logo academy

Flare (FLR): cos’è e come funziona

8 febbraio, 2024

6 min

Flare (FLR): cos’è e come funziona
Intermedio

Flare (FLR) è una blockchain Layer 1 compatibile con Ethereum Virtual Machine (EVM) che punta all’interoperabilità. In che modo? Grazie a tre protocolli nativi sviluppati “in casa”: State Connector, Flare Time Series Oracle (FTSO) e Layer Cake. Scopri che cos’è e come funziona Flare (FLR) e tutto sulla sua tecnologia.

Che cos’è Flare (FLR) e come nasce?

Il progetto è nato nel 2020 e i suoi fondatori sono Hugo Philion, Sean Rowan e Dr. Nairi Usher, tre studenti di informatica dell’University College di Londra che condividevano un forte interesse per le Distributed Ledger Technology (DLT) e le loro applicazioni pratiche. 

Flare, fin da subito, ha riscosso un grande successo tra gli investitori grazie alle idee innovative promosse dal team, riuscendo a raccogliere circa 11 milioni di dollari da diversi fondi di investimento del settore. Ad un certo punto, tuttavia, il team ha cambiato sentiero, modificando la strategia di emissione e il nome del token, senza però stravolgere la mission del progetto. Nella prima versione del whitepaper il token nativo del protocollo doveva chiamarsi Spark, mentre dopo l’aggiornamento è stato scelto il nome Flare (FLR).

Come funziona Flare (FLR), focus sull’interoperabilità!

Scendiamo ora più nel dettaglio e vediamo cos’è e come funziona Flare (FLR) a livello tecnologico. Come già anticipato è una blockchain Layer 1 dotata di tre protocolli innovativi: lo State Connector, Flare Time Series Oracle (FTSO) e il Layer Cake. Analizziamoli nel dettaglio.

Flare Time Series Oracle (FTSO)

Per capire davvero cos’è e come funziona il Flare  Time Series Oracle, bisogna aver prima chiaro che cos’è un oracolo: un servizio che fornisce agli smart contract informazioni dal mondo esterno alla blockchain. È il livello che verifica e autentica le fonti di dati esterne, di solito tramite API affidabili, e poi trasmette queste informazioni. Che tipo di informazioni? Tutte quelle necessarie al protocollo o agli utenti, ad esempio il prezzo di criptovalute, materie prime e azioni, l’ora esatta e persino i risultati di una partita di calcio o basket. 

Solitamente le blockchain si affidano a dei fornitori che offrono questo servizio, il più noto è Chainlink, che però è un’entità centralizzata. Proprio per questo motivo il team di questo progetto crypto ha deciso di svilupparne il FTCO, uno smart contract decentralizzato che estrapola le informazioni da diverse fonti, fa una media di quelle più affidabili e porta il dato on-chain.

State Connector

Anche questo è uno smart contract che consente alla rete di gestire i dati che arrivano dall’esterno in modo sicuro. In questo caso però questo contratto intelligente si concentra soltanto sullo “stato” di altre blockchain. In particolare, è in grado di leggere i dati e l’ammontare di criptovalute presente sui wallet di tutte le blockchain esterne a Flare

La differenza principale tra questi due protocolli risiede, quindi, nella tipologia di dati trattati. Lo State Connector si occupa di tutto ciò che riguarda le blockchain, di conseguenza, lo stato, il consenso e le transazioni. Mentre il Flare Time Series Oracle (FTSO) si occupa principalmente di aggiornare in tempo reale i dati che non fanno parte di questa categoria.

Layer Cake

Grazie alla presenza dello State Connector, che permette di monitorare quello che succede su ogni blockchain, diventa anche possibile trasportare gli asset tra una rete all’altra. È proprio grazie a questa funzionalità che si manifesta la mission di Flare: incrementare l’interoperabilità dell’intero settore.

La principale peculiarità del sistema di bridging di Flare è la sicurezza, grazie ad una sorta di assicurazione garantita a chi lo utilizza. Ogni volta che un utente vuole trasportare i suoi fondi da una blockchain ad un’altra, deve bloccarli in uno smart contract. Il trasferimento può avvenire soltanto se un bandwidth provider, ovvero un utente che fornisce questo servizio in cambio di una ricompensa, ha bloccato una quantità sufficiente di token (bandwidth) per permettere il trasferimento. 

Questo meccanismo incrementa notevolmente il livello di sicurezza, limitando anche la quantità di fondi sottraibili in caso di exploit da parte di hacker. Un effetto collaterale di questo procedimento è la sua lentezza. Il team di Flare ha infatti impostato un limite di velocità (speed limit) per rendere il procedimento ancora più sicuro. Per questo motivo è consigliabile utilizzare questa blockchain per gli spostamenti di quantità di valore medio-grandi.

Il token FLR e il suo airdrop

Una volta compreso cos’è e come funziona Flare a livello tecnico possiamo approfondire FLR, il token nativo di questo protocollo. Innanzitutto bisogna specificare che questa criptovaluta è stata distribuita a chi possedeva Ripple (XRP) a Dicembre 2020. Per conoscere l’indirizzo dei wallet a cui spettava questa distribuzione gratuita di token, il team di Flare, ha scattato un’istantanea dello stato della blockchain, in gergo uno snapshot.

Gli holder di Ripple riceveranno un token FLR per ogni XRP che detenevano in quell’istante, quindi in rapporto 1:1. Sebbene questa distribuzione avrebbe dovuto essere già completata, così non è stato, perché il team ha deciso di cambiare le regole in corsa al fine di limitare l’inflazione sul token e quindi evitare una pressione di vendita eccessiva. L’airdrop è iniziato a gennaio 2023, quando è stato accreditato il 15% del totale sui wallet degli utenti eleggibili e continuerà, gradualmente, nei prossimi tre anni.

Dato che abbiamo analizzato come funziona Flare (FLR) dal punto di vista della distribuzione del suo airdrop possiamo sfruttare l’occasione per analizzare la tokenomics:

  • 22,5% per gli sviluppi  e gli investimenti futuri di Flare;
  • 19,2% per il team gli advisor e gli investitori;
  • 58,3% per la community e airdrop.

FLR: i casi d’uso

Per comprendere a pieno cos’è e come funziona Flare (FLR) dobbiamo anche analizzare i casi d’uso del suo utility token. Il principale lo abbiamo già, in parte affrontato parlando dei bandwidth provider. Questi utenti, garantendo la sicurezza degli scambi cross chain ricevono delle ricompense in FLR che è quindi un incentivo a supportare la rete.

Flare (FLR) è anche il token di governance, detenendo si ottiene il diritto di partecipare alle proposte di miglioramento della blockchain. Infine, permette ai suoi holder di guadagnare ricompense delegando i FLR al fine di garantire la sicurezza del FTSO. In conclusione, Flare (FLR), una blockchain Layer 1 orientata all’interoperabilità, è un protocollo che ha le potenzialità di rivoluzionare i trasferimenti di valore tra diversi network del mondo crypto. In particolare per via degli elevatissimi standard di sicurezza che rispetta.

Correlati