DAO: potere alle community crypto
27 dicembre, 2021
7 min
La nostra storia nasce nel 2013, quando il diciannovenne Vitalik Buterin scriveva queste parole su Bitcoin Magazine:
“E se, con il potere della moderna tecnologia dell’informazione, potessimo includere la mission nel codice; cioè, creare un contratto inviolabile che genera entrate, paga le persone per svolgere qualche funzione, e trova l’hardware su cui funzionare, tutto senza alcun bisogno di una direzione umana dall’alto?”
È in questo momento, o poco prima, che nasce l’idea di DAO.
Che cos’è una DAO?
Una decentralised autonomous organisation è un tipo di organizzazione automatizzata grazie a smart contract e con una struttura decentralizzata.
In pratica sono organizzazioni basate su blockchain che sono di proprietà collettiva e gestite dai loro stessi membri, utenti e team.
Gli smart contract definiscono le regole dell’organizzazione ma eseguono anche le funzioni di governance come le votazioni. La maggior parte delle decisioni importanti nelle DAO iniziano come proposte e sono infine decise dal voto dei membri che è registrato su una blockchain.
Questo metodo regola anche la gestione della tesoreria (Treasury) della community, fornendo così maggiore trasparenza rispetto alle classiche organizzazioni.
La crescita delle DAO
Oggi ci troviamo in quella che sembra la vigilia dell’epoca delle DAO. Superata l’estate della DeFi nel 2020, oltre il 2021 dedicato agli NFT, il 2022 sembra indicarci questa direzione.
Se i protocolli DeFi e gli NFT sono i prodotti e i servizi della blockchain, le DAO sono lo strumento che permette di governarli e di dare loro una direzione, nel modo più coerente per questo settore: in modo decentralizzato.
Tanti progetti crypto sono partiti sotto la direzione di aziende o foundation che stanno lasciando gradualmente il posto a DAO (vedi MakerDAO), mentre altri nascono direttamente come DAO.
Anche il contesto socioeconomico giustifica questo trend, se pensiamo alla solitudine e inattività che la pandemia ha causato, portando molti a ricercare connessioni e iniziative online.
Non solo, a questa condizione sociale si aggiunge la forte tendenza a mettersi in proprio o licenziarsi e ripensare al proprio rapporto col lavoro. L’aumento dell’adozione delle criptovalute ed NFT, poi, è stata la ciliegina sulla torta che ha avvicinato molte persone nel mondo alle DAO.
Oggi c’è una DAO per qualsiasi cosa: Collezionare NFT, Socializzare, Sviluppare software, E sport, Musicisti, Media, Educazione, Finanziare beni pubblici.
Puoi consultare statistiche sulle DAO esistenti oggi su questo sito.
Che tipo di organizzazione è una DAO?
Una DAO può essere sia for-profit che no-profit, e come struttura è simile a una società cooperativa.
Si stanno creando diversi modelli di DAO, come le Community DAO e le Investment DAO.
Il primo tipo è la forma più comune e spontanea di DAO: cittadini di Internet si ritrovano per interessi e pensieri comuni, e queste idee si trasformano poi nella mission della DAO.
Di solito queste DAO iniziano con un intervento sui social, un’idea o desiderio, che porta un gruppo di persone con idee affini a creare un gruppo Telegram o un server Discord.
Le Investment o Venture DAO invece sono un modo per le community di investire in progetti che sono nella loro fase iniziale. Hanno tipicamente una componente on-chain sotto forma di smart contract che gestiscono le operazioni della DAO e una componente off-chain che fornisce la struttura legale della DAO.
Il processo di investimento di una Venture DAO è diverso da un tipico fondo di venture, poiché ogni membro può agire come investitore principale e portare proposte di investimento alla community. La decisione di investire si basa poi sui risultati del voto dell’intera DAO, non di un comitato di investimento. In base ai suoi smart contract, i membri della DAO possono avere il diritto di terminare la loro partecipazione in qualsiasi momento, mentre i tipici investimenti a rischio richiedono che gli investitori rimangano nel fondo per un determinato periodo di tempo.
L’economia di una DAO
Per finanziarsi, inizialmente una DAO può lanciare un crowdfunding su blockchain, senza bisogno di alcun intermediario.
I fondi raccolti e poi guadagnati sono di solito conservati in una Treasury, ossia una tesoreria comune che può contenere diversi tipi di asset:
- “Quote” (NFT celebri e/o il token ufficiale della DAO)
- Liquidi (ETH, USDC, DAI, ecc)
Di solito è costituita da uno o più wallet multi-sig, le cui chiavi non sono custodite da una sola persona, ma da un gruppo allargato, e ogni operazione richiede un minimo di firme digitali.
Spesso poi, quando una DAO comincia a interessare a molti, decide di emettere un suo token che si può acquistare per entrare a far parte della DAO.
Pensiamo alle DAO di progetti crypto che conosciamo meglio come Uniswap o Compound, in cui i token UNI e COMP danno il diritto di voto, oltre ad avere un valore di mercato.
Non sempre però questi token hanno un valore monetario, come ad esempio GHST di AaveGotchi.
Se per le DAO più grandi il requisito di partecipazione è acquistare il token ufficiale o una frazione di un NFT, in altri casi invece si può ottenere voce in capitolo semplicemente lavorando per la DAO.
Le DAO e i diritti dei lavoratori
Ed è qui che riprendiamo il tema sociale. Alcuni interpretano la DAO come eredità del movimento laburista, quel movimento nato durante la Rivoluzione industriale in cui gli operai iniziavano a chiedere maggiori diritti, una paga dignitosa e migliori condizioni di lavoro.
Oggi nei paesi occidentali abbiamo uno standard migliore grazie a queste lotte, ma c’è ancora molto da conquistare.
Negli Stati Uniti in particolare si osserva un aumento della produttività del 62% dal 1979, mentre la paga oraria è aumentata solo del 17.5%.
Qui l’adesione ai sindacati (le Union) è scesa in picchiata negli ultimi 30 anni, fino a un mero 9%. Anche in Europa, la regione più sindacalizzata, dopo la crisi del 2008 il tasso è sceso sotto il 30% senza vedere ancora l’ombra di un recupero.
Se i governi non supportano i sindacati e i lavoratori non hanno più fiducia in questi, chi lotta per i diritti dei lavoratori?Le DAO segnano la nascita di un nuovo paradigma, e potrebbero essere non solo i collettivi o i sindacati del futuro, ma anche le “aziende” del Web 3.0.
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