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Cos’è la stagflazione: significato ed esempi storici

24 aprile, 2023

7 min

Cos’è la stagflazione: significato ed esempi storici
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Scopriamo cos’è la stagflazione, significato e definizione, osservando l’esempio storico degli anni ‘70: quali sono le conseguenze e le possibili soluzioni?

Cos’è la stagflazione: significato e definizione

Chiediamoci cos’è la stagflazione: significato e definizione combinano due “mostri” macroeconomici, inflazione e stagnazione economica. In pratica, è un periodo in cui l’aumento generale dei prezzi è accompagnato da recessione, ovvero una crescita nulla o rallentata del Prodotto Interno Lordo (PIL) reale di un Paese, e da un alto tasso di disoccupazione

In poche parole, il significato di stagflazione inquadra una condizione di inflazione recessiva, tanto anomala quanto difficile da combattere. Infatti, nel naturale ciclo economico, l’aumento dei prezzi dovrebbe coincidere con la crescita dei livelli di produttività e occupazione (fase di espansione), così come il calo di questi fattori è simultaneo nella fase di contrazione. Perciò, le politiche monetarie post-belliche, cercavano semplicemente un compromesso tra inflazione e PIL.

Il politico britannico Iain Macleod, tuttavia, nel ‘65 osservò la compresenza di prezzi elevati e recessione, coniando la definizione di stagflazione:

“Ora abbiamo il peggio dei due mondi: non solo inflazione da un lato o stagnazione dall’altro, ma entrambi insieme. Abbiamo una sorta di ‘stagflazione’. E la storia, in termini moderni, si sta davvero compiendo”

Questa situazione confuta la relazione esposta prima, rappresentata dalla curva di Phillips: i salari avrebbero un tasso di crescita tanto maggiore quanto minore è il livello di disoccupazione. In questa situazione, quindi, i redditi maggiori spingono il consumo che, per la legge della domanda e dell’offerta, aumenterà i prezzi dei prodotti. Riassumendo, quando la disoccupazione diminuisce (incentivando la crescita del PIL) l’inflazione dovrebbe alzarsi, e viceversa. 

Spiegando cos’è la stagflazione, però, notiamo che ciò non accade: l’economista Milton Friedman previde il periodo di recessione degli anni ‘70, uno dei più duri anche nella storia dell’inflazione, dimostrando che la curva di Phillips aveva valore solo nel breve termine. Sul lungo periodo, infatti, i lavoratori avrebbero chiesto di adattare i compensi alle previsioni di inflazione, riportando la disoccupazione al tasso originale ma con prezzi al consumo più elevati.

Le conseguenze della stagflazione: l’esempio degli anni ‘70

Il significato di stagflazione e le sue conseguenze erano ignorati delle Banche Centrali che, per stimolare la crescita economica, nel periodo post-bellico adottarono misure estremamente espansive (dovish). In pratica, per spingere i consumi, così da sostenere il PIL e l’occupazione, concessero prestiti a tassi di interesse bassi. L’aumento della quantità circolante di monete, però, avvenne troppo velocemente e fece crescere in modo eccessivo il tasso di inflazione

Per evitare che l’aumento dei prezzi riducesse il potere d’acquisto dei lavoratori e la domanda aggregata, alcuni stati introdussero un meccanismo di adeguamento automatico delle retribuzioni. In Italia venne chiamato scala mobile, ma espose l’economia al rischio di una spirale salari prezzi e di stagflazione, infatti concretizzato: a fronte dei costi maggiori, le imprese aumentarono i prezzi dei prodotti, dunque l’inflazione, e ridussero gli occupati e la produzione.

Spiegando cos’è la stagflazione e il suo significato con degli esempi, tuttavia, non possiamo citare solo i costi dei salari, perché altri eventi contribuirono ad esacerbare il fenomeno negli anni ‘70. In primis, il fallimento degli accordi di Bretton Woods e del Gold Exchange Standard, il sistema che fissava un tasso di cambio per ogni moneta fiat rispetto al dollaro, a sua volta ancorato a riserve auree (35$ per oncia d’oro). Nel 1971, infatti, il presidente degli Stati Uniti Nixon abolì la conversione internazionale tra dollari e il bene rifugio: i rapporti fra valute cominciarono a fluttuare così come i prezzi dell’oro e del petrolio divennero molto volatili.

In particolare, il valore del petrolio aumentò rapidamente, per effetto soprattutto di supply shock: nel 1973 i membri dell’OPEC (organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) approvarono un embargo sulla vendita del greggio agli USA. Il vero significato di stagflazione è da cercare in questa decisione, perché venne estesa a tutti gli altri Stati occidentali che sostennero Israele nella guerra dello Yom Kippur

In questo conflitto, Egitto e Siria tentarono di riappropriarsi della penisola del Sinai, conquistata dagli israeliani durante la Guerra dei sei giorni (1967), a cui seguì anche la chiusura del canale di Suez per 8 anni. Nei primi anni ‘80, inoltre, la guerra tra Iraq e Iran causò un’altra diminuzione nella produzione del petrolio e l’aumento del suo prezzo.

Per capire cos’è la stagflazione e le sue conseguenze, dunque, dobbiamo considerare cause “esogene” all’economia, già soggetta a forte inflazione. La crescita del valore di petrolio e materie prime, infatti, rese i processi produttivi più costosi e meno profittevoli: immagina soltanto spostare le merci quando la benzina ha un prezzo esagerato. Questo rallentò la crescita economica (PIL) e le imprese furono costrette a licenziare, aumentando il tasso di disoccupazione.

Come si combatte la stagflazione? Soluzioni passate e future

Appresa cos’è la stagflazione da significato e definizione, potremmo cercare anche una soluzione  negli esempi storici. Negli anni ‘70, molti governi europei, per affrontare la crisi petrolifera, usarono buoni di razionamento del carburante, oppure indissero stop generalizzati al consumo di benzina, come durante le cosiddette “domeniche in bicicletta”.

L’embargo del petrolio indetto dall’OPEC durò qualche mese, ma i prezzi continuarono a salire anche in seguito: nel 1975, l’inflazione in italia superò il 20%, toccando il 27% nel 1977. Quindi, gli Stati ricorsero al debito per finanziare la spesa pubblica, mentre le imprese cominciarono ad essere delocalizzate. Trasferire le attività, dove il costo della manodopera era inferiore, fu una soluzione alle conseguenze della stagflazione: contrastò la spirale salari prezzi, riequilibrando il mercato del lavoro e aumentando la produttività.

Il significato di stagflazione, purtroppo, è ancora attuale: l’OPEC+ ha ridotto la produzione nel 2023, il che ha determinato una revisione al rialzo delle previsioni sul prezzo del petrolio. Allo stesso modo, il conflitto in Ucraina ostacola il rifornimento e aumenta il costo di gas e materie prime. Infine, i nostri acquisti sono ancora soggetti ad un alto tasso di inflazione, dovuto all’enorme quantità di denaro iniettata nelle economie statali durante il periodo Covid.

Avendo capito cos’è la stagflazione, possiamo notare alcuni elementi comuni con il passato: prima che il rischio si dimostri reale, come possiamo affrontarla? La BCE agisce sui prezzi al consumo: riduce la moneta circolante alzando i tassi di interesse, così da indurre al risparmio. Diminuendo la domanda aggregata, i prezzi dovrebbero scendere, ma questo penalizza la crescita economica (PIL). L’obiettivo è il soft landing, abbassare l’inflazione senza causare recessione, ma le politiche restrittive come il Quantitative Tightening potrebbero non bastare. 

In ogni caso, al grande dilemma “è meglio controllare l’inflazione o la disoccupazione”, il comune risparmiatore non può trovare soluzione, ma ciò non ti impedisce di conservare il tuo potere d’acquisto. A tal proposito, rispetto ad altri asset tradizionali, come oro, petrolio e azioni, una ricerca ha dimostrato che Bitcoin protegga meglio dall’inflazione

Ora che sappiamo cos’è la stagflazione e il suo significato, quindi, non ci resta che valutare le migliori opzioni per difendere il nostro capitale in caso si presentasse: osservando alcuni grafici, valuta autonomamente se l’acquisto ricorrente di BTC possa fare al caso tuo. Non dimenticare, però, di tenere in considerazione i rischi legati all’acquisto e al possesso di criptovalute.

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