logo academy

Emin Gün Sirer e il Team Rocket in scalata verso Avalanche

16 febbraio, 2022

7 min

Emin Gün Sirer e il Team Rocket in scalata verso Avalanche
Principiante

A monte della dirompente blockchain di Avalanche, spinta dall’omonima piattaforma open-source per creare applicazioni DeFi, blockchain personalizzate e smart contract, vi sono tre menti geniali della Cornell University e il misterioso Team Rocket.

Le origini turche di Sirer

Nato negli anni ‘70 con nazionalità turca, Emin Gün Sirer ha svolto gli studi superiori al Robert College (Istanbul). Crescere in Turchia, come ha dichiarato, l’ha educato a riconoscere le truffe; stanare le frodi, catalogarle e comprenderle. Tempo dopo, questa attitudine guiderà il suo primo interesse per le criptovalute. 

Trasferitosi negli Stati Uniti, si è laureato all’Università di Princeton in Computer Science e ha completato i suoi studi all’Università di Washington, ricevendo il Ph.D. per la stessa materia nel 2002.

Nel 2018 fonderà Ava Labs, azienda creatrice di Avalanche, con Kevin Sekniqi e Maofan “Ted” Yin, dottorandi in Computer Science presso la Cornell University, dove Sirer era professore associato già dal 2007.

Il suo interesse per la tecnologia blockchain, però, si era materializzato molto tempo prima, tanto precocemente da anticipare Satoshi Nakamoto e Bitcoin. 

Karma: un Bitcoin contro il “free-riding”

Siamo nel 2003 ed Emin Gün Sirer pubblica il whitepaper di Karma: la prima valuta virtuale peer-to-peer, con produzione distribuita e basata sul proof-of-work. Ti ricorda qualcosa? Esatto, sono caratteristiche della creazione di Satoshi Nakamoto, solo con 6 anni di anticipo su Bitcoin.

Ebbene, perché non ne hai mai sentito parlare? Perchè non è listata su Young Platform?  Semplice: Karma non voleva essere Bitcoin, ovvero una soluzione ad una profonda crisi finanziaria. 

Lo stesso Sirer ha spiegato perché il suo sistema non ha avuto successo: i tempi non erano maturi e non aveva una visione tanto ampia quanto quella di Satoshi che “saltò fuori e disse, ≪Hey, voglio rimpiazzare il dollaro≫”. Infatti, Karma è “solo”  un progetto per l’impegno egualitario in una collaborazione tra pari, un sistema di pagamento per persone che vogliono condividere file online. 

Karma misura la “reputazione” di un nodo in un network decentralizzato: il token viene speso nell’utilizzo di risorse (informazioni od energia) e viene guadagnato caricando file utili alla rete. Un nodo non può accedere a servizi dal costo superiore al proprio bilancio Karma e ciò risolve il problema del “free-riding”.

Karma ha molte qualità di Bitcoin: non è controllata da alcuna entità singola, la sua fornitura è programmata e decentralizzata, ogni transazione tra nodi e i loro bilanci sono certificati da un sistema simile al consenso. Inoltre, l’emissione di karma consegue alla “prova” di aver svolto un compito (proof-of-work) che, in questo caso, consiste nel fornire informazioni o compiere alcuni calcoli.

Karma, però, non decolla, soprattutto per mancanza di fondi, così la ricerca di Sirer sulla blockchain rimane silente fino all’epifania di Bitcoin. Nel 2008, infatti, Il futuro padre di Avalanche verrà folgorato dalla tecnologia dirompente di Bitcoin ma, come tutti i discepoli intraprendenti, non avrà paura di criticare la creazione di Satoshi.

L’impegno costante di Sirer, la tenacia, l’ambizione e l’inesauribile motivazione però, lo portarono a creare una blockchain a sua immagine: Avalanche. Il Karma ha reso giustizia, letteralmente.

emin gun sirer avalanche

Avalanche e lo pseudonimo Pokémon

ll protocollo di Avalanche ha una storia altrettanto interessante. Il suo meccanismo di consenso (Snowball) è stato scritto a “quattro” mani, una per co-founder più il guanto dell’ignoto Team Rocket. La bizzarra collaborazione iniziò così:

  • Il 16 maggio 2018, un articolo titolato “Snowflake to Avalanche” venne pubblicato dall’anonimo gruppo, accompagnato solo da una protonmail e da un indirizzo Ethereum irrintracciabile.  
  • Sirer, entusiasta per la scoperta, condivise il progetto su Twitter, collaborando poi con questi misteriosi soggetti ad una revisione dello stesso.
  • Il meccanismo di consenso rivisto viene distribuito attraverso un servizio della Cornell University.
  • Sirer fonda Ava Labs e adotta il meccanismo per la blockchain di Avalanche.

L’utilizzo di uno pseudonimo per proteggere l’identità non è una pratica nuova nel mondo crypto: il nome di Satoshi Nakamoto è il primo ad essere artefatto; l’intento del Team Rocket è il medesimo e non ne fanno un segreto. Nominandosi alla stregua della formazione antagonista Pokémon, intendono riprendere quello che aveva fatto il creatore di Bitcoin. Infatti l’allenatore di Pikachu, Ash, in giapponese si chiama Satoshi.

Riverenza o rivalità? Forse entrambe. Sirer, infatti, nel presentare il progetto Avalanche, parla di “svolta” per risolvere il trilemma della scalabilità e contenere il costo delle commissioni della DeFi, ma afferma anche di seguire le orme di Satoshi per avere lo stesso impatto determinante di Bitcoin.

Lo scettico positivismo di Sirer

Il team di Ava Labs, oggi, è composto da più di un centinaio di persone, tra ingegneri, designer, esperti in finanza, legge e marketing. Nonostante la realtà corposa, Avalanche è in continua espansione.

La fine del 2021, infatti, ha assistito all’esordio di Avalanche Rush: in questo progetto che ambisce ad introdurre altre applicazioni nell’ecosistema DeFi di Avalanche, l’utility token AVAX è incentivo di liquidity mining. Ava Labs ha, per ora, stanziato 20 milioni di dollari per gli utenti che contribuiranno al protocollo di Aave e altri 7 milioni per la partecipazione a quello di Curve.

Sirer sta cercando il prossimo Emin Gun Sirer con Avalanche Rush, una missione coerente con la sua filosofia. Infatti, nel suo blog personale (Hacking, Distributed), assume la prospettiva del “tecnologo progressista”: crede nel miglioramento della vita delle persone attraverso la tecnologia.

Per farlo, promuove la ricerca in ambito blockchain: solo nel 2021, il suo appoggio ha portato alla nascita di almeno 300 progetti su Avalanche, oltre che a più di un milione di richieste API al giorno. 

Un secondo caposaldo del pensiero di Sirer è la cautela: non si lancia in previsioni di prezzo, sebbene supportate da fondamentali fattuali, perché la community estrapolerebbe le sue parole dal contesto, costruendo devianti narrative.

Similmente, ammonisce a non essere precipitosi: anticipare i tempi, a volte, è una condanna ( Karma insegna); ad ora, il focus deve sostenere il miglioramento della tecnologia blockchain.

In ultimo, raccomanda lo scetticismo: la critica, il processo scientifico di confutazione delle ipotesi, seleziona i progetti migliori. Sirer è convinto che le criptovalute non spazzeranno via le valute fiat, i governi e le guerre, ma forse la sua visione umile, scientifica e realista porterà alla costruzione del cosiddetto Ethereum Killer.

Articolo di Gabriele Limonta

Correlati