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Che cos’è lo spread: il significato per l’Italia e l’Europa

21 agosto, 2023

9 min

Che cos’è lo spread: il significato per l’Italia e l’Europa
Principiante

Sapresti definire che cos’è lo spread? Eppure ne abbiamo spesso sentito parlare ai telegiornali in relazione agli stati europei o all’economia Italiana. Chiariamo dunque una volta per tutte il significato e la traduzione di spread.

Che cos’è lo spread: significato e traduzione

La traduzione di spread non è univoca in italiano, in generale indica qualcosa di “esteso” o “che si estende”. In economia e finanza invece il significato è più vicino a “scarto”, e infatti viene anche chiamato “differenziale”.

Persino nella finanza, però, la domanda “che cos’è lo spread” può avere diverse risposte. In genere è la differenza tra prezzi, rendimenti o tassi di interesse di due strumenti finanziari dello stesso tipo, offerti da intermediari diversi.

Questa differenza è spesso utilizzata per valutare il rischio o la percezione di rischio associata a diversi strumenti finanziari o titoli di debito emessi da diversi emittenti. Infatti rispecchia la diversa fiducia che si ha nella solvibilità di due emittenti, ossia la loro capacità di rimborsare i soldi presi in prestito con gli interessi. 

Esiste poi il bid-ask spread, che indica, nel contesto di un intermediario finanziario come un broker o exchange, la differenza tra il prezzo più alto offerto per uno strumento finanziario e il prezzo più basso richiesto.

Tuttavia più spesso abbiamo sentito parlare nei notiziari di spread con un significato più specifico.

Spread europei: come funzionano i titoli di stato

Il significato di spread che ci interessa approfondire qui è quello di cui si tratta più spesso nei media, e che influenza le nostre vite quotidiane.

In poche parole, questo spread è quel valore che indica la differenza tra un’obbligazione e un’altra presa come riferimento.

Un’obbligazione è un titolo di debito, ossia una promessa ufficiale di restituire un prestito, più una percentuale d’interesse. Un esempio sono i titoli di stato, emessi da un paese quando ha bisogno di un finanziamento. La traduzione di “obbligazione” che sentiamo più spesso è l’inglese “bond” o il tedesco “Bund”, entrambe parole che fuori dalla finanza hanno il significato primario di “legame”.

Come tutte le obbligazioni, anche i titoli di stato possono essere scambiati liberamente sul mercato secondario prima della loro scadenza. Gli operatori finanziari, inclusi banche, fondi d’investimento e cittadini comuni, possono comprare o vendere questi titoli a prezzi di mercato. Il prezzo di un titolo è determinato dall’incontro tra domanda e offerta, simile a qualsiasi altro prodotto. Il prezzo di acquisto sul mercato secondario e gli interessi che spettano al possessore ne definiscono il rendimento. 

Gli spread mondiali dei titoli di stato, generalmente, prendono a riferimento il Bund tedesco o le Treasury Note, i buoni del tesoro americani. Che cos’è lo spread invece nel nostro contesto europeo?

Il significato degli spread europei è comunemente associato al differenziale tra i rendimenti dei titoli di debito sovrano di paesi dell’Eurozona e il rendimento del Bund tedesco, considerato un benchmark di riferimento anche (e soprattutto) per la zona euro. Questo spread riflette il premio di rischio attribuito ai titoli di debito di un determinato paese rispetto alla Germania, che è considerata un’economia più stabile e sicura.

Poiché questo rischio è associato a uno stato, e non a uno strumento qualsiasi, questo valore indica anche l’affidabilità e forza politica di un governo. 

Questo è tanto più rilevante quando si parla dell’Unione Europea, la cui integrità richiede una coerenza e organicità minima tra i membri. Infatti le politiche economiche e monetarie per avere efficacia richiedono una situazione comune da cui partire: è difficile intervenire in contesti caratterizzati da condizioni molto diverse tra loro senza apportare danni o sprecare risorse.

Come si calcola lo spread

Un’altra risposta alla domanda “che cos’è lo spread” può essere anche di natura matematica. Ricordiamo infatti che il differenziale è un valore numerico.

La formula per calcolare il differenziale tra due titoli o rendimenti è la seguente:

Spread = Rendimento del Titolo di Interesse – Rendimento del Titolo di Riferimento

Ad esempio, se il rendimento di un BTP italiano è del 3% e il rendimento del Bund tedesco è dell’1%, lo spread BTP-Bund sarebbe:

S. = 3% – 1% = 2%

Questo valore di 2% rappresenterebbe il premio di rischio associato al BTP italiano rispetto al Bund tedesco. Un valore più elevato indicherebbe una maggiore percezione di rischio legata al titolo di interesse rispetto al titolo di riferimento.

Più spesso, per indicare il differenziale, si utilizza il punto base (o basis point o bp). Un punto base è esattamente pari a un centesimo di punto percentuale, ossia è uguale allo 0,01%. Quindi l’1,65% equivale a uno spread di 165 punti base.

Spread Italia: BTP-Bund

Le obbligazioni vendute dallo stato Italiano hanno diversi nomi come Bot, Btp, Cct e Ctz e così via. Il significato di questi acronimi è Buoni Ordinari del Tesoro, Certificati di Credito del Tesoro, Buoni del Tesoro Poliennali e Certificati del Tesoro Zero coupon, tuttavia non hanno grande rilevanza per lo spread Btp-Bund, ossia quello che riguarda l’Italia.

La differenza più importante tra questi titoli è la scadenza. Un Bot scade entro 3, 6 o 12 mesi (un anno al massimo) dalla sottoscrizione; un Btp ha scadenze a 18 mesi o a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Più la scadenza è lontana, maggiore è il rendimento. Ma quale viene considerata quando si prende in considerazione lo spread fra il debito di due Paesi? Per convenzione, quella a 10 anni. Nel caso dell’Italia, quindi, un Btp.

In Italia, tutti si sono chiesti che cos’è lo spread e qual è il significato del termine soprattutto nel 2011, quando ha raggiunto livelli record. 

Era l’anno dello scoppio della crisi del debito sovrano europeo, che come sappiamo coinvolgeva l’Italia in prima persona in quanto debitrice.

In quella situazione, gli investitori avevano venduto titoli italiani, ritenuti rischiosi, per comprare i Bund, portando ad aumenti dei rendimenti italiani e diminuzioni di quelli tedeschi. Infatti il mercato temeva che il governo non sarebbe stato in grado di ripagare il debito costituito dai Btp. Questo causò un’impennata dello spread, che arrivò fino al massimo storico del 5,5% in Novembre.

Cosa significa se lo spread è alto?

L’aumento dello spread indica che il rendimento richiesto dagli investitori che acquistano il debito di un paese è cresciuto rispetto a un altro. Ad esempio, se il rendimento del debito italiano cresce rispetto a quello tedesco, significa che l’Italia viene percepita come un investimento più rischioso rispetto alla Germania, che è considerata più sicura.

Una nazione con scarsa fiducia da parte dei mercati deve aumentare il rendimento dei suoi titoli di stato per attirare investitori. Questo implica costi più elevati nell’indebitamento e un aumento del debito pubblico complessivo.

Tale differenza non è sempre legata a un effettivo aumento del rendimento dei titoli di stato in valore assoluto. Potrebbe anche verificarsi che il rendimento di un titolo rimanga stabile, ma se il rendimento di un altro titolo diminuisce, lo spread si amplia. Questo scenario potrebbe riflettere un cambiamento nella percezione del rischio. Ad esempio, se il rendimento del Btp italiano rimane al 2,55% mentre il rendimento del Bund tedesco diminuisce dallo 0,90% allo 0,70%, lo spread si allarga da 165 a 185 punti base. In questo caso, il rischio percepito sul debito italiano rimane invariato, mentre il Bund tedesco è considerato più sicuro.

Le variazioni dello spread non sono nemmeno sempre legate solo alla valutazione degli investitori sulla capacità di rimborso dello Stato. Durante periodi di elevata avversione al rischio, come durante le crisi finanziarie, gli investitori possono diventare più cauti e richiedere tassi di interesse più alti per compensare il rischio maggiore. 

È chiaro dunque che cos’è lo spread e il suo significato per un governo, ma qual è per i cittadini e le imprese la traduzione di questo valore nei fatti?

Per le aziende, un aumento del differenziale determina una maggiore difficoltà ad ottenere prestiti e finanziamenti, fermandone così la crescita. Le famiglie, al contempo, subiscono un’erosione del potere d’acquisto e sono costrette a fronteggiare un aumento delle rate dei prestiti e dei mutui. A livello di finanze pubbliche, un’impennata dello spread può comportare la riduzione dei servizi pubblici, un aumento della tassazione e altre misure volte a sostenere l’aumentato costo degli interessi.

E per gli investitori? Se possiedi titoli di Stato, all’aumento dello spread corrisponde generalmente una diminuzione del valore dei titoli, ma un aumento del rendimento dato dagli interessi. Se invece stai valutando di acquistare un titolo di Stato, potrebbe essere un momento favorevole a livello di costo e rischi, ma occorre valutare il motivo dell’aumento in modo da evitare di acquistare un titolo destinato al fallimento ad esempio.

Per chi ha un mutuo, invece, l’aumento del differenziale non comporta un automatico aumento della rata poiché i tassi di riferimento più utilizzati, ad esempio l’Euribor, non sono strettamente collegati all’andamento dello spread.

Possiamo concludere che sapere che cos’è lo spread e il suo significato sia per la politica sia per i propri investimenti è importante, tuttavia non è sufficiente, ed è sempre bene avere il quadro completo della situazione economica o dell’andamento di un asset.

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