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Quali sono gli strumenti finanziari? Definizioni e differenze

4 novembre, 2022

10 min

Quali sono gli strumenti finanziari? Definizioni e differenze
Principiante

Scopriamo cosa sono gli strumenti finanziari e quali sono i principali prodotti in cui è possibile investire, divisi in asset class. Le diverse caratteristiche economiche possono essere riassunte in 7 categorie, dalle azioni alle criptovalute: passiamole in rassegna per scoprire lo strumento finanziario più adatto a te.

Cosa sono gli strumenti finanziari?

Gli strumenti finanziari sono tutti quei beni in  cui si può investire, per questo è necessario prima di tutto capire cosa significa investire. La definizione di investimento, tuttavia, è estremamente personale: ognuno ha i propri obiettivi e una diversa propensione al rischio, e in base a questi criteri sceglierà la soluzione più adatta al proprio caso. Approfondiamo quindi quali sono le soluzioni che il mercato finanziario ci offre. 

Per definizione gli strumenti finanziari sono qualsiasi forma di investimento o prodotto di natura finanziaria. La legge italiana riconosce come strumenti finanziari: 

  1. Le azioni e gli altri titoli relativi a capitali di rischio
  2. Le obbligazioni, i titoli di stato e altri titoli di debito
  3. Le quote di partecipazione ai fondi comuni di investimento
  4. Contratti derivati, come futures, swaps, opzioni e a termine
  5. Qualsiasi altro titolo che permetta di acquisire gli strumenti elencati e i relativi indici, così come la combinazione di essi (ETF).

Ognuno di questi titoli o prodotti è scambiato in un mercato finanziario specifico (come l’azionario o l’obbligazionario), che insieme costituiscono il generale mercato mobiliare degli strumenti finanziari, da non confondere con l’immobiliare. 

Inoltre, gli strumenti finanziari possono anche essere divisi in “classi di investimento”: categorie basate su caratteristiche economiche simili e comportamenti analoghi sul mercato, oltre che in riferimento a regolamentazioni condivise. Le principali asset class, termine usato globalmente per indicare le categorie di strumenti finanziari, sono 5:

  1. Azioni (equity/stock/shares)
  2. Obbligazioni (debts/bonds)
  3. Materie prime (commodities)
  4. Immobiliare (real estate)
  5. Liquidità (cash)

In realtà, i mezzi di pagamento come i contanti, gli assegni, le carte di credito ed anche i conti correnti, non possono essere considerati per legge strumenti finanziari. Il denaro svincolato (liquidità) però, costituisce una componente importante per l’investimento, pertanto è riconosciuta come asset class fondamentale.

Per capire cosa sono gli strumenti finanziari potremmo, quindi, procedere per asset class, aggiungendo poi quegli strumenti “trasversali” a più categorie, come i fondi di investimento, gli ETF e i contratti derivati. In ultimo, citeremo gli strumenti “alternativi”, come gli investimenti in start-up o il nuovo mercato delle criptovalute, declinato poi in DeFi, NFT e Metaverso. 

1. Azioni, obbligazioni e titoli di stato

Azioni ed obbligazioni (bond societari e titoli di stato) costituiscono due asset class differenti, ma sono spesso affiancate perché entrambe rappresentano strumenti finanziari primari. In poche parole, il loro valore non dipende da altri prodotti finanziari sottostanti, come invece accade per gli strumenti derivati e i vari tipi di fondi. Investire in azioni ed obbligazioni, infatti, espone direttamente ad un’attività economica, dunque ai suoi guadagni e perdite. 

Innanzitutto, però, cos’è un azione? In breve, la proprietà di una società divisa in frazioni e distribuita come quote. Il significato di azione sta proprio nel modo in cui l’azienda raccoglie finanziamenti: divenendo pubblica, dunque rinunciando al completo controllo dell’attività. Invece, il significato di obbligazione corrisponde a un meccanismo diverso: essenzialmente, le aziende (o gli stati) emettono titoli di debito per ottenere capitale. Per capire cos’è un’obbligazione, infatti, puoi considerarla un “prestito” che l’investitore fa alla realtà economica che la emette. 

L’articolo dedicato ad azioni ed obbligazioni approfondisce le differenze e spiega tutto ciò che devi sapere su questi strumenti finanziari, che costituiscono la fetta più ampia del mercato tradizionale. 

2. Materie prime o commodity

Una materia prima per definizione è un prodotto grezzo ottenuto dallo sfruttamento di risorse naturali. Le materie prime (o commodity) sono beni fisici e fungibili, ovvero divisibili in unità intercambiabili: un chilo di grano è uguale a qualsiasi altro chilo di grano! Sul mercato, infatti, sono strumenti finanziari scambiati indipendentemente dal produttore.

Per capire cosa sono le materie prime potremmo poi distinguerle tra agricole e minerarie, oppure in alimentari e industriali. In definitiva, però, quali sono le materie prime? 

  • Metalli preziosi: oro, platino, argento, palladio;
  • Metalli non preziosi: alluminio, rame, acciaio, ecc;
  • Energia: ad esempio benzina, gas naturale, petrolio;
  • Beni agricoli e carni

Le commodity differiscono per durabilità e modalità di conservazione: al contrario della maggior parte degli strumenti finanziari, essendo beni fisici sono soggetti a deperibilità e richiedono spazio per lo stoccaggio. 

Il  significato letterale di commodity, tuttavia, indica un’altra caratteristica. Il termine deriva dal francese commodité, ovvero “ottenibile facilmente”: essendo materie prime, la lavorazione è minima (basta l’estrazione o la coltivazione/allevamento) per questo la loro produzione è tradizionalmente ritenuta “facile”. Inoltre, tra le materie prime possiamo riconoscere due gruppi: rinnovabili o non rinnovabili, essenzialmente per il grado di reperibilità; il petrolio, ad esempio, non è rinnovabile perché esauribile. Le materie prime “seconde”, invece, sono quelle riciclabili o dalla cui lavorazione è possibile recuperare gli scarti.

Infine, i metalli preziosi come l’oro hanno assunto il ruolo di beni rifugio: investire in queste materie prime è giudicato a prova di inflazione, perché tendenzialmente conservano il loro valore nel tempo. Tuttavia, il prezzo delle materie è sempre influenzato dalla legge della domanda e dell’offerta e dalle altre dinamiche di mercato. 

3. Real estate: il mercato immobiliare

Il significato letterale di real estate deriva dall’inglese “immobiliare” (real) e “proprietà” (estate). Questa asset class comprende le strutture fisiche, le attività finanziarie e gli strumenti che compongono il mercato immobiliare. Investire direttamente nel “mattone”, ad esempio acquistando case per concederle in affitto, oppure partecipare a fondi che gestiscono un patrimonio immobiliare sono entrambe forme di real estate asset. 

Le attività di compravendita e valorizzazione, al fine di ottenere profitto, tuttavia non sono le uniche occasioni di reddito: il mercato immobiliare comprende anche le fasi di progettazione e costruzione, così come la manutenzione e i servizi necessari a chi usufruirà delle strutture. Per definire cos’è il real estate, infine, possiamo riconoscere 5 diversi tipi di immobili:

  • Residenziali: case e condomini a scopi abitativi
  • Commerciali: edifici quali negozi, ristoranti, alberghi ed interi centri commerciali. 
  • Industriali: proprietà usate per la produzione, la distribuzione e la conservazione di beni
  • Terreni liberi od agricoli
  • Terreni ad uso “speciale”, ovvero pubblico: le scuole, i luoghi di culto, strutture del governo, ad esempio.

Investire in immobili significa partecipare ad un mercato per natura “illiquido”: vendere una casa richiede molto più tempo e passaggi dello scambio di azioni, ad esempio. 

4. Liquidità 

Il denaro liquido compone l’ultima asset class, nonostante la moneta fiat in sé non sia uno strumento finanziario, ma mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Queste caratteristiche, tuttavia, rendono la liquidità utile all’investimento:

  • Può essere prontamente investita nel mercato, senza dover liquidare le altre posizioni che possiedi
  • È fonte di diversificazione e ribilanciamento, in quanto investire la liquidità può modificare la composizione del portafoglio 
  • Il capitale generato dalla vendita degli strumenti assume questa forma, in attesa di essere reinvestito

Essendo svincolata da strumenti finanziari, la liquidità dovrebbe essere teoricamente esente da rischi come da rendimenti. Tuttavia, il semplice deposito è soggetto all’erosione dell’inflazione: un modo per conservare il tuo potere d’acquisto sarebbe rendere risparmiare ed investire azioni consequenziali. 

5. Fondi comuni di investimento ed ETF

Alcuni strumenti finanziari possono essere inseriti in più di una asset class, a seconda dell’oggetto di investimento. È il caso dei fondi: raccolgono capitale da più soggetti per investire in azioni, obbligazioni, materie prime, derivati o nel mercato immobiliare. Questi strumenti sono per natura diversificati, perché acquistano titoli diversi di uno stesso indice di riferimento (benchmark): distribuendo il patrimonio tra diverse realtà economiche, moderano il rischio.

Fondi comuni di investimento ed ETF (fondi indicizzati quotati) sono gli esempi migliori di strumento finanziario “trasversale”: le modalità di accesso al fondo e la gestione del patrimonio costituiscono le principali differenze. Gli Exchange Traded Fund (ETF), infatti, sono generalmente strumenti passivi: riproducono semplicemente l’andamento di un indice, conservando gli strumenti finanziari sottostanti senza scambiarli sul mercato di riferimento. 

6. Strumenti finanziari derivati

Per capire cosa sono i derivati, possiamo partire ancora una volta dall’etimologia: sono definiti “derivati” perché il loro comportamento dipende da un altro strumento finanziario o attività economica, definiti “sottostanti” (underlying asset). Questi possono appartenere a qualunque delle categorie già elencate (azioni, obbligazioni, materie prime, immobili), oppure rappresentare dinamiche di mercato come i tassi di interesse o l’inflazione. 

Gli strumenti finanziari derivati sono contratti stipulati tra controparti in due possibili modi:

  • Simmetrico: alla scadenza, sia l’acquirente che il venditore si impegnano a svolgere l’operazione concordata.
  • Asimmetrico: solo il venditore ha l’obbligo di fornire la prestazione promessa, mentre l’acquirente ha il diritto di scegliere se sfruttare l’accordo o rinunciare alle condizioni fissate. 

In pratica, i contratti derivati riservano la compravendita di un certo strumento finanziario ad un dato prezzo, ma la rinviano ad una data futura, quando è possibile od imposto che avvenga. I contratti derivati ad opzione, ad esempio, forniscono due alternative all’acquirente, soddisfare o astenersi dallo scambio, mentre i contratti futures obbligano entrambi i contraenti a portare a termine le reciproche operazioni.

I derivati sono utilizzati in strategie d’investimento specifiche, ovvero la copertura dal rischio (hedging), la speculazione o l’arbitraggio

7. Strumenti finanziari alternativi: start-up e criptovalute

L’ultima categoria di strumenti finanziari è distante dalle asset class tradizionali, pertanto sono definiti “alternativi”. Parliamo di investimenti in realtà economiche innovative, come le start-up: imprese nascenti con il potenziale di rivoluzionare un particolare settore. Questi progetti per finanziarsi emettono i cosiddetti strumenti finanziari partecipativi: titoli che raccolgono capitali e risorse professionali senza cedere quote di partecipazione alla società, quindi diritti di governance.

Le criptovalute sono un altro “oggetto” economico alternativo. È  difficile definirle con i termini tradizionali: essendo state create come mezzi di pagamento, sarebbe sbagliato indicare le crypto come strumenti finanziari, ma molti considerano un investimento la partecipazione agli ecosistemi DeFi, l’acquisto di LAND nel Metaverso o in generale di NFT.

Questa panoramica su cosa sono gli strumenti finanziari è un buon punto di partenza per una scelta consapevole, ma per curare la propria finanza personale è altrettanto importante la ricerca indipendente (DYOR), il monitoraggio costante e la conoscenza della finanza comportamentale

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