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Cosa sono i token Ethereum: oltre lo standard ERC20

18 maggio, 2022

7 min

Cosa sono i token Ethereum: oltre lo standard ERC20
Intermedio

Ethereum non è solo una blockchain, ma un “world computer” su cui si può sviluppare qualunque applicazione o asset, tra cui token crypto. Si tratta del primo ecosistema che ha diffuso ampiamente gli smart contract e, grazie ai suoi strumenti di sviluppo, ha contribuito a dare luce alla DeFi. Per questo i programmatori scelgono di creare token ethereum per alimentare soluzioni blockchain. Scopriamo quindi cosa sono i token, quanti ne esistono su Ethereum e a quali possibilità aprono le “regole” corrispondenti, chiamate standard ERC.

Cosa sono i token e le coin: differenze

Esiste differenza tra token e criptovaluta? Non proprio, in realtà una moneta basata su una blockchain già esistente è sempre un token crypto, piuttosto dovremmo interrogarci sulla differenza token-coin. Quando ci si affaccia al mondo delle criptovalute, questi due termini sono spesso utilizzati come sinonimi, erroneamente. Diamone una definizione per chiarirci le idee:

  • Coin – sono molto simili alle monete tradizionali, in quanto soddisfano almeno due delle tre funzioni di base della moneta: mezzo di scambio e unità di conto, mentre la funzione di riserva di valore non è sempre realizzabile, data la volatilità delle criptovalute. Il caso d’uso più frequente delle coin è quello dei pagamenti, infatti un sinonimo di coin è “token transazionale”. Le coin, inoltre, sono native delle blockchain su cui si basano, ovvero non sfruttano codici già esistenti.
  • Token – un token crypto è creato per un determinato prodotto o servizio basandosi su una blockchain di terzi, di cui sfrutta uno smart contract per essere distribuito e riconosciuto con i suoi metadati specifici. I token, di norma, nascono per rispondere a precisi bisogni  e vanno oltre la classica definizione di denaro. Proprio come i gettoni delle giostre o dei festival, anche i token crypto hanno applicazioni confinate a particolari ecosistemi blockchain, l’unica differenza è che sono scambiabili nell’ampio mercato crypto.

L’importanza delle regole

Tutte le forme di società conosciute hanno sempre avuto bisogno di standard per rispondere al caos della natura umana e della natura stessa. Convenzioni comuni, norme di riferimento, anche nelle piccole cose: pensa a quando esci di casa la mattina ed ancora è buio, questo è dovuto ad uno standard, ovvero la norma UNI 13201-2 sull’illuminazione pubblica stradale. 

Gli standard servono a codificare delle azioni, fissare delle regole di riferimento per facilitare la cooperazione . 

Infatti, sappiamo che la componibilità è fondamentale anche per la tecnologia blockchain: criptovalute, smart contract e dapp sono come dei pezzi di lego che vanno a comporre tutte le nuove soluzioni su blockchain, e non potrebbero costruire soluzioni complesse senza standard che ne garantiscano la compatibilità. Questi “money lego” sono il risultato che Ethereum ha raggiunto proprio definendo degli standard: regole che non comportano rinunce o compromessi, ma che aprono a nuove possibilità.

Ethereum: l’impero degli standard

Tutte le criptovalute (sia coin che token) rispondono a degli standard; tuttavia, ad oggi quelli maggiormente diffusi sono certamente quelli proposti dalla Ethereum Foundation, ai quali poi altri progetti si sono ispirati o adeguati. Naturalmente esistono tante altre blockchain con i rispettivi standard: ad esempio, Tezos ha sviluppato  il token standard FA2.

Gli Smart Contract sono le “tavole della legge” in cui sono stati codificati questi standard, al fine di definire ogni aspetto dei token crypto. Concentrandoci sulla blockchain di Vitalik Buterin, esistono 5 tipi principali di standard per creare token ethereum, analizziamoli insieme.    

Fungible Token ERC-20 

L’ERC-20 è il token standard per eccellenza, attualmente il più diffuso, ed è stato il primo proposto dalla community di sviluppatori. La principale caratteristica è la fungibilità: in poche parole, un ERC-20 token è divisibile in frazioni equivalenti e quindi può essere scambiato e diffuso facilmente. Si tratta dello standard più comune per criptovalute di progetti che non hanno una propria blockchain e in particolare per gli utility token.

Non Fungible Token ERC-721 

Questo standard è stato creato per i token crypto che non devono essere fungibili, che non devono essere equivalenti o perfettamente divisibili, ma piuttosto unici e con metadati più ricchi. Possedere un bene digitale basato su questo standard significa averne la proprietà registrata su blockchain. Con gli NFT è infatti possibile scambiare su un mercato dedicato opere artistiche digitali (o contratti) e registrarne tutta la storia su blockchain. I token ERC-20 di uno stesso tipo sono intercambiabili, poiché fungibili, invece ogni NFT ha valore diverso, perciò non esistono token ERC-721 equivalenti. Tuttavia, esiste un tipo particolare di NFT, avente un grado di fungibilità, vediamolo insieme.

Fungible e Non Fungible Token ERC-1155

Questo smart contract combina le caratteristiche tipiche degli ERC-20 e degli ERC-721 in un token che può essere fungibile, non fungibile o semi-fungibile. Immagina un’opera artistica digitale: può essere unica e non fungibile (NFT), oppure può essere creata in un certo numero di copie, che saranno equivalenti tra loro e quindi fungibili. Entrambe queste opzioni sono possibili con lo standard ERC-1155.

Security Token ERC-1400 e ERC-3643 

I security token condividono alcune delle caratteristiche dei token fungibili, ma sono diversi dagli utility token. In generale, i security token rappresentano la proprietà, totale o frazionaria, sugli interessi generati da un asset o dall’entità che li ha emessi (come  organizzazioni o aziende) . 

Il fine di “profitto” è ciò che differenzia i security dagli utility token, in base all’Howey Test, tuttavia anche i primi sono fungibili, quindi intercambiabili. Pensa ad azioni ed obbligazioni, due tipologie di security: ogni quota sarà equivalente ad ogni altra avente uguale valore, anche se tokenizzate. 

Per i security token esistono due standard ethereum: il 1400 e il 3643.  Ogni token ERC-1400 è stato programmato per rappresentare un “pezzetto” dell’azienda che l’ha istituito, così come tutti i diritti e doveri che ne conseguono, come la partecipazione agli utili o il diritto di votazione nel consiglio di amministrazione. L’ERC-1400 contiene altri standard, in modo da regolare differenti aspetti del token (ad esempio, l’ERC-1594 per l’aggiunta di dati reali off-chain, oppure l’ERC-1643 per allegare documenti)

Tuttavia, l’ERC-1400 non è il solo “security standard”, infatti esiste anche l’ERC-3643, in precedenza chiamato T-REX protocol. Ciò che li differenzia è il modo in cui i loro proprietari eseguono le transazioni: il primo richiede l’uso di chiavi crittografiche generate off-chain, il secondo invece si basa su un sistema automatizzato, su blockchain.

Quindi, quanti tipi di token esistono su Ethereum? I più importanti e comuni li abbiamo affrontati, ma potenzialmente potrebbe esisterne uno per ogni applicazione e caso d’uso della blockchain. Se volessi proporre un nuovo standard di Ethereum, dovresti seguire un processo particolare per farlo approvare: esiste uno standard persino per proporre le idee, l’Ethereum Improvement Proposals (EIPs). Nel caso di nuovi smart contract, gli EIP prendono il nome di Ethereum Requests for Comment (ERC), come i token. Per darti un’idea della dinamicità degli standard, ti basti pensare che il creatore dell’ERC-20, Fabian Vogelsteller, ne ha già implementata una versione migliore: l’ERC-725. 

Tuffati nel mondo degli standard e scopri la regola dietro ogni segreto della blockchain.

Articolo di Andrea Macri

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