Creare un wallet di criptovalute bilanciato
13 settembre, 2021
8 min
La creazione del wallet di criptovalute è un passaggio fondamentale, un po’ come la creazione del personaggio in un gioco di ruolo. Ogni metrica, valore, caratteristica, determinerà la sua performance e gestione.
Come decidere quali criptovalute acquistare e quante, infatti, è una delle prime domande che tutti si dovrebbero fare prima di gettarsi a capofitto nel mercato.
Diversificare o concentrare?
Diversificare in finanza significa possedere diversi asset, o in questo caso diverse criptovalute, in modo tale che il rischio di uno venga ammortizzato dall’altro. È una buona pratica di solito per minimizzare le perdite date dalla volatilità.
Il contrario di un portafoglio diversificato è un portafoglio concentrato, ossia con 1 o al massimo 2 asset. Se entrambi crollano, non c’è nulla che compensi la perdita. Il lato positivo è che bisogna monitorarlo molto meno e non c’è bisogno di lunghe giornate di studio preventive o di manutenzione.
Va però fatta una distinzione tra wallet di sole criptovalute e un portafoglio invece che combina strumenti finanziari a criptovalute.
Un wallet di sole criptovalute avrà un tasso di rischio molto più alto, in quanto se comparati agli strumenti finanziari tradizionali sono decisamente più volatili e in generale rischiose.
Questa è dunque la prima decisione da fare: da che livello di rischio partire?
In questo articolo parleremo di un wallet costituito solamente da criptovalute.
Perché avere un wallet di criptovalute?
Molti investitori scelgono di passare alle criptovalute per vari motivi.
- Perché credono che stiano crescendo in popolarità e quindi al fine di anticipare trend e apprezzamento di questa tecnologia.
- Per proteggersi dall’inflazione delle valute fiat o per evitare le alte commissioni degli strumenti finanziari.
- Per poter utilizzare i servizi DeFi come lo staking e lo yield farming, funzionalità che generano ricompense periodiche quando vi si impiegano certe criptovalute. In confronto agli interessi dei servizi tradizionali, le percentuali di ritorno sono molto più alte, anche per una questione di rischio.
Quante criptovalute includere?
Considera che più criptovalute possiedi, più tempo dovrai dedicare al loro studio, monitoraggio e gestione. Valuta in base al tempo che hai a disposizione o che vuoi dedicare al tuo wallet.
Per quanto riguarda le altcoin, ad esempio, da un momento all’altro può uscire una notizia che impatta la strategia da te finora adottata per queste.
Al contrario, più sono progetti consolidati, come bitcoin, meno devi badarci.
Generalmente l’acquirente medio sceglie di acquistarne tra le 2 e le 6. Considera poi che va fatto un ribilanciamento del wallet a cadenza regolare. Questo potrebbe implicare anche un cambiamento nel numero delle crypto, perché se si osserva una performance molto scadente da parte di una valuta, la si può vendere in cambio di una che invece sembra vincente sul lungo periodo.
Quali criptovalute includere?
Per fare questa seconda grande scelta è prima necessario avere una panoramica delle categorie secondo cui si possono classificare le criptovalute.
- Consolidate o speculative – se hanno rispettivamente una capitalizzazione di mercato molto alta o meno.
- Coin o token/stablecoin – se sono criptovalute al centro di un ecosistema dominante, oppure se hanno utilità solo all’interno di un contesto preciso.
- In base al settore o ecosistema in cui rientrano
Considera che una moneta può appartenere a una categoria oggi e cambiarla domani.
Possedere solo Bitcoin: la scelta più cauta
Per quanto riguarda la prima distinzione, Bitcoin è la regina delle criptovalute consolidate.
Tanto che molti, forse esagerando, la considerano l’unica. Altri ritengono ormai anche Ethereum una valuta consolidata, mentre i più positivi considerano come consolidate quelle sopra i 50 miliardi di capitalizzazione di mercato, che al momento includono anche Solana.
Ciò a cui certamente bisogna stare più attenti sono i trend e l’hype che ruota attorno a certe monete nuove o persino memecoin. Certo, con molto tempismo e fortuna possono portare guadagni, ma il rischio è massimo.
Tornando a Bitcoin, la prova della sua “sicurezza” è la minore volatilità rispetto alle altcoin. Lo vediamo ogni giorno anche solo confrontando il suo andamento con quello di Ethereum. Molti ormai la considerano una riserva di valore da accumulare sul lungo termine.
Tuttavia c’è anche chi aderisce alla teoria che il ciclo in crescita di Bitcoin non dipenda da un valore riconosciuto dal mercato, ma da un mero fattore meccanico, ossia l’halving. L’halving infatti creerebbe un effetto deflazionario graduale per bitcoin, mantenendone così il valore alto.
Includere criptovalute per la loro utilità
Una piccola parte del proprio wallet di criptovalute può essere anche dedicato ad asset “di utilità”. Parliamo ad esempio di stablecoin, che possono essere una riserva di valore e liquidità facilmente utilizzabile in tutti i servizi crypto.
Tutti i protocolli di prestito DeFi accettano stablecoin, con cui è possibile ricevere ricompense date dallo yield farming.
Per lo stesso motivo si può pensare di dedicare un piccolo spazio anche ai token di governance o utility token che alimentano questi protocolli, sia al fine di utilizzarli, sia perché la loro utilità incentiva la domanda sul mercato.
La prospettiva di mercato e di ecosistema
Tenendo a mente la questione della domanda sul mercato, possiamo assumere anche una prospettiva di settore, se crediamo particolarmente in un’applicazione delle criptovalute.
Ad esempio, se conosci molto bene il settore degli smart contract, avrai una maggiore sensibilità che ti porterà a sostenere un progetto piuttosto che un altro.
Se invece la tua passione è Ethereum e pensi che sia l’ecosistema vincente, puoi scegliere di sostenere i protocolli basati sulla sua blockchain che ritieni più validi.
Che strategia applicare?
Una volta individuate le criptovalute che vuoi includere, in base alla capitalizzazione di mercato ed eventualmente per una loro utilità, scegli la percentuale da allocarvi.
Questo va fatto in base al rischio che si è disposti a correre. Includi solo ciò che sei disposta/o a perdere.
Ogni criptovaluta deve avere un motivo ben preciso per comparire nel tuo wallet in una certa quantità.
Se non sai giustificare la presenza di una valuta nel tuo piano, fai più ricerche e rivedi il tuo piano. Puoi provare a testare la solidità della tua decisione simulando un “elevator pitch”, ossia convincendo qualcuno della tua scelta in 5 minuti.
Individuati valuta, scopo e percentuale, passiamo alla strategia associata.
È necessario avere ben chiaro per quanto tempo tenere ogni asset nel wallet.
Facciamo degli esempi puramente ipotetici per capirci:
- Lungo termine – Vuoi acquistare e tenere bitcoin fino al prossimo halving e poi attendere il buon momento per venderne una percentuale?
- Medio-lungo termine – Vuoi accumulare periodicamente ADA fino alla conclusione dell’aggiornamento a Basho e venderlo tutto?
- Breve termine – Hai le capacità e il tempo per gestire il trading giornaliero di altcoin?
Ricorda sempre
- Di monitorare e ribilanciare il tuo wallet, perché il mercato crypto cambia spesso
- Non lasciare che le emozioni guidino le tue scelte
- Non lasciare che gli altri guidino le tue scelte, a meno che non sia quello il loro lavoro
- DYOR – fai le tue ricerche.