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Cos’è un wallet di criptovalute e come funziona

22 novembre, 2022

8 min

Cos’è un wallet di criptovalute e come funziona
Principiante

I wallet crypto forniscono gli strumenti per inviare, ricevere e conservare token e coin. Essenziali per chiunque voglia partecipare all’ecosistema blockchain, ne esistono di diversi tipi e per vari scopi: scopriamo tutti i modi per custodire criptovalute.

Cos’è un wallet crypto?

Un wallet crypto è uno strumento indispensabile per gestire le tue criptovalute: tiene traccia degli scambi e mostra il saldo agli utenti, per questo è comunemente definito “portafoglio digitale”. Tuttavia, non contiene fisicamente i token, perché in realtà sono conservati nella blockchain: il registro condiviso che riporta le informazioni su tutte le transazioni in crypto. Ogni portafoglio, infatti, corrisponde ad un indirizzo blockchain che indica dove i dati sulle tue criptovalute siano immagazzinati. 

Un wallet crypto, però, serve soprattutto ad effettuare pagamenti sulla blockchain,  sfruttando la crittografia proprio come quest’ultima. Infatti, per pagare in criptovalute servono 3 codici crittografici: una chiave privata, una pubblica e il già citato indirizzo, generati alla creazione di un wallet e associati automaticamente ad esso. In particolare, l’indirizzo e la chiave pubblica permettono di ricevere token, mentre per inviarli e quindi utilizzarli hai bisogno della chiave privata

Quindi che cos’è un wallet crypto nella pratica? Si tratta di un programma o dispositivo informatico per semplificare la gestione di queste chiavi crittografiche. Ma come funziona effettivamente? 

Come funziona un wallet crypto: chiavi pubbliche e private

La crittografia dei portafogli per criptovalute è basata su due codici fondamentali, ovvero la chiave pubblica e la chiave privata. Queste due chiavi si presentano come delle serie di lettere e numeri: capirne il ruolo ci aiuta a comprendere come funziona un wallet crypto a livello tecnico. 

In poche parole, la chiave privata ha la stessa funzione di una password: solo chi conosce la combinazione corretta può “aprire” il wallet corrispondente, così da usufruire dei relativi fondi. Per questo è fondamentale tenerla segreta, non perderla né dimenticarla mai.

La chiave pubblica invece può essere comunicata e condivisa per ricevere crypto. Tuttavia, spesso a questo scopo si utilizza l’indirizzo, che è un codice derivato direttamente dalla chiave pubblica.

Puoi verificare in prima persona come funzionano gli scambi di criptovalute consultando un blockchain explorer. Poiché le blockchain generalmente sono trasparenti e pubbliche, cercando un indirizzo puoi visualizzare tutte le transazioni effettuate dal portafoglio  corrispondente.

Le categorie di wallet 

Una volta capito cos’è, prima di creare un wallet crypto dovrai scegliere la tipologia più adatta alle tue esigenze. Infatti, esistono diverse categorie di portafogli per criptovalute, distinte in base ai seguenti aspetti:

  1. La delega delle chiavi pubbliche e private: un wallet custodial è un servizio fornito da terze parti che custodiscono per te le tue chiavi. Usando una soluzione non custodial, invece, te ne occupi personalmente;
  2. Online oppure offline: rispettivamente hot o cold wallet
  3. Il dispositivo o programma che vuoi utilizzare: hardware, software o paper wallet.

Descriviamo i vari tipi di wallet crypto, elencando vantaggi e svantaggi, così da scoprirne caratteristiche e differenze. Infine, potrai trovare la soluzione più adatta a te.

Wallet non custodial

Un portafoglio non custodial riserva il completo controllo dei fondi al proprietario, perché le chiavi private sono conservate senza coinvolgere terze parti. Infatti, questo tipo di wallet è detto più precisamente self-custodial: l’utente dovrà ricordare autonomamente le sue chiavi private, ovvero le “password” per accedere ai suoi fondi crypto. 

In realtà, la creazione di un wallet non custodial consiste innanzitutto nella generazione di una seed phrase (o recovery phrase), l’unica “formula” che è davvero necessario memorizzare: una serie di 12 o 24 parole, da cui un algoritmo deriva la chiave privata associata al portafoglio stesso. La seed phrase dimostra la proprietà dei fondi: chiunque la conosca potrà accedere o recuperare il wallet corrispondente, per questo è importante che rimanga segreta e nascosta in un luogo sicuro, meglio se offline. Scopri le altre misure per massimizzare la sicurezza dei tuoi account e portafogli nella guida al password management

Una soluzione non custodial, quindi, garantisce al proprietario accesso esclusivo ai fondi, un vantaggio che tuttavia può trasformarsi in rischio: se l’utente perdesse la seed phrase, conservata in autonomia, nessun servizio di supporto potrebbe aiutarlo a recuperarla. Inoltre, i portafogli self-custodial sono solitamente più difficili da usare rispetto, ad esempio, alle interfacce user-friendly di un exchange wallet. 

Wallet custodial

Il proprietario di un non custodial deve proteggersi in prima persona dalle strategie di social engineering: attività fraudolente quali il phishing, impiegate da hacker per rubare chiavi private e seed phrase. Per questo molti utenti preferiscono gestire le proprie criptovalute attraverso wallet custodial, soluzioni che affidano a terze parti la conservazione delle chiavi. 

Questi wallet sono anche detti hosted perchè ospitati da exchange o altre piattaforme online: ripagano la fiducia degli utenti garantendo la sicurezza dei fondi. I provider delle soluzioni custodial, innanzitutto, prevedono il KYC (Know Your Customer): verificano l’identità dell’utente per impedire attività illegali come il riciclaggio di denaro (AML). Al soggetto è richiesto di impostare una password per accedere ai fondi, rendendo superfluo ricordare seed phrase e chiavi private. 

Infine, è possibile impiegare altre misure di sicurezza, come l’autenticazione a due fattori (2FA) o il riconoscimento biometrico, per proteggere le proprie crypto. Questo, però, non basta a chi pronuncia il motto “not your keys, not your coins”: se deleghi la custodia delle chiavi, rinunci al controllo esclusivo delle criptovalute. Per molti, tuttavia, dare fiducia ad un exchange è un vantaggio: elimina il rischio di dimenticare la seed phrase e semplifica la gestione di token e coin. 

Hot wallet vs cold wallet

La connessione ad internet del tuo portafoglio è un fattore determinante per la sicurezza delle tue criptovalute. A questo punto, infatti, vale la pena chiedersi come funziona un wallet crypto hot rispetto ad uno cold e quali sono le differenze fra le due tipologie.

Gli hot wallet sono software online, permettono quindi di eseguire le transazioni crypto in modo veloce, se non immediato, e sono anche facili da usare. I cold wallet, invece, sono dispositivi fisici e offline, più complessi da utilizzare. Il trasferimento di criptovalute da un portafoglio offline, infatti, richiede più fasi: deve essere prima approvato dal dispositivo che conserva le chiavi, per poi passare da un hot wallet che trasmetta la transazione al network. L’accesso indiretto ad internet rallenta le soluzioni cold, ma ha un vantaggio: le rende più sicure, perché non sono esposte agli attacchi hacker, diffusi online. 

Se sei un trader e scambi criptovalute ogni giorno, forse un hot wallet è più comodo; invece, se prevedi di impiegare una strategia di holding, i portafogli cold sono funzionali per conservare crypto a lungo termine, immobilizzate offline.

Hot Wallet vs Cold Wallet

Software, Hardware e Paper Wallet

Esistono altre 3 tipologie di portafogli per criptovalute: software, hardware e paper, in base al “mezzo” nel quale sono registrate le chiavi private. 

Essenzialmente, un software wallet può essere un programma per smartphone (mobile wallet), computer (desktop w.) o un’estensione per browser (web w.). Tutte queste soluzioni sono connesse costantemente ad internet (quindi “hot”), così da rendere gli scambi quasi istantanei.  Per quanto riguarda la custodia, invece, troviamo:

  • wallet custodial come gli exchange wallet, un particolare tipo di web wallet integrati in piattaforme di compravendita crypto come Young Platform;
  • wallet non custodial come Metamask, sia nella forma mobile che nella forma estensione web, o qualsiasi tipo di desktop wallet.

Gli hardware wallet, invece, sono dispositivi fisici simili a chiavette USB che conservano offline le chiavi private. Trezor e Ledger sono i provider principali di questo tipo di soluzioni cold che, per trasmettere transazioni al network blockchain, hanno comunque bisogno di un software, installato nella periferica stessa. 

I paper wallet, infine, sono semplici fogli di carta che riportano chiavi private e indirizzi blockchain, talvolta stampati come QR code. Questa soluzione è ormai in disuso, soprattutto per il rischio di smarrimento e l’impossibilità di riutilizzarli dopo la prima transazione in uscita; tuttavia, ha caratterizzato gli scambi in Bitcoin all’alba del mondo delle criptovalute . 

Per scegliere il più adatto alle tue esigenze non basta sapere cos’è e come funziona un wallet crypto: consulta l’articolo Wallet: la soluzione migliore per te per conoscere tutte queste opzioni di custodia nel dettaglio.

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