Bear Market e Bull Market: significato, differenze e quanto durano
27 giugno, 2023
9 min
Il significato di Bear Market e Bull Market non è semplicemente quello di mercato in negativo o positivo. Queste fasi si inseriscono in uno sfaccettato ciclo di emozioni e comportamenti che coinvolgono tutti i diversi partecipanti al mercato. Andiamo quindi più a fondo nelle definizioni e differenze tra bear market e bull market esaminando da vicino la loro rispettiva evoluzione per trovare dei punti di riferimento. Cercheremo così di trarre da questi fenomeni degli insegnamenti da applicare nella nostra vita quotidiana, e soprattutto sui nostri investimenti e acquisti.
Significato di Bear market e Bull market: i cicli di mercato
Prima di parlare del significato di bear market, bull market e delle differenze fra i termini, delle precisazioni concettuali sono d’obbligo. Tutti i mercati finanziari, indipendentemente dalla tipologia, sono caratterizzati da un andamento di tipo ciclico, ovvero da un pattern che tende a ripetersi nel tempo. Questo è dovuto alla prevedibilità del comportamento umano e alla ciclicità delle sue emozioni-azioni.
Ogni mercato e contesto però ha dei ritmi diversi: il ciclo economico di un intero paese può durare fino a 20 anni in media, il ciclo di un piccolo settore come quello crypto dura da 1 a 4 anni.
Esistono notoriamente 2 grandi fasi che compongono il ciclo di mercato: bear market e bull market. La prima fra le differenze tra le due è la tendenza, chiamata tecnicamente trend di mercato: può essere rialzista, ribassista o laterale.
Andando più nel dettaglio, si parla in realtà di 4 fasi spesso chiamate con diversi termini. Nel mercato crypto di solito questi sono i termini usati:
- Accumulation o Recupero (espansione)
- Run-Up o Mark-Up (picco)
- Distribution o Recessione (contrazione)
- Run-Down o Mark-Down (depressione)
Quando il mercato è in fase di Run-Up, viene definito bull market, mentre in fase di Run-Down si tratta di un bear market.
Soprattutto nell’industria crypto, queste fasi fanno emergere le sostanziali differenze tra diversi tipi di attori: dai novizi e dilettanti, fino a trader professionisti e istituzionali, anche chiamati smart money. Le risorse a loro disposizione sono direttamente proporzionali al loro tempismo ed efficacia nel corso del ciclo del mercato, come sottolineeremo nei prossimi paragrafi.
Proprio perché la ciclicità deriva dalle aspettative e dal comportamento delle persone, la psicologia e il sentiment di mercato sono molto importanti in economia e finanza. È questa la chiave di lettura che ci aiuterà a capire il significato di bear market e bull market.
Bear Market: significato e definizione
Ci sono tantissimi esempi di bear market nella storia e sono preziosissimi per capire come affrontare quelli futuri.
Se nel mercato crypto questa fase è generalmente caratterizzata da forti liquidazioni e carenza di investimenti nel settore, il significato di bear market nella finanza tradizionale è legato a conseguenze molto più ampie e complesse, soprattutto a livello sociale. Nel mondo delle criptovalute, inoltre, la differenza tra il comportamento degli investitori esperti e di quelli novizi è molto più marcata, data l’ancora scarsa educazione diffusa tra i partecipanti.
In questi periodi difficili, ci si chiede spesso “Quanto dura il bear market?” Dipende tutto dal mercato in questione e dalle cause legate al crollo. In media però, si stima che la fase ribassista duri un anno, con un minimo di 60 giorni e un massimo di 630 giorni, record raggiunto tra il 1973 e il 1974.
Vediamo ora come si sviluppa di solito questa fase in un mercato finanziario, in modo da capire tutte le differenze fra bear market e bull market.
Bear Market: la fase di distribuzione
L’inizio del mercato ribassista è graduale: dopo il picco massimo, si insinua il primo seme del dubbio tra i partecipanti. Da qui il significato di bear market: il letargo dell’orso si avvicina.
Come si arriva però alla fase di distribuzione? L’afflusso di volumi dal mainstream ancora entusiasta per il bull market crea volatilità e ampie correzioni di prezzo, mentre gli investitori esperti liquidano le proprie posizioni per realizzare i profitti.
Così iniziano a spostarsi gradualmente gli equilibri tra acquirenti e venditori: questi ultimi cominciano a prevalere, in quanto non vogliono perdere l’occasione di guadagno. Gli acquirenti allo stesso tempo capiscono che non funziona più la tecnica di acquisto al ribasso perché non ci sono rialzi del prezzo sufficienti a vendere in profitto. Come diretta conseguenza della pressione di vendita, i prezzi calano.
Il sentiment in questa fase è ambivalente: alcuni pensano a un calo temporaneo, altri si preparano a un bear market.
Tutti sanno che prima o poi il bull market termina: chi è mosso da avidità e ottimismo attende fino all’ultimo e spesso vende troppo tardi. Chi invece ha una strategia ed effettua analisi tecnica, vende in base al proprio tasso di rischio-rendimento, spesso prima che il picco si esaurisca.
Al culmine della distribuzione, lo sconforto si auto-alimenta trasformandosi in panico che genera vendite a cascata: dopo che gli smart money hanno liquidato le proprie posizioni bullish, seguono tardivamente i piccoli, generando ulteriori abbassamenti di prezzo. Nel mercato crypto si inseriscono anche i nuovi investitori in questa fase.
Questi ultimi, non conoscendo le dinamiche dei cicli e il significato di bear market, non hanno venduto al momento giusto, quindi vengono colti dalle prime delusioni, diffondendo FUD nel sentiment generale. Il tutto viene poi coronato da titoli di giornale catastrofisti che tengono lontani potenziali nuovi acquirenti.
Bear Market: la fase di depressione
Esauritasi la distribuzione, si arriva a un nuovo minimo di prezzo chiave, dopo il quale la discesa diventa meno ripida e il panico si esaurisce. Il mercato si stabilizza, grazie ad acquirenti al ribasso che rientrano assorbendo le ultime vendite. Credendo si sia raggiunto il fondo, gli investitori iniziano a comprare gradualmente, come pagando per alimentare un nuovo rally di prezzo.
È qui che spesso si cade nella trappola dei brevi rialzi di prezzo, che continuano ad alimentare una speranza di ripresa che poi viene puntualmente delusa. Questo meccanismo è dato dall’avidità dei venditori che sfruttano questi brevi rialzi per generare profitti, annullando così le già deboli spinte del bear market.
Se nessun market mover arriva a svoltare la situazione, si cade in un nuovo minimo di prezzo chiave. Così si scatena di nuovo il panico e svanisce l’illusione di un nuovo bull market. I media mettono una croce sul mercato in questione e ne sanciscono la disfatta.
In questa situazione gli unici attori che possono ricostruire il mercato sono o quelli nuovi che hanno accumulato capitali da mercati decorrelati o beni rifugio. Oppure quelli che, focalizzati sul lungo termine, hanno venduto l’ultima volta prima della distribuzione, e subito dopo di questa hanno acquistato con moderazione. Hanno capito che, a un certo punto della depressione, non è vendere quel poco valore rimasto nel portafoglio che fa la differenza: tanto vale aspettare la ripresa.
A un certo punto, così, questi investitori che hanno risparmiato o investito altrove arriveranno ad avere abbastanza capitale da poter rientrare e stimolare un nuovo accumulo.
Bull Market: significato e definizione
In quanto esatto contrario del significato di bear market, il bull market è legato all’immagine del toro che corre e che non si ferma davanti a nulla: un atteggiamento che dipinge perfettamente il comportamento del mercato e dei suoi partecipanti in questa fase.
Il bull market viene anticipato dalla fase di accumulo. Dopo aver toccato il fondo, gli smart money individuano timidi segnali di crescita ed iniziano ad acquistare, ritenendo che il livello di supporto più basso sia già stato superato e che sia il momento di maggiore opportunità finanziaria. Il livello di “hype” e FOMO è ancora basso, più spesso invece si presenta un approccio “buy the dip”, ossia di acquisto quando il prezzo è al suo minimo storico. In questa fase ancora permane lo strascico di un sentiment negativo a livello mainstream: i media lo sfruttano fino all’ultima goccia, influenzando i piccoli e nuovi investitori.
Segue la fase di Run-Up, il vero e proprio significato di Bull Market. Gli smart money a questo punto sono riusciti a spingere in alto il prezzo: è ormai evidente anche ai piccoli investitori che tira aria di bull. Così entrano anche loro, aggiungendo volumi al mercato: con una curva sempre più ripida, il prezzo si avvicina all’ATH, le riserve degli exchange si contraggono mentre sempre più acquirenti drenano l’offerta alla ricerca di un guadagno su nuovi ATH, sebbene il trend positivo sia già inoltrato.
Tipicamente, è circa a questo punto che si aggiungono nuovi investitori spinti dalla FOMO e dall’ottimismo creati da continui rialzi e dalla risonanza mediatica, col risultato di spingere ancora più in alto il prezzo. Queste ultime impennate di solito hanno fondamenta molto deboli: il rigonfiamento dato da attori che non conoscono il mercato solitamente si sgonfia altrettanto velocemente.
Individuare bear market e bull market con l’analisi tecnica
L’analisi tecnica è lo strumento principale per non cadere nelle trappole psicologiche dei cicli di mercato.
Ci sono diversi indicatori e metodi di analisi che possono aiutare anche i principianti: abbiamo prima di tutto le trendline, che ci indicano la direzione verso cui tende il prezzo. Supporti e resistenze invece aiutano a individuare i minimi e i massimi di un ciclo.
Ci sono poi segnali più specifici come death cross e golden cross che possono anticipare un bull o bear market. L’indice Fear&Greed poi può fornirti un dato sul sentiment, permettendoti di capire in che fase del ciclo ci si trova.
In generale, più dati si hanno a conferma di un trend, minore sarà la probabilità di sbagliare e cascare in trappole come bull trap e bear trap. Questo, solo dopo aver compreso il significato di bear market e le differenze con il bull market.