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USD Coin: la stablecoin tra CeFi e DeFi

17 aprile, 2024

7 min

USD Coin: la stablecoin tra CeFi e DeFi
Intermedio

USD Coin è la seconda stablecoin per capitalizzazione di mercato, ovvero una criptovaluta che segue l’andamento del dollaro statunitense.

Dopo soli 3 mesi dal lancio nel 2018, si è posizionata in 5° posizione sul mercato delle criptovalute, mentre attualmente, a gennaio 2024, occupa la settima posizione.In diretta competizione con Tether (USDT), questa crypto punta sulla trasparenza e sull’affidabilità, ecco che cos’è e come funziona USD Coin (USDC) nel dettaglio.

Come nasce USD Coin?

Per capire cos’è USDC dobbiamo partire dalle origini. Questa stablecoin è il frutto della collaborazione tra Circle e Coinbase, rispettivamente un’azienda che si occupa di pagamenti peer-to-peer e l’unico exchange di criptovalute quotato in borsa. 

Queste due società hanno fondato un consorzio chiamato Centre, che governa la stablecoin.

USD Coin è ancorata in un rapporto 1:1 con il dollaro USA, grazie a riserve bancarie.

USD Coin è completamente in ottemperanza con le leggi americane, inoltre ogni mese gli USDC in circolazione e le riserve sono attestati dalla società indipendente Grant Thornton LLP

Per tutte le caratteristiche elencate fin’ora, USDC è considerata una stablecoin altamente centralizzata.

Le stablecoin più diffuse sono per la maggior parte basate su riserve fiat o strumenti tradizionali, come Tether e Pax Dollar.  Esistono però anche stablecoin garantite da altre criptovalute e quindi considerate altamente decentralizzate. L’esempio più famoso attualmente è DAI.

Come le altre stablecoin analoghe, la mission di USD Coin è quella di garantire transazioni veloci, globali e convenienti e di fornire un asset in forma di criptovaluta ma senza la volatilità tipica di queste.

Regolamentazione e riserve

Il funzionamento di USDC è simile a quello di tante altre stablecoin basate su monete fiat che si collocano in una via di mezzo tra il mondo tradizionale centralizzato – composto da società e banche – e il mondo delle criptovalute e della finanza decentralizzata.

Il loro ruolo è idealmente quello di integrare sempre di più le criptovalute nel “vecchio mondo”. Per guadagnarsi la fiducia del sistema vigente non si può rinunciare alla comunicazione, e bisogna adottare un approccio trasparente

La comprensione tecnica delle criptovalute e della blockchain è già un grande ostacolo. Se ciò viene unito a omissioni o ambiguità circa informazioni che invece sono più semplici da comprendere e necessarie per il sistema finanziario tradizionale, il mercato crypto diventa più vulnerabile.

USDC ha, negli scorsi anni, dato un senso di fiducia maggiore, se confrontata a Tether, poiché Coinbase e Circle sono aziende a tutti note per altri servizi, con una sede ufficiale e conformi. Nell’ultimo periodo però la situazione è cambiata. Non perché Circle, e quindi USDC, sia diventata meno affidabile, ma perché Tether, attraverso la pubblicazione delle sua proof of reserve, ha rassicurato utenti e regolatori.

Tuttavia, anche Circle ha attraversato un periodo in cui è stata messa in dubbio la sua trasparenza, dopo aver dichiarato che ogni token USDC era supportato da un dollaro reale in un conto bancario. La dichiarazione è stata sostenuta dai report mensili che hanno attestato questo dall’Ottobre 2018 all’Aprile 2021, e che riportano sia il logo di Circle che quello della Grant Thornton. Il report riferito al mese di maggio 2021, e pubblicato in luglio di quell’anno, ha specificato per la prima volta che in realtà i dollari contanti erano poco più del 60% delle riserve totali di USD Coin.

Il restante 40% è costituito da diversi tipi di titoli di debito e obbligazioni. Le riserve di una stablecoin sono ciò che la rendono riscattabile, stabile, e che le danno valore, quindi sono una garanzia fondamentale.

In seguito a questa novità, Circle ha comunicato la decisione di cambiare la composizione delle riserve con solo contanti e obbligazioni del Tesoro degli Stati Uniti a breve termine.

Questi cambiamenti sono già stati implementati rapidamente e si rifletteranno nelle future attestazioni pubblicate da Grant Thornton.

Nonostante l’incoerenza delle dichiarazioni, è un segno positivo che Circle abbia scelto infine la strada della trasparenza e del miglioramento.

A cosa serve USD Coin?

Fatte queste premesse, per chi cerca un’alternativa alla stablecoin emessa da Tether, USDC è un’ottima soluzione. Infatti è disponibile su molti exchange, anche se USDT rimane la più diffusa.

USDC è disponibile anche su tantissime piattaforme della Finanza Centralizzata (CeFi), ossia servizi che permettono il prestito o lo staking centralizzato di criptovalute, come Nexo o BlockFi.

USD Coin può essere anche utilizzata come:

  • Bene rifugio al posto del dollaro
  • Riserva di valore su blockchain
  • Pagamenti e trasferimenti su blockchain senza fluttuazione di prezzo
  • Per i prestiti crypto centralizzati o decentralizzati
  • Moneta sulle applicazioni decentralizzate

USD Coin nella DeFi

Dal punto di vista tecnico, USDC è un ERC-20, il token standard di Ethereum. Grazie a ciò può sfruttare tutti i vantaggi della sua blockchain.

A differenza di Tether, poi, USD Coin è un protocollo open source, proprio come tutti i protocolli DeFi

USD Coin è compatibile anche con tutte le principali blockchain, in totale 70 e, di conseguenza, con le funzionalità e dapp nel loro ecosistema.

Qual è il vantaggio di una stablecoin sui protocolli DeFi?

Per esempio, se depositi ETH nel protocollo Aave per guadagnare ricompense periodiche, per esempio, un calo del prezzo di ETH potrebbe annullare tutto il rendimento guadagnato.

Se, invece, utilizzi una stablecoin come USDC, il valore depositato rimarrebbe stabile, quindi il rendimento non sarebbe influenzato dalla volatilità del mercato delle criptovalute.Coloro che cercano più rendimento dei tradizionali investimenti a interesse fisso – come conti di risparmio, fondi del mercato monetario o obbligazioni – possono convertire in USDC i loro fondi per guadagnare rendimenti superiori alla media nel mercato DeFi.

Questo naturalmente sottintende anche un tasso di rischio più elevato, dato dal fatto che la DeFi ha un’origine molto recente e richiede competenze tecniche.

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