La liquidità: perché è importante nel trading
21 marzo, 2023
6 min
Fornire liquidità finanziaria è uno dei principali servizi degli intermediari finanziari come broker ed exchange.
In questo articolo andremo ad analizzare il concetto di liquidità, come calcolarla e come influisce sul trading di criptovalute.
Cosa si intende per liquidità finanziaria?
La definizione di liquidità finanziaria dipende dal contesto in cui si utilizza: correntemente con questo termine si indica la disponibilità di moneta circolante o in riserve. Citiamo ad esempio la frase “Le banche possono beneficiare di grandi riserve di liquidità”.
Nei manuali di economia, invece, la vedrai descritta come la facilità con la quale è possibile convertire un bene in moneta fiat senza intaccare il proprio capitale. Motivo per cui si definisce un asset liquido o illiquido: esistono strumenti facilmente convertibili in denaro, altri che richiedono procedure più complesse e costi di transazione. Pensiamo ad esempio a quanto è immediato vendere un’azione rispetto a un immobile.
Nella pratica del trading, poi, si parla spesso di liquidità anche in riferimento a uno specifico mercato.
Il principale indicatore utilizzato per calcolare la liquidità finanziaria di un asset o di un mercato è il volume di scambi. Il motivo è intuibile: più è semplice convertire un bene, più frequentemente questo sarà scambiato. Quindi, nel nostro esempio, il mercato immobiliare avrà volumi giornalieri molto bassi, indice del fatto che sia poco liquido; il mercato azionario invece cambia ogni minuto grazie alla sua liquidità.
Tuttavia ci sono altri elementi che influenzano la liquidità: andiamo a vedere come funziona nel caso specifico del mercato crypto.
La liquidità finanziaria di un asset: le criptovalute
Anche per definire la liquidità finanziaria di un singolo asset come le criptovalute dobbiamo distinguere tra le due sfaccettature del termine.
Per quanto riguarda la facilità di conversione, le criptovalute hanno diverse forze e debolezze. Tecnicamente, il processo richiesto per convertirle ad oggi è molto semplice grazie agli exchange, tuttavia il mercato non è ampio quanto quello degli strumenti finanziari.
Solitamente per calcolare la liquidità di una criptovaluta, si guarda il suo volume in 24h e il market cap, che indica la grandezza del mercato. Per consultare questi dati non è necessario accedere a un exchange, basta visitare siti aggregatori di dati di mercato come CoinGeko.
La liquidità non è una caratteristica fissa di un asset o mercato, ma cambia in risposta a cicli di mercato o market mover. Le variazioni della domanda e offerta che questi avvenimenti determinano influiscono quindi sulla liquidità, in quanto portano o drenano volumi sui mercati.
Pensa, ad esempio, a un improvviso aumento di interesse verso una determinata criptovaluta: molti nuovi trader entrano nel mercato e di conseguenza viene convogliata maggiore liquidità verso il mercato e verso gli exchange.
Nella situazione opposta, invece, se per qualche motivo si assiste ad una contrazione improvvisa dell’interesse, molti trader usciranno dal mercato liquidando le loro posizioni.
I vantaggi di una criptovaluta liquida sono diversi: rispetto a una illiquida sarà meno manipolabile, meno volatile, e fornirà più dati a trader e analisti per comprenderne il trend.
Questo è uno dei motivi per cui è difficile togliere alle top di mercato la loro dominance: più sono scambiate, e più è facile scambiarle.
L’altro significato della liquidità è la disponibilità di moneta: in questo senso, entriamo nel campo della tokenomics. In particolare, nel mercato delle criptovalute, molto spesso la disponibilità (circolante e complessiva) è predeterminata, l’offerta quindi può avere un limite massimo.
La liquidità di un mercato: perché è importante nel trading?
Nell’operare sugli exchange crypto, si può dedurre la liquidità finanziaria del mercato da diversi strumenti.
Selezionando un pair, sugli exchange avanzati si potrà consultare:
- Il volume in 24h – Come nell’analisi di una criptovaluta nel contesto del mercato aggregato, anche in un singolo exchange il volume sulle 24h precedenti può essere molto utile. Ci fornisce un’idea della liquidità in circolazione e dell’interesse attuale.
- Il bid-ask spread – è la differenza tra la domanda e l’offerta, visibile nell’order book. Quanto questo numero è più basso, maggiore è la liquidità presente in quel mercato
- La depth chart – è la rappresentazione più completa e immediata della liquidità e di dove si trova. In particolare, indica la profondità di mercato, ossia la capacità di questo di assorbire numerosi e grandi ordini senza subire volatilità. Più grandi sono le aree delimitate dalle linee del grafico, più la profondità è ampia e quindi il mercato è liquido.
Ma cosa significa di fatto trovarsi in un mercato illiquido? Prima di tutto, la grande discrepanza tra domanda e offerta genera alta volatilità, e quindi maggiore rischio per i trader, che avranno difficoltà a prevedere l’andamento della crypto nel breve termine.
Specificatamente, ci sono due rischi concreti in cui si può incorrere se un mercato sperimenta fasi di illiquidità:
- Lo slippage, ossia l’esecuzione di un ordine a un prezzo diverso da quello impostato
- Il ritardo o la mancata esecuzione di ordini
Questi due eventi si verificano quando non c’è liquidità per determinati prezzi, ossia la propria domanda o offerta non è corrisposta da un acquirente o venditore.
Nel mercato crypto queste situazioni sono molto frequenti tra le criptovalute a bassa capitalizzazione e neonate, oppure sugli exchange decentralizzati (DEX).
Tuttavia, la bassa liquidità finanziaria non esclude necessariamente il trading. Esistono infatti diverse strategie e approcci a quest’attività.
Un’alta liquidità è fondamentale se la propria strategia richiede un livello di rischio relativamente più basso, se è basata sulla tempestività di reazione e quindi una veloce esecuzione degli ordini, e su operazioni ad alto volume.
Alcuni trader professionisti invece sono disposti ad assumersi maggiori rischi per tentare di ottenere ingenti profitti in breve tempo. Per fare trading in condizioni di bassa liquidità è però necessario saper sfruttare l’alta volatilità e fare i conti con lo slippage.
Ogni mercato ha le proprie caratteristiche, non esiste un mercato perfetto che riesca a soddisfare i bisogni e le necessità di ogni singola tipologia di investitore. Conoscendo i propri obiettivi e profilo di rischio si può scegliere il mercato e il livello di liquidità finanziaria più adatto alle proprie esigenze.