Kusama: l’esploratore impavido del Web 3.0
9 marzo, 2022
8 min
Kusama è il canary network di Polkadot, sviluppato in parallelo dagli stessi fondatori di DOT.
Ecco cosa significa “canary network” e le differenze tra i due progetti.
Perché il Web 3.0 ha bisogno di Kusama
Kusama nasce nel 2016 dai creatori di Polkadot, ossia Gavin Wood, Peter Czaban e Robert Habermeier. Si sviluppa quindi nell’ecosistema della Web3 Foundation e grazie alla tecnologia di Parity Technologies, di cui Wood è membro chiave e fondatore. Oltre a ciò, Gavin Wood ha sviluppato Substrate, un modello di sviluppo utilizzato per la creazione di parachain, sia su Polkadot che su Kusama.
Il protocollo nasce dall’esigenza di creare un piano B per progetti che non possono ancora permettersi di essere ospitati su Polkadot. Diventare una parachain Polkadot infatti è altamente competitivo, costoso e richiede un prodotto completo e impeccabile. Per un progetto appena approdato sul mercato, che ancora non ha i mezzi per scalare e un pubblico molto ristretto, Polkadot non è conveniente e troppo rischioso.
Oltre a ciò, le applicazioni decentralizzate necessitano di particolari test di sicurezza e di efficacia degli smart contract, aspetti che è possibile verificare al 100% solamente una volta rilasciata l’intera applicazione al pubblico o tramite i migliori hacker benevoli (white hat hacker).
Così nasce Kusama, che si pone a metà tra un testnet e un mainnet, che sono rispettivamente il network per testare i protocolli e il network dove i protocolli vengono effettivamente lanciati per essere usati da chiunque. Se il testnet generico di Pokadot è Westend, quello per le parachain è Rococo, e la mainnet è Polkadot stesso, Kusama è la prima mainnet di test.
Kusama è stato disegnato appositamente per fungere da campo di prova, per sperimentare e ricevere feedback dalla community sulla base di fatti e non di simulazioni. È da questa funzione che derivano le sue caratteristiche distintive.
Kusama incarna l’esploratore mandato in avanscoperta da Polkadot nei territori inesplorati della tecnologia. L’epiteto canary network si riferisce proprio a questo concetto.
I canarini infatti erano utilizzati dai minatori per verificare che in una zona della miniera non ci fossero gas nocivi, prima di andarci loro stessi.
È emblematico il “whitepaper”, costituito solamente da due frasi: “Aspettatevi il caos, niente promesse”.
Curiosità
Kusama deve il suo nome all’artista contemporanea giapponese Yayoi Kusama, che utilizza nella maggior parte delle sue opere i pois, in inglese “polkadot”.
Caratteristiche comuni con Polkadot
Partiamo da ciò che accomuna i due network.
Il codice di base di Kusama è uguale a quello di Polkadot, e hanno la stessa struttura costituita da relay chain e parachain.
Le aste per le Parachain
Le parachain sono blockchain di Layer 1 supportate da una blockchain Layer 0, la relay chain di Polkadot/Kusama, che permette loro interoperabilità, sicurezza e accesso a un ecosistema liquido e colmo di risorse tecnologiche. Per poter diventare parachain ed essere ospitato su Polkadot/Kusama, un progetto deve partecipare a un’asta, oppure ripiegare sui parathread, pagando DOT/KSM in base all’uso della sua infrastruttura.
Una volta vinta l’asta e ottenuto lo slot, per lanciare una parachain un progetto deve mettere in bonding dei DOT/KSM. Il bonding è simile allo staking, ma con tempi di blocco più lunghi e non ha alcun nesso con la validazione delle transazioni.
Le aste per ottenere un posto da parachain su Kusama, a causa della sua natura, sono molto più frequenti.
Meccanismo di consenso: cos’è il NPoS
Siccome il codice di base detta anche la tecnologia di governance e aggiornamenti on-chain e il meccanismo di consenso, anche questi aspetti coincidono. Il meccanismo è il Nominated Proof-of-Stake, una variante del Proof-of-Stake.
Il NPoS è il frutto del lavoro di due figure principali:
- I Nominator, coloro che bloccano i propri KSM (li mettono in bonding) ed eleggono fino a 16 Validator.
- I Validator, coloro che creeranno nuovi blocchi e valideranno i blocchi delle parachain.
I validator ottengono una ricompensa che non dipende dalla quantità di token in staking, ma solamente dalla loro attività di validazione.
La differenza con il PoS classico è che i validatori non ottengono il diritto di validare le transazioni in base alla somma di token che mettono in staking, ma grazie all’elezione da parte dei Nominator.
Le differenze tra Kusama e Polkadot
Infrastruttura – La differenza più importante e strutturale è che sono due blockchain e due network distinti, ognuno con il suo token (DOT e KSM).
Governance – Elementi come il modello di governance e voto non possono essere realmente testati in un testnet dove non ci sono conseguenze monetarie al risultato. Per questo il codice di Kusama è stato adattato per permettere aggiornamenti al protocollo più veloci, ma fornendo incentivi reali alla community. Rispetto a Polkadot quindi il processo di governance è più veloce, a partire dalle proposte fino al voto e all’implementazione di cambiamenti al protocollo.
Questo significa anche che coloro che detengono KSM e partecipano alle decisioni della community devono restare sempre aggiornati sulle discussioni e hanno meno tempo per decidere e votare ogni proposta.
Polkadot invece offre maggiore stabilità ai suoi stakeholder, richiedendo tempi di governance più dilatati e un processo più selettivo e rigido: ogni decisione ambisce al lungo termine.
Accessibilità – Kusama ha una barriera d’ingresso più bassa per le parachain, poiché la quantità di KSM da mettere in bonding è inferiore, a patto che il prezzo di KSM resti proporzionale a quello di DOT. I Validator di Kusama, inoltre hanno requisiti e sanzioni inferiori.
In più, coloro che vogliono essere Validator sia su Kusama che su Polkadot, possono utilizzare la stessa configurazione e infrastruttura per entrambi i network.
Tecnologia – su Kusama possiamo trovare tutte le ultime idee e soluzioni delle tecnologie blockchain e crypto. Che funzionino o meno sul mercato aperto, forniscono una prospettiva sulla direzione attuale del settore e ispirazione a chi cerca il prossimo progetto da sviluppare.
Applicazioni – i casi d’uso di Kusama riguardano perlopiù progetti decentralizzati in fase di startup, di sperimentazione, o app che non richiedono un livello bancario di sicurezza dei fondi. Polkadot invece è adatto anche ad applicazioni DeFi che lo richiedono, a business già avviati e con una buona valutazione di mercato.
L’utility token KSM
La presenza di un token effettivamente scambiabile sul mercato è una delle caratteristiche che distingue Kusama da un testnet, in cui generalmente le operazioni effettuate non hanno alcuna influenza sul mercato aperto, sull’economia interna all’ecosistema, o sul sitema di incentivi che permette decentralizzazione e sicurezza del protocollo.
I casi d’uso di KSM sono analoghi a quelli di DOT.
Chi possiede KSM può:
- Metterli in bonding per lanciare una parachain
- Metterli in bonding per nominare un Validator in quanto Nominator
- Pagare le transazioni e comunicazioni cross-chain
- Votare alle proposte di governance
- Fare staking come Validator, o attraverso una staking pool
Applicazioni e sviluppi di Kusama
Nel 2021 sono iniziate le aste sia per le parachain di Polkadot che per quelle di Kusama.
Ce n’è una accomuna l’una e l’altra blockchain: Acala, un’applicazione che offre diversi servizi DeFi. È stata una delle prime parachain attivata su Polkadot il 18 Dicembre 2021. La Acala Foundation ha lanciato un suo alter-ego su Kusama, Karura, con cui sperimenta le funzionalità più ardite della DeFi. La stessa cosa ha fatto Moonbeam con Moonriver.
Il prossimo passo per l’ecosistema è il lancio dei parathread e di un bridge che colleghi le due blockchain per ottimizzarne l’interoperabilità.
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