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DYdX: cos’è e come funziona

26 luglio, 2023

8 min

DYdX: cos’è e come funziona
Esperto

DYdX è un exchange decentralizzato che consente agli utenti di scambiare derivati. Scopriamo cosa significa e come funziona il suo token per rispondere alla domanda “cos’è dYdX”.

scheda del token dydx

Cos’è dYdX

Prima di poter capire veramente cos’è dYdX è fondamentale conoscere 3 concetti:

  • DEX
  • Margin trading e leva finanziaria
  • Derivati

Andiamo in ordine: un DEX è un exchange decentralizzato, ossia basato su blockchain e funzionante tramite smart contract. Di base non supporta l’utilizzo di valute fiat e richiede autonomia nella custodia degli asset, in altre parole è non-custodial.

Su dYdX è possibile fare margin trading, ossia una modalità di trading che si serve della leva finanziaria. In poche parole, la leva finanziaria permette di moltiplicare il capitale che si può utilizzare per uno scambio. In questo modo si tentano di moltiplicare i possibili guadagni, ma si rischia di moltiplicare anche le perdite.

In ultimo i derivati: su dYdX si negozia uno specifico tipo di strumento finanziario, i contratti perpetui. Questi sono dei contratti derivati, ossia strumenti che replicano l’andamento di un altro strumento finanziario sottostante. L’esempio più popolare di derivato sono i futures, ma al contrario di questi, i contratti perpetui non hanno una data di scadenza.

Un trader che utilizza un perpetuo può puntare sul rialzo del prezzo o sul ribasso, tenendo la posizione aperta finché vuole e finché ha un collaterale sufficiente per coprire il rischio. 

I derivati sono gli strumenti perfetti per il margin trading poiché permettono di stipulare più condizioni di scambio rispetto a quanto sarebbe possibile fare con il puro sottostante.

Ad esempio, con un perpetuo di BTC posso anche puntare al ribasso del prezzo con una leva 2x, mentre scambiando direttamente BTC devo seguire il mercato puntando solo sul rialzo e posso usare solo il capitale che detengo realmente.

Questo rende il trading diretto di BTC più limitato nelle strategie, ma anche più sicuro e meno rischioso.

Ecco dunque cos’è dYdX: il primo exchange decentralizzato per il trading in leva di perpetui basati su criptovalute.

Come funziona dYdX

Definire questo protocollo richiede a sua volta molte definizioni, eppure abbiamo solo sfiorato la superficie di dYdX: cos’è a livello tecnico e pratico? Vediamo la sua soluzione tecnologica e come funziona.

Per una blockchain è molto difficile ottenere allo stesso tempo la massima decentralizzazione, scalabilità e sicurezza. Nelle applicazioni DeFi c’è un altro problema: mantenere anche la componibilità e compatibilità. Nel caso di dYdX, i suoi sviluppatori hanno scelto di sacrificare proprio questi ultimi aspetti, per massimizzare la performance e la decentralizzazione. Vediamo come.

DYdX si basa su Starkware, un Layer-2 di Ethereum su cui è stato programmato un rollup ZK specifico per il DEX. Starkware è quindi ottimizzato secondo le esigenze di dYdX: il rollup non supporta altre applicazioni e non è compatibile con la EVM, ossia l’ambiente di sviluppo Ethereum. In cambio la custodia dei fondi è gestita su Ethereum, come anche la registrazione finale delle transazioni.

Attenzione, però, un cambiamento è alle porte: la versione 4 del protocollo (attualmente in fase di test pubblico) sposterà le operazioni su di una blockchain nativa Proof-of-Stake, la dYdX Chain, con lo scopo di decentralizzare al massimo il funzionamento del DEX.

È importante sottolineare un’altra particolarità di dYdX: al contrario degli altri DEX popolari come UniSwap o Curve, non si basa su un market maker automatico (AMM) per facilitare il trading. 

La piattaforma utilizza invece un modello tradizionale che combina l’order book a un sistema di abbinamento degli ordini per soddisfare le aspettative e necessità dei trader professionisti e istituzionali.

Per garantire un alto livello di liquidità agli scambi, inoltre, dYdX incentiva la fornitura di liquidità da parte di market maker professionisti nella liquidity pool.

Come si usa dunque dYdX? Innanzitutto, i trader devono depositare un collaterale in USDC. L’ammontare richiesto dipende dalle dimensioni della posizione e dal livello di leva che il trader sta utilizzando. Una volta aperta una posizione, gli utenti possono trarre profitto se il prezzo dell’asset sottostante si muove nella direzione della loro operazione.

DYdX, tuttavia, non è solo un DEX, ma anche una piattaforma di prestito decentralizzato: permette di prestare e prendere in prestito criptovalute e offre anche l’opzione flash loan.

Storia e governance di dYdX

Prima di scoprire cos’è DYDX, il token del protocollo, torniamo sui nostri passi per conoscere il team e le organizzazioni che vi stanno dietro.

DYdX è frutto di un’idea di Antonio Juliano, ex ingegnere informatico di Uber e Coinbase. L’ispirazione arrivò proprio qui, dove alcuni dei personaggi più importanti del settore erano stati ospiti. Così, ascoltando i discorsi di Vitalik Buterin e del fondatore di Polychain Capital, Antonio iniziò a pensare a come contribuire alla DeFi.

Così fondò dYdX Trading, azienda che lanciò la prima versione del protocollo su Ethereum nel luglio 2017. I primi round di finanziamento arrivarono da niente meno che da A16z e Polychain Capital, a cui si unirono poi nomi come Three Arrows Capital e Paradigm.

Nell’aprile 2021, la versione su Layer 2 venne rilasciata al pubblico. Nello stesso anno fu annunciata la creazione della dYdX Foundation, con l’obbiettivo di iniziare un percorso verso la totale decentralizzazione del progetto. 

Se, infatti, la Foundation gestisce i fondi del progetto e guida la governance verso la transizione a un sistema di DAO; il team di sviluppo sotto l’azienda dYdX Trading si sta occupando di decentralizzare anche l’order book e il processo di esecuzione degli ordini a livello tecnico.

La DAO del protocollo sarà suddivisa in subDAO con responsabilità diverse. Le prossime previste sono la Grants e la Operations subDAO, che si occuperanno rispettivamente di gestire i finanziamenti dedicati ai membri della community che contribuiscono al progetto, e di creare un manuale operativo per il lancio di future subDAO. Dopodiché arriveranno le “finance and treasury management”, “growth”, “risk management”, e “community” subDAO.

A questo punto ci manca un solo elemento per avere un quadro completo di cos’è dYdX: il suo token.

DYDX: tokenomics e casi d’uso 

Se dYdX è un DEX, cos’è DYDX? Come molti DeFi token, è un ERC-20, creato il 3 agosto 2021 e diffuso tramite un importante airdrop un mese dopo. 

Il resto della fornitura è programmato per essere rilasciato gradualmente nell’arco di 5 anni (fino al 2026).

La tokenomics prevede la seguente allocazione iniziale:

  • 27.7% agli investitori
  • 25.0% alle ricompense per il trading
  • 15.3% ai dipendenti e consulenti della dYdX Trading e della Foundation
  • 7.5% all’Airdrop
  • 7.5% ai fornitori di liquidità
  • 7.0% ai futuri dipendenti e consulenti
  • 5.0% alla Tesoreria
  • 2.5% alla Liquidity Staking Pool
  • 2.5% alla Safety Staking Pool

Come suggerisce la distribuzione, il token ha molteplici ruoli all’interno dell’ecosistema, e altrettanti casi d’uso. Il principale è quello di facilitare alla community la partecipazione alla governance del progetto. DYDX costituisce inoltre ricompensa per le attività di staking, trading, fornitura di liquidità, e garantisce uno sconto sulle commissioni di trading in base alla quantità posseduta.

Cos’è dYdX quindi? Di certo è un protocollo all’avanguardia, ricco di funzionalità e utilità, grazie ad una missione specifica su cui ha concentrato tutte le proprie forze: decentralizzare lo scambio di derivati.

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