Cos’è la leva finanziaria: la formula per investire i prestiti
28 aprile, 2023
7 min
Definiamo cos’è la leva finanziaria, significato e formula in due ambiti diversi: il trading e l’economia aziendale. Studiamo il meccanismo di leverage, vantaggi e rischi, facendo esempi numerici e storici.
Cos’è la leva finanziaria: significato e formula
È innanzitutto in ambito trading che possiamo cercare cos’è la leva finanziaria, o leverage, e la sua formula. In breve, è un meccanismo che moltiplica il potere d’acquisto del proprio capitale, al fine di aumentare i potenziali profitti (al rischio di maggiori perdite), sommando all’investimento iniziale del denaro in prestito. È possibile, tuttavia, estendere il significato di leva finanziaria all’economia in generale, dove rappresenta un indice per valutare il debito di un’impresa.
Se applicato al trading, il sistema di leverage potrebbe migliorare il rendimento dei propri fondi, contraendo un debito con un broker, ma in parole più semplici cos’è la leva finanziaria? Esistono intermediari che forniscono denaro aggiuntivo alle operazioni di compravendita, chiedendo in garanzia i depositi del trader, oltre al pagamento di commissioni operative.
In termini matematici, quindi, per calcolare il fattore moltiplicativo dei profitti, si usa la formula della leva finanziaria: totale dell’investimento / capitale posseduto. Quest’ultimo è detto “margine” e funge da collaterale per il credito: come vedremo in seguito, infatti, deve mantenere un certo rapporto rispetto al valore totale dell’investimento.
Il significato di leva finanziaria, dunque, è sinonimo di “margin trading”: il piccolo investitore aumenta la sua esposizione al mercato, contribuendo in percentuale ridotta all’intera posizione. Data la maggiore disponibilità di capitale (in prestito), quindi, il trader non solo ha la possibilità di ricavare rendimenti più elevati, ma può anche:
- Immobilizzare meno denaro;
- Accedere a strumenti finanziari più costosi;
- Distribuire il margine tra diversi trade, diversificando l’investimento;
- Ottenere profitto in situazioni di scarsa volatilità.
Non dobbiamo ignorare, tuttavia, i rischi associati a questa modalità di trading: oltre ai possibili guadagni, moltiplica anche le potenziali perdite; per questo molti parlano di arma a doppio taglio per spiegare cos’è la leva finanziaria. In sostanza, sia i ritorni positivi che negativi sono amplificati: il rischio è elevato, quindi non è uno strumento adatto ai principianti. Tuttavia, anche i trader esperti perdono spesso denaro dalle operazioni in leva: il momento giusto per investire non esiste, è una regola che vale per tutti.
Come funziona la leva finanziaria: un esempio pratico
Capiamo meglio cos’è la leva finanziaria simulando il suo utilizzo in un trade. Immagina di voler investire 1000€ in una singola azione, ma hai a disposizione un margine di soli 200 euro: potresti chiedere in prestito gli 800 che mancano ad un broker, usando una leva di 1:5 (1000/200=5).
In questo esempio, il margine corrisponde al 20% dell’investimento totale, calcolato invertendo la formula della leva finanziaria, e i potenziali profitti sarebbero quintuplicati. Quindi, se il prezzo dell’azione aumentasse del 3%, otterresti un guadagno di 30€ operando in leva: se avessi investito unicamente i tuoi 200€, avresti ricavato 6 euro.
Il significato di leva finanziaria, tuttavia, ha anche una declinazione negativa: come può moltiplicare la tua rendita potenziale, rende esponenziali le perdite. Perciò, se il valore dell’azione subisse un calo del 3%, perderesti 30 euro al posto di 6 soltanto. A tal proposito, quando il valore del margine scende al di sotto di una soglia critica, scatta la cosiddetta “margin call”. In pratica, per evitare che la posizione venga liquidata dal broker, il trader è obbligato a depositare altro capitale.
Al margine iniziale, quindi, dovrà essere aggiunto quello di mantenimento (o variazione): fondi necessari a coprire la perdita di valore del deposito iniziale, che deve conservare un certo livello minimo. Le margin call hanno limiti diversi, a seconda dell’operatore e delle normative, ma esiste sempre uno stop out level che comporta l’uscita forzata dal mercato. Questo corrisponde ad un prezzo per l’asset in cui si è investito e funziona proprio come uno stop loss.
L’Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), in particolare, ha definito alcune regole per operare in leva, così da proteggere i trader da perdite eccessive. Oltre ad obbligare i broker a spiegare cos’è la leva finanziaria e ad informare sui relativi rischi, le disposizioni si concentrano sui CFD (Contratti per Differenza), un tipo di prodotto derivato. Impongono, innanzitutto, la chiusura automatica delle posizioni al 50% del margine minimo richiesto, ma definiscono anche i rapporti di leva massimi in base al sottostante:
- 30:1 per le coppie valutarie principali;
- 20:1 per i pair di valute non principali, oro e i principali indici azionari;
- 10:1 per le altre materie prime e gli indici azionari non principali;
- 5:1 per singole azioni e gli altri strumenti non citati;
- 2:1 per le criptovalute.
Curiosità
Le coppie valutarie principali, secondo l’ESMA, sono tutte quelle che scambiano due monete fiat tra: dollaro USA (USD), euro (EUR), yen (JPY), sterlina (GBP), dollaro canadese (CAD) o franco svizzero (CHF).
La leva finanziaria oltre al trading
Abbiamo scoperto cos’è la leva finanziaria e il suo significato nel trading, ma lo stesso concetto trova un’applicazione anche nell’economia aziendale. In questo caso, il meccanismo di leverage calcola il peso del debito sugli investimenti totali di un’impresa. In pratica, quantifica la dipendenza da terze parti per le sue attività, ovvero gli oneri finanziari che dovrà sostenere.
In questo approccio d’analisi fondamentale, la formula della leva finanziaria sarebbe questa: capitale proprio + prestiti / capitale proprio. Se il valore del rapporto è uguale ad 1, l’impresa non ha debiti, quindi usa solo risorse interne per finanziarsi. Invece, quando il risultato è compreso tra 1 e 2, il denaro ricevuto da terzi è ancora in equilibrio con il proprio; infine, il debito supera il capitale sociale (o di rischio) quando il valore della leva finanziaria supera le 2 unità.
Il significato di leva finanziaria è ben rappresentato nell’economia odierna, basata sul debito: è meno costoso raccogliere capitale attraverso i prestiti (soprattutto se a lungo termine) rispetto all’emissione di azioni. I tassi di interesse da pagare, infatti, sono generalmente inferiori ai rendimenti minimi (dividendi) da distribuire agli azionisti. Tuttavia, quando la leva finanziaria di un’impresa è troppo elevata, quindi il debito eccessivo, il rischio per i creditori aumenta: per ottenere altri prestiti sarà necessario promettere interessi più elevati.
In generale, la leva finanziaria espone l’economia ad un rischio sistematico: più attori sono coinvolti nelle relazioni di prestito, maggiore è la probabilità che una liquidazione possa causare una reazione a catena. La crisi del 2008, ad esempio, è nata da un’eccessiva esposizione in leva degli istituti di credito sul mercato immobiliare: l’enorme volume di investimenti poggiava su un margine troppo scarso di capitale reale.
Ora che sai cos’è la leva finanziaria, conoscendo significato e formula, potresti approfondire il suo abbinamento allo shortare, una strategia di trading, o l’uso nel Forex, il mercato in cui è comune operare in leva. In generale, prima di investire, dovresti definire il tuo profilo di rischio: la leva finanziaria potrebbe non essere adatta ai tuoi obiettivi. Se il tuo fine ultimo è il risparmio, ad esempio, esplora l’acquisto ricorrente o il Dollar Cost Averaging.