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A cosa serve un token? Le 5 funzioni nella DeFi

4 gennaio, 2022

7 min

A cosa serve un token? Le 5 funzioni nella DeFi
Principiante

Le criptovalute non sono solo una moneta di scambio. Con le crypto, è come se la moneta fosse un software flessibile e intelligente, con innumerevoli possibilità e utilità. Scopriamo a cosa serve un token nella DeFi e qual è la differenza tra token e criptovalute.

A cosa serve un token su blockchain?

I token sono una tipologia di criptovalute. Esistono infatti i token e le coin.

Le coin sono monete basate nativamente sulla propria blockchain, e solitamente hanno le funzioni classiche della moneta. Il tipico esempio è Bitcoin

I token invece sono spesso su blockchain di layer 2, oppure si basano su una certa blockchain ma hanno la loro funzionalità solo all’interno di una determinata applicazione o Dapp.

I token esprimono la parte “programmabile” delle criptovalute, infatti esistono tanti tipi di token in base al loro scopo.

La blockchain più popolare e longeva per l’emissione di token è Ethereum, che comprende tantissimi standard per programmare facilmente tantissimi tipi di token. Lo standard di base è chiamato ERC-20.

Quali sono i principali tipi di token?

Attualmente, ci sono cinque principali categorie di token che possiamo incontrare nella DeFi: token transazionali (transactional token), token di governance, token di utilità (utility token), token per lo yield farming (liquidity provider tokens – LP) e token non fungibili (NFT). Ecco a cosa serve ogni token. 

1. Token transazionali: il denaro DeFi

A cosa serve un token transazionale? Lo dice il suo stesso nome: per effettuare transazioni, spostamenti di valore. Questi token servono a facilitare i trasferimenti di liquidità tra diverse applicazioni decentralizzate (Dapp), oppure per acquistare beni e servizi. 

“Token transazionale” spesso è sinonimo di “coin”, data la loro funzione simile, tuttavia i token ERC-20 (e analoghi) che hanno solo una funzione transazionale non sono tecnicamente coin.

Sono tali le stablecoin, incluse USDC, USDT e Dai, ma anche i wrapped token come wBTC e renBTC.

Wrapped token

I wrapped token sono criptovalute “avvolte” nello standard della blockchain in cui devono essere utilizzati. 

Se bitcoin è nativo della blockchain Bitcoin, non è invece nativo della blockchain Ethereum, e anzi, ha un altro tipo di codice che non è compatibile con quest’ultimo.

Siccome Bitcoin non è supportato da Ethereum, è stato creato un ERC-20 ancorato al valore di Bitcoin, ed è appunto Wrapped Bitcoin (wBTC). wBTC può dunque essere usato come LP token (ultimo paragrafo) o in strategie di trading in tutti i protocolli DeFi costruiti su Ethereum.

Ethereum è la più comune blockchain ad ospitare criptovalute esterne, ma non è l’unica. Anche Avalanche, Tezos, BSC e Terra hanno sviluppato i loro standard.

2. Token di governance: il potere alla community DeFi

I token di governance consentono a chi li possiede di contribuire all’evoluzione di un progetto. Coloro che fanno parte della community possono così influenzare le decisioni relative all’aggiornamento dei protocolli decentralizzati, proporre nuove idee e persino modificare il sistema di governance stesso. 

Di solito tramite i token di governance si accede a una piattaforma in cui vengono proposte, verificate e votate le modifiche. Dato che i modelli di governance on-chain sono gestiti da smart contract, le votazioni vengono raccolte ed elaborate automaticamente. Altrimenti, c’è un team preposto che valuta ogni suggerimento. 

I sistemi più completi e più decentralizzati di governance sono chiamate organizzazioni autonome decentralizzate (DAO).

Un esempio di token di governance è Maker (MKR). Questo token consente ai suoi possessori di votare le decisioni relative al protocollo DeFi che alimenta la stablecoin decentralizzata DAI. O ancora COMP, il token di governance di Compound Finance, permette a chi ne dispone di plasmare il futuro dell’organizzazione. Lo stesso vale per i titolari di YFI, il token di governance di Yearn Finance

I token di governance sono distribuiti in vari modi; attraverso ICO, tramite airdrop o come ricompensa per aver fornito liquidità a certi protocolli DeFi. È anche possibile acquistarli liberamente sugli exchange. 

3. Utility token: i gettoni delle Dapp

I token di utilità hanno, di fatto, uno scopo o un’utilità ben definiti; sono un po’ come i gettoni di una sala giochi, funzionano cioè all’interno di un ecosistema specifico

Un esempio è Basic Attention Token (BAT), che è stato creato per il browser Brave. Il token viene utilizzato per dare una ricompensa ai creatori di contenuti e a chi visualizza gli annunci pubblicitari sul browser. Editori e creatori vengono premiati con una quota dei ricavi (sotto forma di BAT) dagli annunci ospitati sui loro siti. Gli utenti possono inoltre dare la mancia ai creatori in BAT per i contenuti che apprezzano. 

Per comprendere meglio come funzionano questi tipi di token, un esempio molto comune è quello degli utility token all’interno dei giochi. Se nei giochi centralizzati abbiamo del denaro e gemme spendibili solo nel gioco, nei videogiochi su blockchain questi token possono essere anche scambiati e convertiti negli exchange, oltre ad avere un’utilità nel gameplay.

4. NFT: un caso a parte

Un NFT (token non fungibile) è un token unico, non convertibile, né divisibile, che rappresenta la proprietà di un singolo elemento digitale o fisico. È dunque il contrario delle criptovalute come Bitcoin.

Gli NFT si sono diffusi in particolare nel settore dell’arte digitale, in quanto permettono di tracciare su blockchain la proprietà delle opere, ma stanno trovando applicazione in diversi settori, mercati e anche nelle applicazioni DeFi.

Gli NFT basati su Ethereum di solito utilizzano il token standard ERC721, piuttosto che lo standard ERC20 utilizzato dalla maggior parte dei token. Tuttavia, proprio come qualsiasi altro token, gli NFT possono essere trasferiti e scambiati sul mercato aperto e hanno un valore che oscilla in base all’offerta e alla domanda. 

5. Gli LP token e lo yield farming

Per LP token si intende “Liquidity provider token” e sono utilizzati per riscattare la propria liquidità e le rispettive ricompense bloccate negli smart contract per lo yield farming.

Facciamo un esempio: l’exchange decentralizzato Uniswap funziona grazie alla liquidità fornita da numerosi utenti, come tutti i DEX basati su AMM. Per fornire liquidità, ossia quantità di token diversi, le persone li depositano in specifiche pool, chiamate pool di liquidità. 

In cambio si riceve la stessa quantità di LP token, con in aggiunta una ricompensa in percentuale che aumenta col tempo. Per prelevare le criptovalute dalla pool e riscattare così la ricompensa, bisogna utilizzare gli LP token.

Grazie a questi token, alle valute ferme negli smart contract corrisponde una forma di liquidità utilizzabile, rendendo più dinamica e liquida l’intera DeFi.

Semplice denaro digitale?

5 funzionalità sono più di quanto ci siamo mai immaginati nel corso della storia per qualsiasi tipo di moneta. Pensare che per ognuna di queste funzionalità sul mercato crypto ci sono tantissimi esempi e progetti all’avanguardia.

Tutto questo è possibile grazie a un grande computer senza confini: Ethereum.

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