Gavin Wood: la personalità dietro Polkadot
21 febbraio, 2022
7 min
Polkadot nasce da un’idea di Gavin Wood, una personalità estremamente importante nell’intero panorama delle criptovalute, essendo uno dei co-fondatori ed ex CTO di Ethereum.
Le origini di Gavin Wood
Gavin Wood nasce nell’Aprile del 1980 a Lancaster, una piccola città dell’Inghilterra. Ha frequentato la selettiva scuola di lettere Lancaster Royal Grammar School e si è infine laureato nel 2002 in ingegneria informatica all’università di York con specializzazione nella scrittura e programmazione di software. Wood ha continuato la propria formazione in un settore molto specifico, infatti ottenuto un dottorato in visualizzazione musicale per le interfacce uomo-computer nel 2005.
La sua passione per la programmazione, soprattutto nel settore open-source, è iniziata molto presto e si vocifera abbia iniziato a programmare fin da bambino.
All’inizio della sua carriera lavora come ricercatore presso Microsoft che lascerà per fondare successivamente Ethereum nel 2013 insieme a Vitalik Buterin, Anthony Di Iorio, Charles Hoskinson, e Joseph Lubin. Lascia Ethereum nel 2016 per concentrarsi su altri progetti che avrebbero potuto mantenere le promesse secondo lui non più garantibili da Ethereum. A riguardo ha criticato la sua governance definendola persino “una tecnocrazia” basata sul coordinamento tra personaggi chiave.
Gavin Wood è stato fondamentale per lo sviluppo del linguaggio Solidity, sul quale si basano gli smart contract di Ethereum e di altre blockchain.
Recentemente, ha fondato l’azienda Parity Technologies (ex-Ethcore) e poi la fondazione Web3 che ha dato vita all’ecosistema Polkadot.
La nascita di Polkadot
La delusione riguardo alla governance di Ethereum ha dato vita all’idea caratterizzante la nascita di Polkadot: la volontà di creare fondamentalmente una “catena di catene, una blockchain di blockchain e soprattutto un protocollo di protocolli”.
In sostanza l’idea era quella di andare più in profondità, dal punto di vista tecnologico, rispetto a tutto ciò che era stato fatto precedentemente con Bitcoin ed Ethereum, per poi “impacchettare” il risultato e renderlo disponibile a tutti come elemento base per qualsiasi blockchain.
Uno dei principali problemi che Polkadot vuole risolvere è quello legato alla rapidità dell’innovazione. Spesso accade che quando si vuole creare una nuova blockchain bisogna costruire da zero numerosi elementi, che vanno da una piattaforma di governance, alla tokenomics, fino a un sistema di sicurezza. Tutto questo, mentre bisogna preoccuparsi di restare innovativi e interoperabili.
Polkadot interviene proprio su tutti questi punti, permette di velocizzare l’intero processo di lancio e contemporaneamente di connettersi a ciò che già esiste, le altre blockchain.
La questione della sicurezza, fondamentale per qualsiasi tecnologia blockchain, è di primaria importanza per Polkadot. Considera quante risorse sono necessarie per garantire la sicurezza di Bitcoin e moltiplicala per il numero di blockchain esistenti oggi, ciascuna con algoritmi differenti. Cosa accadrebbe se invece fossero tutte concentrate e unite verso un obiettivo di sicurezza comune?
È esattamente questa la volontà di Polkadot, tramite le parachain, collegare e aggregare diverse blockchain con caratteristiche uniche e facilitare la condivisione delle informazioni basandosi su di un unico sistema di sicurezza.
Curiosità
Polkadot è stata inizialmente una ICO su Ethereum, precisamente nell’Ottobre 2017 furono allocati 10 milioni di DOT per un totale raccolto di circa 145 milioni di dollari. Sfortunatamente a causa di un bug nella rete ETH, il 60% del valore andò perso per sempre.
L’eclettismo di Gavin Wood
Conoscendo meglio Gavin Wood, non stupisce che sia proprio l’interoperabilità lo scopo della sua blockchain. La sua personalità multipotenziale e i suoi interessi multidisciplinari, infatti, rispecchiano perfettamente la struttura di Polkadot.
Oltre al background di natura tecnica, come si può intuire dalla biografia, non molte persone sono a conoscenza delle numerose e variegate passioni e degli interessi di Gavin Wood:
- Musica – per prima cosa ama la musica, tanto da aver studiato composizione e visualizzazione musicale, ovvero la generazione elettronica di immagini partendo dalla musica che consente agli ascoltatori di “vedere” con i propri occhi ciò che stanno ascoltando. Programmare software, secondo Wood, è simile alla composizione musicale in quanto entrambe sono fondate sulla creatività e sul bisogno di risolvere un problema;
- La teoria dei giochi – ha assunto un ruolo di notevole importanza nella nascita e sviluppo delle criptovalute, è stato un argomento da sempre molto affascinante per Wood tanto che, a riguardo, ha proposto un nuovo sistema di votazione per la Corte Suprema Inglese (poi però non adottato). La teoria dei giochi è anche alla base della struttura di Governance delle DAO;
- Filosofia – fra gli innumerevoli interessi di Wood fa parte anche la filosofia. In particolare condivide le idee di Socrate e alcune teorie esistenzialiste, come l’autorealizzazione e l’assunzione della piena responsabilità per le proprie scelte o azioni. Pensatori come Karl Popper o il fisico Richard Feynman hanno influenzato il suo pensiero e stimolato la voglia di ricercare la “verità”, che si troverebbe mettendo sempre in discussione le teorie scientifiche affermate e la narrativa comunemente accettata.
- Sociologia – la natura umana e le interazioni sociali sono un altro argomento apprezzato da Wood, nello specifico analizza temi sociali ed economici con le loro conseguenze come ad esempio la globalizzazione oppure la modalità innata dell’essere umano (molto scarsa secondo lui) di selezionare le persone di cui fidarsi. Per quanto riguarda i temi sociali più controversi e divisivi, fino a qualche tempo fa scriveva su un suo blog “Insights into a modern world” oggi però chiuso.
Teoria dei giochi
Lo studio di modelli matematici di interazioni strategiche tra agenti razionali. Ha applicazioni in tutti i campi delle scienze sociali, così come nella logica, nella scienza dei sistemi e nell’informatica.
Tutti questi interessi sono coronati da un disprezzo per l’autorità e l’obbedienza cieca, che allontanano le persone da se stesse e dalla conoscenza della verità.
Gavin Wood e i massimalisti
La ricerca della verità e l’intenzione di pensare oltre gli schemi della società, ha portato Wood a criticare i massimalisti.
Il termine “massimalista” è stato utilizzato per la prima volta pubblicamente in riferimento alle criptovalute da Vitalik Buterin e ha un’accezione principalmente negativa.
I massimalisti in ambito politico sono coloro che prendono posizioni estremiste e non sono disposti a compromessi. Questo termine spesso si usa in riferimento a Bitcoin, ritenuto dai suoi più strenui sostenitori l’unica criptovaluta degna di questo nome.
Wood su questo punto è fortemente in disaccordo: secondo lui esistono delle soluzioni migliori, ma che di fatto finiscono per essere confinate a specifici ambiti o necessità. Non esiste una blockchain che risolva ogni singolo problema e che soddisfi tutti gli aspetti della DeFi.
Gavin Wood, con Polkadot, lancia una sfida ai massimalisti e ambiziosamente mira a risolvere questo problema. Vuole rispondere a tutte le necessità della DeFi, vuole andare oltre Bitcoin ed Ethereum. Come? Mettendo ogni blockchain in contatto con le altre, condividendo le informazioni ma senza rinunciare alle proprie particolarità e funzioni univoche.
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Articolo di Andrea Macrì