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Litecoin: la prima altcoin

17 novembre, 2020

8 min

Litecoin: la prima altcoin
Intermedio

Lanciata il 7 ottobre 2011 da Charlie Lee, ex dipendente Google e Coinbase laureato al MIT, Litecoin è da molti considerata la prima altcoin.

Litecoin nasce sulla base del protocollo Bitcoin ma, nonostante sia praticamente identico a quest’ultimo in termini di codice sorgente, ha dei tratti che lo distinguono. A livello tecnico, Litecoin è infatti frutto di un fork della blockchain di Bitcoin. 

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La famiglia Lee

Le origini di Charlee Lee sono un preludio al suo destino “decentralizzato”: metà cinese e metà americano è nato in Costa d’Avorio, nella comunità di pionieri cinesi appena sbarcati dopo la fine del dominio coloniale. Quando Charlie ha tredici anni, la famiglia si trasferisce in Massachusetts dove segue le orme del padre studiando informatica e ingegneria elettronica. 

Per una decade lavora come sviluppatore software per Google, fino a quando non incontra bitcoin. In un inserto del Silk Road legge un articolo su una nuova valuta, peer-to-peer e open source. E’ il 2011. Coinvolge immediatamente il fratello Bobby C. Lee che lo stesso anno fonderà uno degli exchange più imponenti del mondo, il BTCChina.

Prima di allora Charlie Lee aveva già investito in oro, ma non aveva una gran opinione della FED (la Banca centrale statunitense). Quando acquista i primi bitcoin il prezzo è a 30 dollari, ma sfortunatamente crolla a 2 dollari in pochi giorni. Quando gli viene chiesto come questo non abbia scalfito la sua fede nelle criptovalute, risponde semplicemente: “perché dal mio punto di vista, i fondamentali non sono cambiati”. 

Acquista quattro schede GPU per fare mining con il computer e nello stesso anno cerca di lanciare la sua criptovaluta, Fairbix. Il progetto si rivela un fallimento fin dall’inizio, per via di svariati problemi tecnici. Per Fairbix sceglie di utilizzare Scrypt nel suo algoritmo di proof-of-work, lo stesso che userà in Litecoin.  

Il lancio di Litecoin

Nell’ottobre 2011, a meno di un mese di distanza dal fallimento di Fairbix, Charlie Lee lancia sul mercato Litecoin. 

“Ho visto in litecoin una versione più economica di bitcoin dove le commissioni sarebbero state inferiori e le persone potevano usarlo potenzialmente per più cose “.

Tuttavia, oggi ammette che la volatilità dei prezzi è un ostacolo al suo utilizzo per i pagamenti. Nonostante ciò, non crede che le stablecoin, criptovalute il cui valore è ancorato ad asset tradizionali come il dollaro USA, siano la risposta. Secondo Lee, la maggior parte delle stablecoin sono più esposte in fatto di attacchi perché centralizzate e meno resistenti alla censura delle crypto decentralizzate.

Lo scopo iniziale di Litecoin, inoltre, era quello di rendere accessibile il mining solo da CPU del proprio computer e, di conseguenza, di evitare di centralizzare la potenza di calcolo in mano alle maggiori mining pool. Uno dei grandi punti di forza di Litecoin al momento del rilascio stava anche in questo: Lee ne aveva minate solo 150. Tuttavia, il suo intento è venuto meno, perché anche le mining pool di litecoin sono riuscite ad imporsi ed  escludere nuovamente i singoli miner dal mercato. 

Oggi Charlie Lee è l’amministratore delegato della Litecoin Foundation, un ente senza scopo di lucro di cui fanno parte membri di tutto il mondo che hanno lo scopo comune di far crescere Litecoin, continuando la lotta per la decentralizzazione e la libertà finanziaria

Perché nasce Litecoin?

L’obiettivo di Lee era ben chiaro: dare a bitcoin un fratello che potesse essere usato per i pagamenti di tutti i giorni, dal caffè al cinema. 

Ecco perché Litecoin porta due grandi novità al modello Bitcoin: 

  • rapidità nella verifica delle transazioni (è quattro volte più veloce)
  • fornitura massima di monete più alta (quattro volte di più)

Il tempo di elaborazione di un blocco si abbassa a 2,5 minuti, contro i 10 minuti necessari a Bitcoin, e la fornitura massima di monete (Max supply) viene fissata a 84 milioni. Con Litecoin non c’è nessuna logica di scarsità, ma si punta sulla liquidità affinché le criptovalute possano diventare davvero un metodo di pagamento. Oggi sappiamo che Lee non è ancora pienamente riuscito nel suo intento, ma esistono moltissimi negozi che accettano pagamenti in Litecoin. L’elenco completo è disponibile sul sito della Fondazione Litecoin.

Insomma, Litecoin è una versione “lite” di Bitcoin o, come dice lo stesso Charlie Lee, 

Se Bitcoin è l’oro, volevo crearne l’argento.

Evoluzione del prezzo di Litecoin

Dopo due anni di stagno a pochi centesimi, nel novembre 2013 il valore di Litecoin schizza a 50 dollari. Ma l’anno dopo Mt. Gox, allora uno dei maggiori exchange del settore, sospende improvvisamente le transazioni e dichiara bancarotta, trascinando nel suo fallimento anche Litecoin. Il prezzo tocca il suo minimo storico di circa 1$. 

Dopo questo momento di crisi, fino all’inizio del 2017 resta stabile intorno ai 3 dollari finché, sull’onda del mercato, raggiunge il suo picco assoluto di 371 dollari il 19 dicembre, per poi riposizionarsi sugli 80$. 

La pandemia del 2020 dà una stoccata all’intero settore che, contro tutte le aspettative dei più scettici, dimostra ancora una volta la sua solidità riprendendosi più velocemente di qualsiasi altro mercato. Oggi Litecoin è ancora tra le top 20 del mercato (Agosto 2021). 

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Bitcoin vs Litecoin 

Come Bitcoin, il funzionamento di base di Litecoin si fonda sul mining, un complesso processo in cui vengono generati nuovi blocchi della blockchain e contemporaneamente create nuove monete. Il suo protocollo, riducendo del 75% i tempi di transazione, fa sì che il processo di mining sia più veloce, generando un nuovo blocco in meno di 3 minuti mentre Bitcoin ne impiega 10. 

Un algoritmo per incentivare i miner più piccoli 

Per quanto riguarda il Proof of work (Pow), Litecoin usa l’algoritmo Scrypt mentre Bitcoin usa SHA256. Adottando Scrypt, Lee voleva avvantaggiare i miner che utilizzano schede CPU, cioè quelle di un normalissimo computer domestico, dando loro la possibilità di minare sia bitcoin che litecoin. Il fine ultimo era di garantire una distribuzione più equa delle monete minate, evitando di concentrarle nelle mani delle grandi mining pool. 

L’halving di Litecoin 

Come Bitcoin, anche la blockchain di Charlie Lee prevede l’halving, cioè il dimezzamento programmato della ricompensa dei miner. Ciò avviene ogni quattro anni per entrambe le monete, rispettivamente ogni 840 mila blocchi per Litecoin e 210 mila per Bitcoin. L’halving permette di evitare l’inflazione della moneta. Per approfondire, puoi leggere l’articolo Halving: perché bitcoin è immune all’inflazione

Litecoin e Dapp

Nel Settembre 2020, durante un evento online organizzato dalla Litecoin Foundation, Charlie Lee e Stephan Vogler, CEO di CipSoft, hanno annunciato il lancio di LiteBringer, un gioco di ruolo fantasy basato su blockchain.

Il gioco è completamente decentralizzato, infatti ogni utente utilizzerà un nodo della rete Litecoin per giocare e ogni mossa effettuata in gioco sarà una microtransazione sulla blockchain di Litecoin. 

La cosa interessante è che far progredire di livello i tuoi personaggi e trovare oggetti rari dà la possibilità di rivendere queste conquiste sul mercato secondario all’interno del videogioco e guadagnare Litecoin.

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