i consumatori nel crescente mercato delle stablecoin negli Stati Uniti.

Rischi e controversie

Per completare la nostra analisi volta a rispondere alla domanda “cosa sono le stablecoin”, è ora fondamentale approfondire i rischi e le controversie legate al loro utilizzo. Pur offrendo indiscutibili vantaggi, le stablecoin – come ogni innovazione tecnologica – presentano anche delle criticità. Esaminare questi aspetti è essenziale per fornire una visione equilibrata e consapevole del fenomeno.

Rischio di “De-peg”

Il “de-peg” si verifica quando una stablecoin perde il suo ancoraggio al valore dell’asset di riferimento (ad esempio, il dollaro). Il caso di Terra (LUNA) ha rappresentato un momento cruciale per l’intero settore, evidenziando le vulnerabilità delle stablecoin algoritmiche pure. 

Questo evento ha spinto gli investitori a privilegiare le stablecoin collateralizzate o sovracollateralizzate. 

Storicamente, infatti, le stablecoin collateralizzate hanno dimostrato un rischio di de-peg significativamente inferiore rispetto a quelle algoritmiche, poiché offrono una liquidità pari o superiore al loro circolante, garantendo la possibilità di ritiro per tutti gli utenti.

Rischio di Centralizzazione

Un altro rischio considerevole è quello legato alla centralizzazione delle stablecoin. Nate con l’obiettivo di essere strumenti decentralizzati e permissionless, molte di queste valute possono essere facilmente influenzate da entità che governano il token di riferimento. Questo controllo può minare gran parte dei benefici intrinseci delle stablecoin sviluppate su blockchain rispetto all’utilizzo di una moneta fiat tradizionale, reintroducendo problematiche legate alla fiducia in un’autorità centrale e alla potenziale censura o manipolazione.

CBDC vs. Stablecoin: Un Confronto

L’ultimo punto della nostra analisi si concentra sulle differenze fondamentali tra le CBDC (Central Bank Digital Currency), valute digitali emesse dalle banche centrali, e le stablecoin.

Le CBDC sono, a tutti gli effetti, una versione digitalizzata delle monete fiat che utilizziamo quotidianamente. I limiti principali di questa tecnologia risiedono nella sua completa centralizzazione governativa e nella possibilità di un tracciamento totale dell’utilizzo di tali valute da parte del governo centrale, data la loro natura interamente digitale. Ciò solleva preoccupazioni sulla privacy e sul controllo da parte dello Stato.

Le stablecoin, pur essendo anch’esse 100% digitali, presentano una serie di caratteristiche che le distinguono in modo significativo dalle CBDC. Tra queste, spiccano la possibilità di pseudo-anonimato garantita dall’utilizzo di una blockchain, il totale potere di movimentazione dei fondi tramite la sola connessione a internet (senza intermediari), e una maggiore indipendenza da qualsiasi entità statale

Questa autonomia, derivante dalla loro natura decentralizzata o semi-decentralizzata, offre agli utenti un controllo maggiore sui propri asset e una libertà di transazione che le CBDC, per la loro intrinseca centralizzazione, non possono garantire.

stablecoin vs CBDC

Conclusioni

Le stablecoin rappresentano oggi uno degli strumenti più promettenti e concreti per favorire l’adozione di massa della blockchain, con applicazioni che vanno ben oltre il mondo della finanza decentralizzata. Dalla possibilità di inviare rimesse internazionali in modo rapido ed economico, alla protezione contro l’inflazione in economie instabili, fino all’abilitazione di pagamenti immediati e senza intermediari: le stablecoin si stanno affermando come un vero e proprio ponte tra la finanza tradizionale e il futuro digitale.

La loro diffusione crescente, sostenuta da un quadro normativo sempre più definito e da tecnologie in costante evoluzione, suggerisce che non si tratta di una semplice tendenza passeggera, ma di una componente strutturale del sistema finanziario globale del futuro. Per questo motivo, comprendere oggi cosa sono le stablecoin, come funzionano e quali sfide pongono, significa prepararsi consapevolmente a un cambiamento profondo, in cui stabilità, trasparenza e inclusione finanziaria potrebbero finalmente diventare la norma — e non più l’eccezione.

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